|
Tutto sotto controllo!
compatibile con i telecomandi Aurel ed il Robot DeAgostini
Schema elettrico | Montaggio | Funzionamento ON/OFF | Funzionamento apricancello | Funzionamento a tempo | Funzionamento misto | Telecomando Aurel | Controllo con Robot e Basic Stamp | Controllo con PC via seriale | Pagine correlate
In questo progetto vederemo come costruire un telecomando a singolo canale.
Per la sua semplicità e versatilità, questo telecomando porta il nome di Jolly. |
CARATTERISTICHE TECNICHE Frequenza di lavoro:
433 MHz |
Lo schema elettrico comprende pochi componenti. Oltre al Nutchip (IC1), trovialmo un rel่ con relativo transistor di pilotaggio (TR1), un LED di segnalazione (DL1), ed il modulo ricevitore radio (RX1). Il piedino di -RESET ่ collegato ad una rete di ritardo RC esterna pilotata da un apposito integrato (IC3), un MC34064 della Motorola. Con questo integrato non ci saranno problemi anche in caso di black-out o abbassamenti di tensione, quando la tensione disponibile sull'alimentatore potrebbe portarsi a valori insufficienti per il corretto funzionamento del Nutchip; se la vostra applicazione non è critica, o se potete garantire continuamente la disponibilità dei 5V, allora potete omettere IC3.
I dati escono dal piedino OUT del ricevitore ed entrano nel piedino REMOTE del Nutchip, pronti per essere decodificati. Potrete caricare la tavola della verità nel Nutchip subito prima di inserirlo nel circuito, ma noi troviamo più comodo farlo quando il Nutchip si trova già inserito sulla scheda. Per questo motivo abbiamo inserito il connettore di programmazione CN1.
Lo schema elettrico comprende,
oltre al Nutchip (IC1), un ricevitore radio Aurel ed un integrato (IC3) |
Gli altri morsetti della scheda servono per dare l'alimentazione a 5 Volt stabilizzati
(M1) e per l'uscita dei contatti del relè (M2). Su M2 sono presenti sia
il contatto normalmente chiuso (NC) che quello normalmente aperto (NA) del relè,
che in pratica funziona come un deviatore.
Il relè si eccita attivando l'uscita OUT4 del Nutchip. Il transistor
TR1 amplifica la corrente dell'uscita portandola al valore richiesto del relè
(fino a 50 mA). Il reè deve essere del tipo con bobina a 5 Volt, ed il
contatto di uscita deve avere una tensione e corrente proporzionati al carico
da pilotare. Per esempio, per accendere una lampadina da 220V e 100W sarà
adeguato un relè con bobina a 5Vdc e contatti da 250Vac 5A. Il pilotaggio
di elettrodomestici solitamente richiede di aggiungere un servorelè o
teleruttore esterno di grande potenza.
I condensatori C2 e C3 servono per "ripulire" la tensione di alimentazione
da eventuali disturbi radio che dovvessero infilarsi verso il ricevitore ed
il Nutchip.
Il diodo D1 protegge il transistor dai picchi di corrente che si generano sulla
bobina del relè al momento della diseccitazione. Il diodo DL2 invece
funge da spia: si accende pilotando l'uscita OUT1 del Nutchip. Di solito si
accende per indicare lo stato di eccitazione del relè, ma essendo pilotato
da un'uscita separata nulla vieta di usarlo indipendentemente!
Per questo schema abbiamo progettato un circuito stampato monofaccia, che potrete
realizzar ein casa seguendo la figura. Si può usare anche una basetta
millefori, costruendo le piste con degli spezzoni di filo di rame: infatti il
passo usato per la disposizione dei componenti è proprio di 2,54 mm ed
è indicato dai quadretti visibili in figura.
Il montaggio non presenta particolari difficoltà. Occorre però
fare molta attenzione al verso di inserzione dei componenti, perchè sono
molti quelli che possono essere scambiati o inseriti a rovescio. Ad esempio
IC3 è molto simile al transistor TR1, mentre IC1, il modulo RX1, il diodo
D1 ed il LED DL1 sono simmetrici potenzialmente a rischio di essere inseriti
capovolti! Per ogni dubbio consultate sempre la pagina
dei componenti.
Fate attenzione anche a non invertire il + ed il - dell'alimentazione stabilizzata
a 5V, se non volete avere conseguenze disastrose.
