"Tutelare
il patrimonio culturale significa tutelare la storia, ma
anche la natura contemporanea di un popolo, perché un
popolo senza storia, senza lingua comune e senza radici
non può costituire una città,
una nazione"
Segrate
è nata ed ancora è unaggregazione di frazioni.
Recuperare lidentità storica di ogni frazione è
il modo più corretto di far sentire tutti
cittadini della propria città.
LAVANDERIE
LAVANDERIE
è nata attorno ai nuclei storici delle antiche cascine:
Cascina dell'Orto, Cascina Ovi inferiore, Cascina Ovi
superiore e Cascina Olgia (le ultime due demolite per
lasciare spazio al nuovo insediamento residenziale di MI
2).
Di fronte allingresso
principale della cascina Ovi e ancora oggi presente in
via Olgia circondato da edifici industriali,
si trova loratorio
del Ss. Crocifisso (ex S. Giovanni Battista) del xv
secolo.
Il territorio,
caratterizzato dalla presenza di numerose rogge, marcite
e fontanili, consentiva la coltivazione del riso e
il taglio
dell'erba anche in inverno.
Nel 1500 lintera
zona risultava sotto il Contado di Melzo e solo nel 1606
si sa con precisione il numero di persone che vi
abitavano: 100 per Cascina delle Uova, e 20 per
Cascina dellOrto.
Nel 1679 entrò
a far parte del dominio spagnolo. Per poco però, dato
che già una decina di anni dopo Segrate fu messa in
vendita e acquistata da un ricco banchiere genovese di
nome Bernardo Colombo!
Il nome
"Lavanderie" trae origine dalla Cooperativa di
Mutua Assistenza Proprietari Lavandai: cooperativa di
artigiani fondata nel 1886 che già in pochi anni di vita
vantava seicento aziende associate.
Quando
attorno al 1920 l'urbanizzazione di Milano cominciò ad
estendersi a macchia dolio oltre la cerchia dei
navigli, molti di questi lavandai furono costretti a
trovare altri spazi per poter svolgere la propria attività.
Ed è nel 1929 che nasce il villaggio-quartiere di
Lavanderie con lintento di offrire una sistemazione
ai lavandai che risiedevano in via Pascoli a Milano,
sfrattati in seguito allingrandimento dello
Stabilimento Bianchi.
Il progetto
venne affidato alling. Cipriano Borioli che realizzò
un razionale quartiere a villette tutte uguali dietro
alle quali si estendeva il "prato", cioè lo
spazio palificato con i fili tesi per appendere la
biancheria ad asciugare.
Nella zona
venne così creata una "lavanderia sociale" a
livello industriale promossa e operante grazie allattività
dei soci.
Contemporaneamente
lungo la Cassanese si affacciarono edifici adibiti ad
abitazione per le famiglie operaie e negozi
indispensabili per lautonoma vita del quartiere.
Poco dopo si
aggiunse anche una scuola elementare costituita solo
dalle prime quattro classi.
E questo
costituì il primo insediamento organico nel Comune di
Segrate!
Nel 1994 il
quartiere si ingrandì con i nuovi insediamenti attorno a
Cascina dell'Orto e verso Lambrate e nellottobre
del 1999 venne consacrata, sul suo territorio, dal Card.
Martini, la moderna e appena costruita chiesa che
soppiantò quella prefabbricata dedicata alla Beata
Vergine Immacolata degli anni Cinquanta.
Di seguito
vengono riportati i dati statistici della frazione di
Lavanderie riguardanti la situazione attuale (GENNAIO
2000) in rapporto a quelli relativi all intero
comune di Segrate.
La sua
superficie costituisce il 3,5% dellintero
territorio comunale con una popolazione pari al 6,5% di
quella globale.
LAVANDERIE
Abitanti 2204
Maschi
1128
Femmine
1076
Famiglie
776
0-18
anni 427
19-31anni
339
31-60
anni 1274
oltre
60 anni 162
Stranieri
48
Sup.
kmq 0,62
SEGRATE
Abitanti
34.219
Maschi
16.912
Femmine
17.307
Famiglie
13.430
Stranieri
1.552
Sup.
Kmq. 17,43
Per
ulteriori informazioni:
Segrate
attraverso la storia - Luciano Bonapace- Ed. Lions Club
1995.
