Patriarcato di Bulgaria

C. O. I.

Chiesa Ortodossa in Italia

Metropolia di Ravenna e d'Italia

 

A Tutti i Responsabili delle Chiese Ortodosse Autocefale:

Patriarchi, Metropoliti ed Arcivescovi

 

Venerabili Fratelli nell’Episcopato che Dio ha posto a guidare le Chiese Locali per la sua gloria e per la salvezza del suo popolo, Grazia e Pace nel nostro Signore e Dio Gesù Cristo.

Ho molto pregato e riflettuto prima di scriverVi quest’appello, poi, finalmente mi sono deciso, con la speranza che lo Spirito Santo V’illumini e Vi guidi ad operare nel migliore dei modi, perché il grave problema dell’Ortodossia in Italia possa essere risolto anche con il Vostro aiuto.

La situazione dell’Ortodossia italiana è ben nota a tutti, è grave, di scandalo e certamente non piace a Cristo che per la sua Chiesa è morto ed è risorto.

Riassumo brevemente l’attuale situazione:

1) La situazione del Clero ortodosso italiano è disastrosa: lotte, scandali, maldicenze gratuite, diffamazioni, divisioni, passaggi da una giurisdizione all’altra con impressionante facilità e senza lettere dimissoriali del proprio Vescovo, impreparazione teologica e soprattutto spirituale ed ecclesiale;

2) Esistono troppe Giurisdizioni o Chiese Ortodosse straniere, scollegate tra loro, senza collaborazione, una contro l’altra: le principali sono: Patriarcato di Costantinopoli, Patriarcato di Mosca, Chiesa Russa in Esilio, Arcivescovado Russo di Parigi, Chiesa di Polonia, Chiesa di Serbia, Chiesa di Romania, Vecchio Calendaristi di Grecia, Metropolia dell’Occidente, ed una serie di  “chiesette “ che più hanno di “sette “ che di Chiesa;

3) Vi sono vari ostacoli posti da qualche Patriarcato e Chiesa e  dal Vaticano;

4) La scarsità di sacerdoti e la dispersione dei fedeli in zone molto vaste e sprovviste di luoghi di culto;

5) Il metodo anticristiano e diffamatorio di alcuni membri di chiese straniere che approfittano della loro posizione di presunto prestigio per denigrare, diffamare e combattere i loro “ avversari “ per i quali si costruisce  una fama da delinquenti.

La mia persona stessa è stata ed è tuttora oggetto di diffamazione, di lotta e di cattiverie da parte di coloro che hanno dato ascolto a persone cattive (che oggi sono state deposte dallo stesso Patriarcato), le quali oltre a diffamare con false accuse e menzogne, hanno usato le sofferenze delle persecuzioni e del martirio da me subìto come strumento di maggiore diffamazione

Io, invocando sui miei persecutori il perdono di Dio e pregando per loro, mi chiedo sempre: “ A chi è servito e a che cosa? Quale profitto o scandalo ha arrecato alla Chiesa di Cristo ? Perché tanta cattiveria e menzogna? “

Non voglio e non intendo fare un caso personale, ma solo invitare a riflettere per aver dato ascolto a persone che sono poi state deposte dal loro incarico per indegnità. C’è da riflettere veramente e da temere il giudizio di Dio.

6) Il problema dei vescovi stranieri dai quali dipendono alcune parrocchie italiane, i quali non parlano italiano e non conoscono la vera situazione e quando compiono le loro “ visite pastorali”, vedono ed odono solo ciò che vogliono far loro vedere ed udire, che non corrisponde alla realtà e alla verità, ma essi ritornano felici e contenti perché hanno visitato l’Italia, sono stati riveriti con baciamani e una bustarella che serve loro per vivere meglio.

Che cosa fare allora?

Il problema è risolvibile, anche se sono cosciente, ci potranno essere delle resistenze, ma solo tenendo ben presente che il Cristianesimo in Italia esiste fin dal tempo Apostolico, grazie all’Apostolo Paolo e forse a Pietro, e va risolto con l’accordo degli italiani ed in modo ecclesiale, secondo la Tradizione vera della Chiesa dei Padri e non secondo giochi di potere o di dominio che non sono secondo il Vangelo. 

Noi tutti dobbiamo cercare il bene della Chiesa e delle Chiese Locali che fanno parte del Pleroma Ortodosso.

Oggi la Chiesa Ortodossa in Italia esiste nuovamente, dopo circa 400 anni, ciò da quando il Vaticano la soppresse nel 1595. Esiste poiché io con alcuni sacerdoti e molti laici la abbiamo ricostituita legalmente e il Santo Sinodo del Patriarcato di Bulgaria sotto la presidenza del Patriarca Pimen, di venerata memoria, il 1 luglio 1997 le concesse l’Autonomia e mi elevò alla dignità di Metropolita di Ravenna e d’Italia.

