Il Personale di cucina:
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Nella sintetica narrazione della storia della cucina abbiamo messo
in rilievo come la stessa sia sempre in continua mutazione, seguendo le
varie evoluzioni della storia umana in generale. I cuochi si sono sempre
adeguati nel tempo alla trasformazione degli alimenti, del modo di cucinare,
degli aspetti lavorativi, essendo essi stessi una categoria importante
nella vita dell uomo. Anche in Italia questa trasformazione si è
fatta sentire soprattutto negli ultimi anni, cambiando modo di lavorare,
e allargandosi ai vari tipi di ristorazione internazionale. Attualmente
esistono tre importanti tipi di ristorazione: il modello della cucina regionale,
quello delle tavole calde, degli snack-bar e dei self-service, e
il settore alberghiero-ristorativo di livello medio-alto qualitativamente
più importante. Oggi la cucina regionale con la sua vasta gamma
di saporite ricette, ha conquistato una larga fetta di turisti stranieri,
e gran parte degli italiani pentiti dopo le abbuffate di hamburger degli
anni 80. Nel modello della cucina veloce moderna portata avanti dai
self, agli snack, alle compagnie aeree e di navigazione, il ruolo del cuoco
risulta completamente diverso da quello tradizionale, ed è inteso
come un operatore di livello medio-basso, ma che produce grandi
quantità. Mentre il settore Alberghiero e Ristorativo è rimasto
quasi uguale come metodologia lavorativa, sono cambiate notevolmente: le
mansioni di ciascun cuoco, la quantità del personale, e le attrezzature
alberghiere.
Il problema più grosso risultante oggi negli alberghi
e negli hotels, è invece la continua diminuzione del personale,
soprattutto nelle strutture di 4-5 stelle, essenzialmente fatta per una
questione di budget. Difatti, vent' anni fa un albergo di 5 stelle poteva
contare su una brigata di cucina di 25 e più persone, tra chef,
aiuti e lavapiatti; oggi, se va bene, ve ne sono 10 o poco più.
I costi lievitati per il personale, le spese complessive, e quant altro,
fanno sì che il nome stesso di brigata sia un lontano ricordo. Il
problema risulta essere, per chi lavora in questi ambienti, il dover sempre
e comunque far uscire dal pass di servizio un piatto praticamente perfetto,
esente da errori, o da cattiva cottura; a questo punto dovrebbe giungere
un aiuto dalla nuova tecnologia, basata su forni a convenzione-vapore,
padelle antiaderenti, forni a microonde, ecc, però la ristrettezza
degli investimenti ne impedisce spesso gli acquisti. Risultato? spesso
i cibi non si presentano come dovrebbero: tutto a scapito del cliente,
del suo palato e del suo portafoglio. In Italia manca una politica di
vero sviluppo del turismo, che faccia da volano per tutta la categoria;
per troppi anni tutto è stato lasciato nelle mani di
chi gestiva il turismo, con un livello familiare troppo alto, troppo
votato a raccogliere il più possibile, spendendo poco o nulla
per ristrutturazioni, riammodernamenti e per tutta l' offerta in generale
che oggi deve essere rivolta al turista. Oggi la concorrenza viene da Grecia
e Spagna, ma stanno avanzando anche Slovenia e Croazia, nonché i
paesi del Magreb Africano, come Egitto e Tunisia. E` quindi strettamente
indispensabile modernizzarsi, per uscire dal modo troppo casalingo di gestire
quella che è, e diventerà sempre più, l' Industria
italiana del futuro.
18/2/2000
A.B.