Girando per
Segrate: storia arte natura - Ed. WWF Segrate 1991.
Toponimi
Lombardi - Pietro Boselli- Ed. Sugarco 1977.
NOVEGRO - TREGAREZZO
Il nome NOVEGRO trae origine dal
latino "noveletum" o "noveto" che
significa nuovo raccolto di fieno.
Le radici del
nome TREGAREZZO invece risalgono,
probabilmente, alla parola longobarda "trewa",
che significa
luogo
tranquillo, punto di sosta.
Entrambe sono
nati attorno ai nuclei storici di antiche cascine:
Cascina Tregarezzo (o "Marzi" dal nome del
penultimo proprietario) e Cascina del Bosco per
Tregarezzo, Cascina Novegro e Cascina Pessina per Novegro.
Novegro viene
per la prima volta nominato negli Statuti delle strade
e delle acque del 1346;
mentre il
"loco Tregarezzo" compare già nel XIII secolo.
Nel 1571 è
documentata la presenza della piccola chiesa di S.
Michele, santo tra i più venerati dai Longobardi.
Nel Liber
Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero (sec.
XIII), tra le chiese della diocesi ambrosiana, viene
elencata anche una chiesa dedicata a S. Maria; nel 1753
è segnalata una cappella col titolo di S. Pietro
Apostolo, ma non è chiaro se tratta di altre chiese o
della stessa che ha cambiato nome.
Dai registri
catastali del 1558 risulta che Novegro era suddiviso tra
la Prepositura di S. Pietro in Monforte del cardinale
Morone ( che possideva 1.657.150 mq) e i tre proprietari
Francesco Pasquale, Giovanni Andrea Pusterla, Andrea
Monsino (che possedevano in totale 1040 pertiche pari a
681.200 mq).
Lintero
territorio a quellepoca era sotto il Contado di
Melzo come feudo della famiglia Trivulzio.
Dagli Atti
della visita pastorale condotta nel 1606 risulta che
Tregarezzo è abitato da 100 persone, Cassina Pessina da
28, Novegro da 60.
Nel 1679,
estintasi la famiglia Trivulzio, il feudo di Melzo fu
incamerato tra i beni di Carlo II re di Spagna nonché
duca di Milano, ma già dieci anni dopo (22 novembre 1689)
i territori di Segrate furono messi in vendita ed in
parte acquistati dal ricco banchiere genovese Bernardo
Colombo (che assunse il titolo di marchese nel 1690).
Nel 1721 dal catasto
teresiano si sa con certezza che il 94% del
territorio di Novegro era posseduto dal Conte Pecio,
mentre Tregarezzo apparteneva alla famiglia Del Pozzo
sicuramente fino al 1751 quando risulta di proprietà del
conte Barbò.
Era allora
presente in Novegro lAbbazia del cardinale Valenti
Gonzaga, il monastero di S. Pietro in Gessate e il Luogo
Pio di Santa Corona di Milano.
Nel 1846
venne inaugurata la ferrovia Ferdinandea, che separò in
modo definitivo e duraturo i due nuclei dal resto di
Segrate.
Quando nel
1859 il Piemonte e la Francia dichiararono guerra allAustria,
dopo la vittoria a Magenta ed in seguito
a Melegnano,
le truppe francesi ripiegarono verso Segrate, Redecesio,
Novegro e Limito. Il generale Mac Mahon alloggiò a
Tregarezzo, mentre gli altri generali trovarono ospitalità
a Novegro: era l11 aprile 1859.
Nel medesimo
anno lo Stato sabaudo ripristinò la divisione del
territorio di Segrate in tre comuni come ai tempi della
Repubblica Cisalpina: Segrate, Novegro e Rovagnasco.
Nel 1882
Novegro era suddivisa tra tre proprietari (Taveggia Luigi
Olginati, il nobile Luigi Ponti e Andrea Ramazzotti)
e lOspedale
Maggiore di Milano.
La Cassina
Pessina era affittata alla famiglia Lorini e Tregarezzo
suddivisa tra il nobile Emilio Dragoni e i fratelli
Taveggia.
Nel 1896,
tramite un decreto regio, le frazioni di Novegro,
Tregarezzo, Redecesio e Rovagnasco vennero aggregate
a Segrate
formando un unico Comune.
