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si accende con il telecomando

Lampada per TV

...e non solo per la lampada

Comodamente...| Schema elettrico | Montaggio | Tavola | Modifiche geniali

 

Comodamente in poltrona

La prima applicazione di un telecomando ad infrarossi è per telecomandare una lampada vicino alla TV. Se il telecomando della vostra TV è compatibile, potrete usare un tasto che normalmente non utilizzate (io ho scelto la doppia altezza del televideo). Capita spesso che sul telecomando ci siano dei tasti in più (sono destinati ai modelli "full -optional"), nel qual caso non avete che l'imbarazzo della scelta.
Naturalmente questo è solo uno dei mille usi di questo semplice telecomando ad 1 canale.

Schema elettrico

Dovendo usare il telecomando ad infrarossi, dovremo procurarci oltre al NUTCHIP il modulino ricevitore a infrerossi. Non fatevi ingannare dal nome, perchè più che un modulo questo componente sembra un grosso transistor. Utilizziamo come reset del NUTCHIP una rete RC esterna composta da R3 e C1. I condensatori C2 e C3 invece servono da bypass, e filtrano le alimentazioni del NUTCHIP e del ricevitore infrarossi. Perchè siano efficaci vanno montati molto vicini agli integrati che devono proteggere. Il ricevitore infrarossi è collegato direttamente all'ingresso REMOTE del NUTCHIP ; una resistenza di pull-up non serve perchè è gia contenuta all'interno del NUTCHIP . Notate come tutti gli ingressi non utilizzati siano bloccati al positivo.

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Il carico (cioè la nostra lampada) è pilotato da un relè. La soluzione più pratica è quella di montare un morsetto sul circuito stampato, e di collegare una spina ed una presa esternamente tramite due cavi lunghi circa un metro.Il circuito viene alimentato a 5 volt (vedi i circuiti base per lo schema di un alimentatore).

E' molto importante che il relè sia in grado di sopportare con un margine adeguato la corrente richiesta dalla lampada. Calcolate gli ampere necessari alla lampada che volete utilizzare (A = W/V) e quadruplicatela. Ad esempio, per una lampada da 100W, utilizzate un relè da 4*100W/220V = 1,8 A come minimo; in pratica monteremo un modello da 5A.
Assicuratevi anche che la corrente e la tensione sopportabili dai contatti sia alternata; alcuni costruttori indicano solo la tensione continua.

Se non riuscite a reperire un relè a 5 volt in grado di sopportare la corrente richiesta, potete ripiegare su uno a 12 volt. In tal caso la resistenza R2 andrà aumentata a 1000 ohm; scollegherete inoltre dai +5 volt sia R2 che D1 (lato catodo) per poi connetterli alla 12 volt.

Non solo il relè, ma anche la spina, la presa ed il cavo utilizzati per collegarsi al carico dovranno essere adeguati: è una buona idea utilizzare una prolunga (reperibile in tutti i supermercati) tagliata a metà.

 

Montaggio

Poichè si tratta di un circuito che commuta un carico collegato alla rete elettrica, dove le ternsioni e le correnti in gioco sono potenzialmente letali, dovremo porre la massima attenzione a ciò che rigurarda la sicurezza. E' obbligatorio montare il circuito all'interno di un contenitore plastico completamente isolante. La programmazione del chip ed ogni tipo di misura dovrà essere eseguita con il circuito ed il carico rigorosamente staccati dalla rete elettrica.

Utilizzate un circuito stampato già pronto, a meno che non siate veramente esperti ed allora potete usare anche una basetta "millefori". In tal caso dovrete creare un'area di sicurezza intorno al relè ed al morsetto limando via i "bollini" di rame in modo da lasciare una barriera isolante larga almeno 6 mm attorno ad ogni contatto.

Dopodichè il montagigo non  presenta particolari difficoltà: fate attenzione a non invertire la polarità dei componenti ed usate un tester per individuare i contatti del relè prima di montarlo.