Il primo passo è stato fatto, ora bisogna proseguire nel rispetto dei diritti della Chiesa Ortodossa in Italia e degli italiani di decidere la loro sorte in seno all’Ortodossia, senza condizionamenti o violenze da parte d’alcuna Chiesa Ortodossa, ma desiderosi di ricevere da ognuna di esse l’aiuto e l’appoggio necessario.

I cristiani Ortodossi italiani vogliono la loro Chiesa Ortodossa Autocefala, con Vescovi e Sacerdoti italiani, che non sia una colonia di qualche Chiesa straniera.

E’ importante, che finalmente, ed in modo definitivo, si cerchi di risolvere definitivamente e in modo evangelico e secondo la sana Tradizione della Chiesa e con l’accordo di noi italiani il problema dell’Ortodossia in Italia.

Per questo mi permetto, umilmente, ma con la forza del Vescovo e con diritto, di proporre delle iniziative da prendere, forte della fede, delle molte sofferenze e persecuzioni, delle preghiere ed infine della lunga esperienza di 32 anni di fedele sacerdozio e di 14 anni d’episcopato al servizio del popolo di Dio. Chi mi conosce bene e mi frequenta, conosce la serietà del mio impegno e la rettitudine della mia vita.

Ecco le mie proposte:

1) E’ assolutamente necessario dare forza, vigore ed aiuto alla “ Chiesa Ortodossa in Italia “ perché sia forte la sua presenza e la sua testimonianza di fede, di carità e d’unità dell’Ortodossia italiana;

2) Tutte le Giurisdizioni straniere devono avere come unico punto di riferimento in Italia la “ Chiesa Ortodossa in Italia “ e tutto il Clero straniero per il periodo che rimane nella nostra Patria deve sottostare canonicamente alla Chiesa Italiana.

Resta pur fermo il diritto delle singole Chiese straniere di nominare e spostare il Clero che invierà in Italia per assistere i loro connazionali:

Meglio sarebbe che anche gli stranieri in Italia (come lo fanno gli Italiani all’Estero ) ricevessero l’assistenza religiosa dal Clero italiano, perché in questo modo sarebbe migliore la loro integrazione sul territorio, pur conservando le loro sacrosante tradizioni e cultura.

3) Aiutare ad istituire e far funzionare un’Accademia di Teologia Ortodossa per la formazione spirituale e teologica del Clero italiano.

4) Instaurare rapporti ecclesiali corretti, leali, di collaborazione tra tutte le Chiese Ortodosse Autocefale con la Chiesa Ortodossa in Italia.

5) Non permettere al Clero vagante di passare da una giurisdizione all’altra senza lettere dimissoriali e invitare tutti i vescovi italiani ad unirsi mettendo da parte il loro orgoglio e le loro manie di grandezza effimera, perché di solito essi sono senza chiese e senza fedeli, ma solo Chiesa di Vescovi.

Cari Fratelli, credo che queste siano le principali e più urgenti iniziative da prendere per riportare ordine e pulizia nell’Ortodossia in Italia, Vi rivolgo un accorato appello ad aiutarmi in questo, perché lo sviluppo della Chiesa Ortodossa in Italia sarà un onore per l’Ortodossia mondiale, e per Voi che ne sarete gli artefici insieme con me; sarà dare nuovo impulso e testimonianza alla nostra comune fede e segno concreto d’amore e d’unità.

Nessuno di Voi perderà nulla aiutando la Chiesa Ortodossa in Italia, ma avrete tutti e tutto da guadagnare.

Pertanto, Vi prego dal profondo dell’animo e con sincera umiltà, Fratelli carissimi in Cristo, accogliete questo mio appello, non cestinatelo e non giudicatelo male o atto di mio orgoglio, non ho mai cercato me stesso ma solo il bene della Chiesa. Aiutateci a risorgere!

Che lo Spirito Santo c’illumini nella sincerità e senza ipocrisia, io sono disposto a discutere con Voi ogni possibile soluzione ragionevole ed Ecclesiale.

Aspetto un Vostro cenno di risposta.

Perdonate il mio ardire e pregate per me, io pregherò per Voi.

Un fraterno saluto ed abbraccio in Cristo nostro Dio e Signore. 

Vostro fratello,   

Aprilia, novembre 1999 

+ Antonio, Metropolita di Ravenna e d’Italia

della Chiesa Ortodossa in Italia

              Membro del Santo Sinodo del Patriarcato di Bulgaria

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