Storia

       L'insieme si ando' formando fin dai primi tempi dell'evangelizzazione cristiana di questa regione, attribuita dalla tradizione all'opera del vescovo padovano San Prosdocimo (sec. lll d.C.).

       Il primo nucleo cristiano si colloco' in una parte della Tarvisium romana prossima alI'ingresso ovest di uno dei due assi viari ortogonali principali, probabilmente il Cardo, attuale tracciato del Calmagiore.

       Presso questa zona urbana e' accertata la presenza in età' romana di notevoli edifici pubblici come il teatro, un tempio, un'area cimiteriale e, forse, un edificio termale, una cui aula circolare poliabsidata e' da taluno ritenuta quella con pavimento a mosaico scoperta in via Canoniche, che poi sarebbe stata usata come battistero paleocristiano. La prima chiesa cattedrale, dedicata significativamente all'apostolo Pietro, dovette essere ricostruita o quanto meno restaurata in epoca longobarda, forse sotto Felice (sec. Vl d.C.), primo vescovo storicamente accertato, intimo amico di Fortunato Venanzio, grande poeta cristiano, storico e vescovo di Poitiers, nativo dell'alto Trevigiano.

       Probabile origine nel sec. Vlll ebbe la Chiesa di San Giovanni, quando vi e' documentato il trasporto delle reliquie dei Santi martiri orientali Fiorenzo e Vendemiale. Poco dopo l'anno Mille, per iniziativa del vescovo Rotario, il complesso della Cattedrale e dei palazzi della corte vescovile fu ristrutturato ed ampliato dalle fondamenta. Fu mutato l'orientamento degli edifici, incentrati sulla nuova, grande Cattedrale. Costruita in splendide forme romaniche, purtroppo solo la documentazione iconografica ci testimonia come essa fosse l'originale prodotto della fusione della cultura romanica padana (logge ad archetti in facciata, grande portale a strombo in origine con protiro), con l'eredita' bizantina lagunare.

       Questa stessa matrice stilistica si puo' cogliere nell'adiacente e coeva Chiesa di San Giovanni.

       La Cattedrale aveva pianta basilicale a tre navate e cripta. Le fonti la descrivono riccamente decorata da mosaici sia sull'arcone del presbiterio, sia nel pavimento, questi firmati e datati nel 1141 dall'artefice Uberto.

       Aggiunte numerose cappelle laterali, nel Quattrocento fu addossato alla facciata un ampio portico gotico e fu iniziata la ricostruzione delle cappelle absidali in stile rinascimentale.

       Presentandosi con un aspetto poco omogeneo e malconcia nelle strutture, dal 1760, dopo un lungo e acceso dibattito sull'opportunità e sul progetto, il corpo della chiesa fu integralmente demolito e ricostruito da Giordano Riccati in forme neo-rinascimentali, armonizzandolo all'architettura delle cappelle absidali, conservate con la sottostante cripta romanica. Tale decisione, assieme alla conseguente distruzione di innumerevoli dipinti, sculture, monumenti funebri, lapidi ecc., significo' certo la più grave perdita per I'eredita' storico-artistica trevigiana. Solo nel 1836 la facciata fu completata col monumentale pronao neoclassico.