Elenco componenti:

  • C1-C2-C3: 100 nF ceramici
  • R1: resistenza 4,7 kohm
  • R2: resistenza 390 ohm
  • R3: resistenza 100 kohm
  • D1: diodo 1N4007
  • DL1: diodo LED rosso
  • OSC: risuonatore ceramico 4MHz 3 piedini
  • RELAY1: relè da circuito stampato, 5V, 10A (vedi testo)
  • M1: morsetto bipolare da circuito stampato, 16A
  • TR1: transistor BC337
  • 1 ricevitore infrarossi 36 kHz (TSOP1836 - TK1836)
  • 1 Nutchip

Varie: prolunga 220V, contenitore plastico, alimentatore 5V

 

Tavola del Nut

Si tratta di accendere e spegnere l'uscita 1 quando arriva il codice di un tasto: un compito piuttosto semplice per un NUTCHIP .
Per ottenere un funzionamento di tipo on-off premendo due volte un solo tasto, introduciamo un ritardo di un secondo durante il quale il telecomando non viene ascoltato. Ogni volta che premiamo un tasto sul telecomando, infatti, ogni codice viene trasmesso più volte, per qualche decimo di secondo. Il ritardo di un secondo consente al telecomando di "spegnersi". Per capire meglio come funziona, provate a premere il tasto sul telecomando e a non lasciarlo più: vedrete il LED accendersi e spegnersi alla cadenza di un secondo esatto.

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Tavola degli stati da inserire nel NUTCHIP . Potete trovarla nel file tv_light.nut

Programmate la tavola nel NUTCHIP , senza dimenticare di impostare il tasto da abbinare a key1. Se come spesso accade il vostro telecomando ha qualche tasto in più che non viene usato, il problema è risolto. Altrimenti potete usare un tasto di una funzione televideo che non usate mai: ad esempio, il tasto "rivela risposte", o "doppia altezza". Altri telecomandi inoltre hanno un pulsante laterale o un interruttore che gli permette di funzionare come il pulsante del videoregistratore: anche qui potrete individuare molti tasti da "riciclare".

 

Modifiche geniali

Questo telecomando per la sua semplicità si presta a mille piccole modifiche per adattarsi alle esigenze più disparate.
  • Servono impulsi?  Anzichè il funzionamento ON/OFF come proposto in questo progetto, potete modificare la tavola della verità per produrre una chiusura del relè (da uno a due secondi di durata) tutte le volte che si aziona il pulsante. Questo tipo di funzionamento può essere necessario per azionare aperture, antifurti, campanelli, e simili.

  • Serve un timer?  L'accoppiata telecomando+timer è davvero milleusi, come dimostra l'invenzione di Claudio qui a lato.

  • Servono pulsanti?  Potete aggiungere due pulsanti (on/off) agli ingressi IN1 e IN2 del NUTCHIP , utili per pilotare il carico localmente (...o quando le batterie del telecomando si scaricano!)

  • Servono più canali? Non è difficile aggiungere canali a questo telecomando,  noi lo abbiamo fatto e lo descriviamo nel progetto di un completo telecomando a tre canali.

  • Serve più portata? Utilizzate la radiofrequenza, colegando al NUTCHIP un ricevitore radio ed un telecomando UHF al posto dei raggi infrarossi, seguendo le direttive dei collegamenti base.

  • Scatenate le idee... questo circuito è davvero versatile, potete trasformarlo addirittura in un chiave a combinazione...invisibile!

L'acqua calda riscoperta

    La vecchia caldaia di Claudio (Ravenna) proprio non ce la fa a scaldare l'acqua per la doccia assieme a quella del termosifone.

E il geniale Claudio cosa ti fa?

    Modifica la tavola del Nut per fare scattare il relè per dieci minuti ogni volta che preme il pulsante. Collega poi il relè in modo da spegnere la pompa di circolazione del termosifone durante la doccia: per dieci minuti tutto il calore si concentra per scaldare l'acqua del bagno, per poi tornare automaticamente ai termosifoni quando il relè torna a riposo.

    Per attivare il telecomando dal bagno Claudio ha usato un telecomando via radio anzichè a infrarossi, collegato come nel progetto a tre canali.

    Bravo Claudio!