Nel 1910-1919
il Comune di Milano decise di utilizzare larea ad
est dellOrtica per lo smistamento dei treni e il
deposito delle locomotive.
Nel 26
iniziarono le operazioni di scavo dellattuale
Idroscalo realizzate dallimpresa Lucchini su
progetto del geometra Gino Utili. Mussolini approvò il
progetto e fece una visita sul posto nel 1928.
Il 12 giugno
1928 un decreto ministeriale istituì "LIdrovia
Costanzo Ciano"; la Cascina Gallerana, che sorgeva
dove ora cè la stazione di Linate, serviva come
"base" del cantiere. Nel 32 lIdroscalo
venne collegato a Milano mediante il viale Michele
Bianchi.
Il 21 ottobre
1937 quando ci fu linaugurazione ufficiale si
decise di dedicarlo, assieme al vialeMichele Bianchi, ad
Enrico Forlanini, pioniere dellaviazione italiana.
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1944 le zone di
Tregarezzo e Novegro furono soggette a numerosi
bombardamenti, durante i quali rimasero uccise 26 persone
di cui 7 bambini.
Nel 1947 la
Società Riviera ottenne la gestione dei "bagni dellIdroscalo".
Nel 1968 fu
inaugurato il Parco Esposizioni di Novegro.
Di seguito vengono
riportati i dati statistici della frazione di Novegro -
Tregarezzo riguardanti la situazione attuale (GENNAIO
2000) in rapporto a quelli relativi allintero
comune di Segrate.
La sua superficie
costituisce il 25,4% dellintero territorio comunale
con una popolazione pari al 5,4% di quella globale.
LAVANDERIE
Abitanti 1849
Maschi 973
Femmine 876
Famiglie 808
0-18 anni 304
19-31anni 384
31-60 anni 947
oltre 60 anni 214
Stranieri 132
Sup. kmq 4,43
SEGRATE
Abitanti
34.219
Maschi
16.912
Femmine
17.307
Famiglie
13.430
Stranieri
1.552
Sup.
Kmq. 17,43
Per ulteriori
informazioni:
Segrate attraverso la
storia
- Luciano Bonapace- Ed. Lions Club
1995.
Girando per Segrate:
storia arte natura - Ed. WWF Segrate 1991.
Toponimi Lombardi - Pietro Boselli- Ed. Sugarco 1977.
ROVAGNASCO
- VILLAGGIO AMBROSIANO - VILLAGGIO I MULINI
ROVAGNASCO
Come tutte le frazioni di Segrate, anche
Rovagnasco è nato attorno ai nuclei storici di antiche
cascine (oltre ai tre Mulini di sopra, di mezzo e di
centro). Si tratta di Cascina Commenda, Cascina Sirtori,
Cascina S. Vittore,
Tra tutte le frazioni, però, Rovagnasco vanta
lorigine più antica; infatti il suo nome, derivato probabilmente dal nome gentilizio
romano "Rubenius", è documentato per la prima
volta nellanno 830 nella raccolta di atti pubblici Codex
Diplomaticus Langobardie.
Tra i vari
documenti giunti fino ai nostri giorni, se ne trovano un
buon numero riguardanti la famiglia dei De (vico)
Roveniasco e già in epoca medioevale si può
individuare il nucleo di Rovenasco-Rovegniasco-Ravagniascho
(carte storiche degli anni 1182, 1227 e 1268).
Nel Liber
Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero (sec.
XIII), tra le chiese della diocesi ambrosiana,
sono nominate
anche due chiese situate a Rovagnasco: S. Silvestro
presso Cascina Commenda e S. Vittore
presso lomonima
cascina.
Nel 1500 lintero
territorio rientrò a far parte del Contado di Melzo,
feudo della Famiglia Trivulzio.
Nel 1558 i
documenti catastali permettono di risalire ai numerosi
proprietari tra i quali era suddiviso Rovagnasco:
Fra
Bernardino da Bergamo, Guido Landriano, Giovanni Paolo
Ermenulfi, Giovanni Battista Cadamosto, Marco Fronamala,
Joseffo Gallina, Bartholameo Cerro, la famiglia De Rhaude
(da Rho, di antichissima origine longobarda), Dionisio
Giussano, Hieronimo e fratelli.