Disposizione dei componenti sul circuito stampato. I più esperti potranno realizzare lo stesso circuito su una millefori. La quadrettatura corrisponde al passo dei "bollini", che dovrete rimuovere interamente nella zona del relè, per garantire l'isolamento. |
|
ELENCO DEI COMPONENTI C1, C2, C3: condensatore ceramico 100nF, 50V |
L'intero circuito andra riposto in una scatola di plastica, che servirà
non solo da protezione meccanica, ma anche per isolare il circuito nel caso
lo si usasse per pilotare carichi a 220V. In quest'ultimo caso, fatevi sempre
assistere da un elettricista per il collegamento ed il collaudo, per evitare
qualsiasi rischio alle persone ed alle cose.
La scatola plastica permetterà anche alle onde radio di raggiungere l'antenna,
costituita da uno spezzone diritto di filo di rame rigido sladato alla
piazzola ANT. Il diamentro del filo ha poca importanza, l'importante è
che la lunghezza sia di 16,5cm.
Come in qualsiasi apparecchio radio, migliore sarà l'antenna e migliori
le prestazioni: una buona antenna ed una buona posizione possono raddoppiare
la portata (ed anche oltre, se si tratta di antenne direzionali).
Con l'accensione ON/OFF il relè si eccita prementdo il tasto key1, e
si diseccita premendo il tasto key2.
Detto fatto: bastano due stati, che sono uno lo specchio dell'altro:
Gli apricancello e gli apriporta solitamente richiedono un telecomando che
dia un breve impulso ogniqualvolta che si preme il pulsante. Con questa tavola
della verità otterrete il relè si ecciterà per un secondo
ogni volta che premerete il primo pulsante del telecomando (file: apricancello.nut).
Programmando il Nutchip con questa tavola unirete la praticità del telecomando all'utilità del timer:
Naturalmente questi tempi sono indicativi e voi potrete inserire i tempi che più vi servono. Basterà modificare la tavola inserendo il nuovo tempo nelle righe di timeout. Il tempo può andare da un secondo fino a mille ore!!! (file: timer_rf.nut ).
Questa tavola della verità mostra come sia facile ottenere un automatismo che è difficile da realizzare con altri tipi di telecomando commerciali. Ci è stata inviata da un orticoltore che l'ha messa a punto per controllare la pompa di un sistema di irrigazione.
(file: misto_rf.nut)
I telecomandi via radio (RF) non hanno una codifica standard. Il motivo è
che nessuno vorrebbe avere lo stesso codice del vicino per aprire l'automobile
o la porta di casa propria!
Il codice si cambia agendo sui microinterruttori (dipswitch) posti all'interno
del telecomando.
I microinterruttori del telecomando Aurel si scoprono aprendo il vano batterie. Per aprirlo fare delicatamente leva sotto il coperchietto, in corrispondenza del gancio. Ci sono 10 microinterruttori, che si muovono spingendoli con la punta di un piccolo cacciavite. Noi abbiamo messo i primi 5 in posizione OFF (levetta verso il basso), e gli ultimi 5 in posizione ON (levetta verso l'alto). In questo modo si ottengono questi codici:
Questi codici cambiano ogni volta che si muovono i dipswitch: per questo ogni volta che si cambiano bisogna riprogrammare il Nutchip. Prima della programmazione con Nutstation, cliccate sul pulsante per la scelta del telecomando ed inserendoli nella pagina del "Telecomando personalizzato RF". |
Posizione dei microinterruttori dei codici nel telecomando Aurel a 4 pulsanti. |
Chi possiede un Basic Stamp oppure il Robot della DeAgostini li potrà
usare per costruire un telecomando intelligente, come descritto nell'articolo
"Accendere luci e apparecchi a distanza".
Ad esempio, il Robot accenderà la luce entrando in una stanza!
Per usare il listato in PBasic descritto nell'articolo dovrete programmare Nutchip
con queste impostazioni:
|
Nota: questo schema funziona sia con il NUT01-AK che NUT01-DEA Se però
volte programmare il Nutchip usando la BOE board Parallax il Robot, allora dovrete
scegliere il NUT01-DEA.
Questo schema si presta anche per controllare il relè attraverso
il PC.
|
Il telecomando "virtuale" sullo schermo del PC. I LED rossi visualizzano le uscite. |