RADIO RAI MATTINOTRE, 14 giugno 2002, S. Zenni
...limpidezza ed energia esecutiva...un soffio vitale
attraversa questo lavoro di Chominciamento di gioia.
LA STAMPA, 29 giugno 2002, S. Cappelletto
(Rosa das Rosas)...la purezza della melodia a voce sola
emerge come tratto caratteristico di "Vos flores rosarum" di Ildegarda...l'intimità
dell'affetto prevale in "Rose, liz" di Guillaume de Machaut, "La rosa
enflorece" abbellisce il canto di sensualità araba-sefardita, mentre "Vernans
rosa", una lauda tratta dall'Antifonario di Bobbio, chiude in una profana
felicità di passo questa rassegna, che si avvale dell'apporto di eccellenti
esecutori strumentali e di buoni interpreti vocali.
RADIO RAI RADIOTRE SUITE, 30 luglio 2002, G.Barbieri
(Rosa das Rosas)...i musicisti di Chominciamento di gioia
intendono la musica come ricerca continua..."La rosa enflorece", l'ascolto
più emozionante di questo bellissimo CD.
AMADEUS, settembre 2002, N. Sguben
(Rosa das Rosas)...ce n'è tanti modi di vedere il superbo
fiore nella complessa simbologia medievale. Questo meditato CD ne esamina
alcuni dipanando un percorso musicale ricco e suggestivo: dalle composizioni
trobadoriche alla cultura arsonovistica, il tutto con sapore leggiadro
e fresco.
HORTUS MUSICUS, ottobre 2002
Segnala "Rosa das Rosas" tra i dischi del mese
ORFEO, novembre 2002
Dedica al CD Rosa das Rosas la Copertina e uno speciale
di 13 pagine.
MEDIOEVO, febbraio 2003, A.Milanesi
Tutto in una Rosa: L'affascinante CD "Rosa
das Rosas" si addentra nell'intricato universo simbolico medievale,
che proprio nella rosa individuava il riferimento ideale per identificare
ora la purezza celestiale e l'umana perfezione della Vergine, ora l'emblema
della carnalità e della passione amorosa: due estremi che trovarono mediazione
nei principi fondanti dell'alta espressione lirica cortese. Un itinerario
spirituale, letterario e musicale che avvicina preziosi documenti come
i Codici di Bamberga e di Engelberg, il Laudario di Bobbio o i manoscritti
Wolfenbuttel e Montpellier all'opera di illustri figure dell'epoca, quali
Guillaume de Machaut o Ildegarda di Bingen; un programma colto e dì raffinata
concezione, magistralmente investigato dal gruppo "Chominciamento di gioia"
con sonorità e sfumature interpretative, sempre in grado di restituire
fedelmente il quadro eterogeneo via via ricreato dalle differenti coordinate
spazio-temporali e dalla destinazione sacra o profana di ogni singolo
brano.
IL GIORNALE , 30 marzo 2003 A.Cattabiani
…la Cappella Paolina ha riaperto le porte ai Concerti
del Quirinale di Radio3 della domenica mattina, i quali stanno rappresentando
un importante sostegno della buona musica…da segnalare anche il bel concerto
di domenica scorsa: Rosa das rosas, sul simbolo del fiore nel Medioevo
dell'Ensemble Chominciamento di gioia.
GRAAL, novembre/dicembre 2003 A.Michelucci
(Rosa das Rosas). Un lavoro evocativo, ricco di luce,
dove i canti disegnano il fascino arcano dei monasteri medievali. La componente
simbolica si fonde perfettamente con quella artistica, dando vita a un
affascinante viaggio attraverso quell'Europa profonda dove si racchiude
l'essenza della nostra identità culturale.
AMADEUS, agosto 2003 N.Sguben
Istampitte: le danze strumentali proposte in questo irresistibile
cd provengono da un manoscritto di origine toscana o umbra redatto tra
la fine del '300 e l'inizio del '400…ci sono danze a mo' di canovaccio,
evidentemente pronte per le improvvisazioni virtuosistiche dei musicisti
medievali e danze ben più complesse dove si avverte l'emancipazione della
musica strumentale come musica d'arte. Su tutte l'interpretazione sapiente
e coreuticamente viva dell'ottimo gruppo italiano, da anni in pista in
questo tipo di ricerca.