Nel 1606
Rovagnasco arrivò a contare 100 abitanti (notizia tratta dagli Atti della
visita pastorale).
Nel 1679,
estintasi la famiglia Trivulzio, anche Rovagnasco assieme
allintero contado di Melzo, rientrò a far parte
del dominio
spagnolo (era allora re di Spagna Carlo II). Ma già
dieci anni Rovagnasco fu messa
in vendita e
successivamente assegnata a Francesco Matroniano Landriani,
componente di unillustre e antica famiglia milanese
(famiglia che aveva firmato la pace di Costanza del 1183).
Quando nel
1719 Carlo VI diede inizio alle operazioni per laggiornamento
del catasto, lintero territorio era suddiviso in
cinque comuni distinti: Segrate, Novegro, Rovagnasco,Tregarezzo
e Redecesio; tra questi il più esteso era
proprio
Rovagnaso i cui confini corrispondevano a nord con quelli
dellodierno Comune, a sud con lattuale
Cassanese,
a ovest con lattuale
Cimitero di Lambrate (Cascina S. Gregorio) e a est con la
odierna via Di Vittorio e Cascina Boffalora (includendo,
quindi, i quartieri residenziali di MI 2 e SR9).
Durante la
dominazione francese tutto il territorio venne
raggruppato nei tre comuni (che includevano anche
Redecesio e Tregarezzo) di Segrate, Novegro e Rovagnasco
fino a quando gli austriaci, nel 1815, ripristinarono la
situazione precedente. Ma nuove modifiche furono fatte
con lavvento dello stato Sabaudo.
Rovagnasco
contava nel 1847 più di un terzo della popolazione dellintero
territorio.
Ma bisogna
aspettare il 1869 perché dallunione di tutti
questi comuni, attualmente considerate frazioni, si
formasse lattuale Comune di Segrate!
Nel 1982, ad
ovest dellantico nucleo abitativo di Rovagnasco,
vicino alle Cascine Catinaccio e Commenda sorse
il nuovo
quartiere chiamato SR9 rientrante nel Comune di Segrate.
VILLAGGIO
AMBROSIANO.
Nel 1957 la
Domus Ambrosiana, voluta dal cardinal Schuster nel
dopoguerra, curò la realizzazione del Villaggio
Famiglia Ambrosiana, un nuovo ampio quartiere
residenziale costituito da 600 villette che, il "Corriere
della Sera" a suo tempo definì una "fetta di
Scozia".
Due anni dopo
fu eretta la chiesa dedicata a S. Ambrogio ad Fontes, che
divenne parrocchia nel 1963 sotto la guida della
Congregazione dei Missionari Clarettiani.
VILLAGGIO
I MULINI (ex SR9)
Agli inizi
degli anni 90, a fianco alla cascina Bruciata e ai
Mulini di sopra e di mezzo, venne realizzato il nuovo
insediamento residenziale denominato SR9 (nome derivato
dalla sigla che lo identificava nellazzonamento del
P.R.G.).
Il nome è
stato convertito in Villaggio dei Mulini su delibera del
Consiglio Comunale (n. 77 del 14.12.99) con lappoggio
della Lista Civica.
Di seguito vengono
riportati i dati statistici della frazione di Rovagnasco,
Villaggio Ambrosiano e Villaggio i Mulini riguardanti la
situazione attuale (GENNAIO 2000) in rapporto a quelli
relativi allintero comune di Segrate.
La sua superficie
costituisce il 19% dellintero territorio comunale
con una popolazione pari al 19% di quella globale.
ROVAGNASCO
Abitanti 6590
Maschi 3283
Femmine 3307
Famiglie 2482
Stranieri 185
Sup. kmq 3,36
SEGRATE
Abitanti
34.219
Maschi 16.912
Femmine 17.307
Famiglie
13.430
Stranieri
1.552
Sup. Kmq.
17,43
Per ulteriori
informazioni:
Segrate attraverso la
storia - Luciano Bonapace - Ed. Lions Club 1995.
Girando per Segrate:
storia arte natura - Ed. WWF Segrate 1991.
Toponimi Lombardi - Pietro
Boselli - Ed. Sugarco 1977.