HOME


lunga autonomia con una batteria da 9 volt

Trasmettitore RF per contatti

Cosa fa | Schema elettrico | Montaggio | Setup Nutchip | Componenti sostitutivi | Programmazione del PIC | Progetti correlati

 

Rivela la chiusura di un contatto

Questo circuito è nato per realizzare un antifurto senza fili partendo da un normale contatto magnetico. Fissando il magnete all'anta di una porta, o al battente di un cassetto, è facile rivelarne l'apertura. Per trasmettere il segnale ad una centralina antifurto dobbiamo modificare il circuito di un telecomando in modo da attivarlo solo per il tempo necessario. Senza la modifica, lasciando aperta la porta le batterie si esaurirebbero in poche ore!

Questo trasmettitore è alimentato da una batteria a 9 volt della durata di un anno. Si può collegare a qualsiasi tipo di contatto, compreso quello dei sensori ad infrarosso (PIR) per realizzare un antifurto senza fili. Ogni volta che uno dei suoi tre ingressi si chiude, viene tramesso un codice radio al Nutchip o ad ogni altro circuito compatibile con la codifica MM53200, UM3750 oppure UM86409.
Questo schema illustra un telecomando a codici fissi, pronto a funzionare subito senza regolazioni. Spostando un ponticello, potrete ottenere anche codici a piacere.

      

Come collegare un contatto reed (magnetico).
Se usate la nostra centrale di allarme, otterrete un contatto ritardato collegandovi all'ingresso IN2.

 

Schema elettrico

Il circuito è alimentato da una batteria a 9 Volt, collegata ai capi del morsetto M1. Il polo negativo della batteria va a "massa", mentre il positivo entra nell'integrato IC2, che stabilizza la tensione a 5 Volt. IC2 è equivalente al più comune 78L05, ma ha un consumo molto più basso che lo rende ideale per le applicazioni a batteria..


Il micro PIC16F84 va programmato con il file "picrmt.bin". Se è sufficiente un canale, ometterete i componenti della zona evidenziata (in basso a destra).


Il cuore del trasmettitore è IC1, un microcontrollore PIC16F84, il mitico integrato dell'americana Microchip, che va programmato con il software "picrmt.bin". Il piedino DEFAULT (2) è collegato ad un ponticello (JP1): collegando fra loro 2 e 3 otterremo i codici preprogrammati nel chip, collegando invece 2 e 3 otterremo i codici personalizzati (da inserire con l'apposita procedura).
Ognuno dei tre ingressi (morsetti M2, M3 e M4) dispone di una rete RC (rispettivamente R3-C5, R4-C6, R5-C7) che ne temporizza l'azione.
Una semplice rete di ritardo (R1, C1) fornisce il RESET all'accensione. L'alimentazione a 5Volt arriva ad IC1 tramite i piedini 14 (+5V) e 5 (massa). Il condensatore C2 (da saldare il più vicino possibile ai piedini di IC1) spiana eventuali disturbi sull'alimentazione. Il clock è generato da OSC1, un oscillatore ceramico a 3 piedini da 4MHz: per usare usare un quarzo (2 piedini), dovrete aggiungere due piccoli condensatori come illustrato negli schemi base del Nutchip.
Il piedino RF (3) collegato al positivo il chip in modo radio.
Il piedino LED (17) pilota LD1 che si accende ad ogni trasmissione. Gli impulsi escono dal piedino OUT (18) e vanno a TX1, un modulo trasmettitore a 5Volt della Aurel.
Il modulo trasmettitore necessita di una antenna tarata sui 433 MHz da collegare al pin ANT.

Montaggio

Qui a lato trovate la disposizione dei componenti sul circuito stampato. Potete anche usare una "millefori" (usando la stessa disposizione e seguendo la quadrettatura), o una basetta sperimentale a molla (breadboard), perchè il montaggio non è critico.

Il lavoro non è difficile e con un minimo di pazienza e precisione può essere completato da tutti. Cominciate dai componenti più bassi (resistenze), per passare via via a quelli più alti e ingombranti. Meglio usare uno zoccolo per IC1 e per il modulo trasmettitore TX1 (una "strip" femmina andrà benissimo).
Attenzione a non invertire la polarità del LED, della batteria, degli integrati, del condensatore C3 e del modulo TX1: in caso di dubbi controllate la pagina dei compomenti per i dettagli.

L'antenna va collegata alla piazzolina ANT; anche un pezzo di filo di rame rigido, lungo 16,5 cm, andrà benissimo. Se poi volete quel tocco in più, vi consigliamo il modello professionale della Aurel, in gomma flessibile nera.

Una volta completata la basetta (e dopo un ulteriore controllo di tutti i collegamenti) e prima di inserire il PIC ed il modulo TX1 collegate la batteria facendo attenzione a non invertirne le polarità. Verificate con un tester che fra i piedini 5 e 14 dello zoccolo di IC1 siano presenti i 5 volt stabilizzati, così come fra le coppie di piedini 15 e 1, 15 e 4, 15 e 13 del modulo TX1.
Terminati i controlli, rimuovete la batteria ed inserite il PIC (che avrete precedentemente programmato con il file "picrmt.bin") ed il modulo TX1 (con il lato dei componenti verso l'esterno della basetta).