MUSICA, ottobre 2003 G.Tanasini
(Istampitte) …Le quindici danze strumentali del codice
Lo add.29987,… vengono riproposte dal complesso italiano, dopo un attento
studio di analisi e talvolta ricostruzione di parti mancanti, in una registrazione
dal risultato elegante, raffinato e fascinoso.
MEDIOEVO, novembre 2004 F.Bruni
...Uno di questi casi fortunati riguarda senz'altro un
prezioso codice trecentesco, oggi conservato alla British Library di Londra,
in cui sono preservati brani della tradizione musicale italiana del Trecento,
oggetto di una recente incisione: "Istampitte, Danze italiane del
Medioevo" dell'ensemble Chominciamento di gioia. All'interno del
codice, presumibilmente appartenuto alla famiglia dei Medici, sono incluse
quindici danze "estampitte", una presenza significativa, trattandosi
di una testimonianza non riscontrabile, almeno sino ad oggi, in altre
fonti musicali......Oltre a una ricca scelta di percussioni (tamburi,
naccari, etc.), lo stumentale impiegato include un salterio, l'arpa, flauti
dritti e traversi, viella, rebecca: strumenti che sapientemente assecondano
lo spirito dei brani e che ci offrono attraverso la magistrale esecuzione
degli interpreti un convincente esempio del "fare musica" nel
Medioevo.
AMADEUS, febbraio 2005 N.Sguben
(In Vinea Mea, il vino, la vite e la vigna nel Medioevo).
Poteva prendere la mano una tematica come quella celebrata in questo singolare
cd . E invece no: con misura e oculatezza, l'Ensemble Chominciamento di
Gioia interpreta una sostanziosa collezione della ricca letteratura musicale
sacra e profana dedicata in epoca medievale al vino. Molti dei brani sono
tratti dalla miracolistica delle Cantigas de Santa Maria e dal cantare
goliardico dei Carmina Burana, ma non mancano esempi della cultura cortese
trobadorica e della mistica incentrata sulla simbologia biblica del vino.
Col garbo che da sempre contraddistingue il gruppo, si giunge al famoso
"In taberna".
SPECCHIO (settimanale de LA STAMPA), agosto 2006 S.Cappelletto
In Vinea Mea, il vino, la vite e la vigna nel Medioevo:
estratti dai Carmina Burana e da altre fonti medievali europee, in questo
racconto festoso, vario, reso credibile da un gruppo italiano di riferimento
in questo repertorio.
IL MESSAGGERO VENETO, agosto 2006 S.Zolli
Quella cui si è assistito venerdi scorso a Grado,
per il decimo appuntamento della rassegna Musica Cortese, nella
suggestiva cornice della basilica di S. Eufemia, è stata una full
immersion nel misticismo medievale. L'ensemble Chominciamento di gioia
ha presentato, ad un numeroso e attentissimo pubblico, un florilegio dei
due più importanti laudari del XIII secolo: il Laudario di Cortona
e le spagnole Cantigas de Santa Maria. Avvalendosi di un ampio strumentario
e basandosi su una prassi esecutiva che ricorre spesso all'arricchimento
della parte scritta con improvvisazioni e diminuzioni secondo schemi all'epoca
comuni a tutti i musicisti, l'ensemble ben ricostruisce l'atmosfera di
misticismo che pervade le composizioni dei due codici. E questo grazie
anche alla caratura tecnica degli esecutori che producono un concerto
assolutamente privo di smagliature. La bella voce di Antonella Tatulli,
grazie a un timbro particolarmente adatto al genere e a una pronuncia
sempre puntuale, restituisce il drammatico misticismo dei brani. Il flautista
Luigi Lupo, sempre preciso negli interventi e perfetto nell'intonazione,
esibisce su un'impressionante panoplia di flauti diritti, traversi, di
corno e di canna, una tecnica ineccepibile e una conoscenza del linguaggio
dell'epoca che fanno di lui uno dei migliori specialisti italiani di musica
antica. Alle percussioni Elisabetta Di Filippo, il motore ritmico insostituibile
di gran parte dei brani, crea atmosfere di rarefatta bellezza grazie al
sapiente uso del suo salterio. Da segnalare la purezza dell'arpa di Olga
Ercoli e delle vielle di Luigi Polsini e Gianfranco Russo, i quali ultimi
ricavano da questo antenato del violino un suono bello e intonato, alternandosi
magistralmente al liuto e alla symphonia, e contribuendo così a
quel clima di mistica sospensione temporale che avvince il pubblico.
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