Cattedrale di San Pietro
Architettura
Dallo slargo laterale verso
il Calmaggiore, dietro il campanile, si ha certo la più
suggestiva visione dell'esterno della cattedrale trevigiana,
nella sua fiancata nord: un pittoresco accostarsi di diversi
corpi edilizi dominato dalle
grandi cupole che, con i loro volumi color del rame e del piombo
e le enormi lanterne sommitali, costituiscono uno dei tratti più
caratteristici del panorama urbano.
Qui si possono cogliere segni
lasciati da tutte le epoche: un notevole bassorilievo romano di
Baccante, umanisticamente "recuperato" all'esterno
della cappella maggiore quattrocentesca, nonostante il soggetto
profano; le piccole finestre della cripta e un tratto di parete
con lesene ed archetti della costruzione romanica; I'esterno,
rivestito in bianca pietra d'Istria, della Cappella del
Santissimo, di pure linee rinascimentali.
La facciata principale sulla
grande piazza fu compiuta nel 1836 con l'erezione del pronao, su
progetto di Francesco Bomben e dell'ingegnere municipale Gaspare
Petrovich, con risultato alquanto freddo, poco felice specie per
il gigantismo non proporzionato alla "misura"
caratteristica della citta'. Ai lati delI'ampia scalea, due
notevoli leoni stilofori (sec. XlII) in marmo rosso di Verona, già
sorreggenti il protiro del portale maggiore della cattedrale
medievale.
L'interno e' un'architettura
neo-rinascimentale, creata da Giordano Riccati riprendendo
fedelmente particolari, modanature, scansioni e proporzioni dalla
cappella maggiore, eretta alla fine del Quattrocento da Pietro
Lombardo, mantenuta assieme alle altre due cappelle absidali
minori del Santissimo e dell'Annunziata e alla sottostante cripta
romanica.
II risultato architettonico
puo' apparire troppo rigido, specie per la insistita concordanza
di membrature grigiochiaro spiccanti sulle vaste superfici a
marmorino bianco, ma nell'insieme bisogna riconoscerne la
luminosa e scenografica monumentalita', conferita da una sapiente
e originale articolazione degli spazi, dilatati dalle sette
cupole di cui ben cinque poste in successione sull'asse centrale.