Siete pronti per il collaudo finale! Il telecomando deve funzionare subito. Appena collegata la batteria, il LED si accende per circa un secondo: in seguito si accenderà tutte le volte che chiuderemo il contatto collegato su uno degli ingressi.

 

Disposizione dei componenti.
La quadrettatura indica il passo di una "millefori" (2,54 mm).

Setup del Nutchip

Il prossimo passo sarà quello di "insegnare" al Nutchip quali codici riconoscere.
Ad esempio, questo schema di antifurto associa all'ingresso di allarme immediato via radio il pulsante KEY4, mentre a KEY5 associa l'allarme via radio ritardato.
Selezionate il "Telecomando personalizzato RF" di Nutstation, cliccate sui pulsantini del telecomando che appare sul video,ed inserite i codici seguenti:

  • KEY4 = INGRESSO IN 1: CODICE TASTO 2721
  • KEY5 = INGRESSO IN 2: CODICE TASTO 2724

Il terzo ingresso non viene usato nello schema dell'antifurto, se volete potete comunque associarlo al pulsante KEY6:

  • KEY6 = INGRESSO IN 3: CODICE TASTO 2727

Questi codici sono validi solo se JP1 è in posizione 2-3. In caso contrario utilizzate la funzione di autoapprendimento (dovrete collegare al PC un circuito completo di ricevitore funzionante).

Al termine ricordate sempre di programmare il Nutchip per rendere effettivi i nuovi codici. Basterà inserire i codici in Nutstation una sola volta. Il PC memorizza i codici fino a che non li cambierete nuovamente.

Elenco componenti:

  • IC1: integrato PIC16F84 programmato con il file "picrmt.hex" (si scarica dalla pagina dei download)
  • IC2: integrato stabilizzatore LM2936-Z5 (National). Sostituendolo con un comune 78L05 la durata delle batterie sarà molto più breve.
  • R1, R3, R4, R5: resistenza 10 kohm
  • R2: resistenza 560 ohm
  • C1, C2, C4: condensatori ceramici
  • C3: condensatore elettrolitico 47uF/16V
  • C5, C6, C7: condenstore elettrolitico 10uF/16V
  • JP1: ponticello a 3 poli, 2 posizioni
  • DL1: diodo LED rosso
  • OSC: risuonatore ceramico 4MHz 3 piedini
  • M1, M2, M3, M4: morsetto bipolare da circuito stampato, oppure portabatteria per pile da 9 Volt
  • TX1: modulo trasmettitore 433 MHz tipo Aurel TX-SAW433SZ

Varie: zoccolo a 18 piedini per IC1, zoccolo a "strip" per TX1, pila da 9 volt, antenna (vedi testo)

Componenti sostitutivi

Se non trovate tutti i componenti, potete effettuare delle sosituzioni con parti simili. Fate però attenzione alle piedinature, che possono cambiare rispetto a quelle previste nei nostri circuiti stampati.

  • L'integrato stabilizzatore è un regolatore a 5 volt specifico per apparecchi a batteria. Le sue caratteristica è quella di non "consumare" la batteria a vuoto (low power consumption) e di potere funzionare anche a batteria quasi scarica (low-dropout). Può essere sostituito da un comune 78L05 (notate la L) se si usa un alimentatore al posto della pila.

  • Il PIC puo essere indifferentemente un PIC16F84 o 16F84A. Lo si trova di recupero dalle schede per la TV digitale.

  • Il modulo trasmettitore non è critico, e può essere sostituito con altri moduli ON/OFF a 5 volt per la frequenza di 433 MHz anche di altri produttori (ad esempio, Mipot). Se volete realizzare un trasmettitore molto piccolo allora prendete in considerazione un modello con antenna incorporata (ma non aspettatevi una grande portata).

  • Nelle installazioni fisse (campanelli senza fili, trasformazione wireless di sensori a infrarossi, monitoraggio di apparecchi ecc.) la batteria può essere sostituita da un piccolo alimentatore in corrente continua da 9 volt.
  Programmazione del PIC16F84

Il PIC si acquista vergine, e va programmato con il file "picrmt.bin" che trovate (gratis) nella pagina dei download. I distributori vi possono fornire un PIC già programmato, così come molti negozianti offrono il servizio di programmazione del chip. Potete anche costruirvi da soli un programmatore, noi usiamo lo schema "JDM" ed il software "Ponyprog" che trovate nel sito di Claudio Lanconelli.
Se preferite acquistare un programmatore già pronto, i più economici sono quelli per le card della TV satellitare (si trovano nei mercatini ): fate attenzione che siano adatti per il PIC16F84 e fatevi fornire sempre anche i dischetti per il PC.

Progetti correlati