Le "regole" di Sciuti

in Gazzettino di Giarre n. 40, 13 novembre 1999, p. 3

La Biblioteca Regionale Universitaria custodisce un libello a soggetto scacchistico rarissimo: Regole elementari del gioco degli scacchi e proposte di riforma per Antonino Sciuti, Catania (tipografia Eugenio Coco). Casualmente venuto alla luce, faceva parte della biblioteca scacchistica del farmacista Gaetano Nicolosi di Linguaglossa; attualmente esso costituisce l’unico esemplare di cui si conosca l’esistenza e dunque rappresenta una vera rarità bibliografica: l’opera non figura neanche nei repertori bibliografici dell’epoca, ad es. il Catalogo generale della Libreria Italiana, volume Materie, 1847-1899, Q-Z s.v. scacchi, Milano 1922, p. 197. La preziosa biblioteca scacchistica del Nicolosi venduta alla biblioteca antiquaria Boemi-Prampolini fu acquistata, nel febbraio del 1998, per mia segnalazione e premurosa sollecitudine, dalla Biblioteca Regionale Universitaria di Catania.

Il breve scritto constava di 28 pagine e trattava specificatamente tre argomenti: 1. "Del giuoco degli scacchi e della loro bellezza"; 2. "De gli scacchi e la loro decadenza nel secolo XIX"; 3. "Degli Scacchi; e un progetto per risorgere". L’ultimo capitolo dedicato alle regole del gioco presentava alla fine la "proposta di riforma" dell’autore.

Già in chiusura del primo capitolo l'autore anticipa in sintesi la sua "novità" (p.7): "Ma io a dimostrare la mia opinione voglio provare che aggiungere un lieve interesse pecunario a questo giuoco sarebbe un grande perfezionamento, purché attuato come uno degli scopi del giuoco istesso e di cui darò le norme nell’ultima parte". Nel secondo capitolo propone una schematica storia degli scacchi ricca di errori cronologici e di ingenuità e chiudendo mette in evidenza il concetto di decadenza degli scacchi nel XIX secolo (p. 12). Nel terzo capitolo (pp. 13- 18) l’autore ritorna sul concetto della necessità di aggiungere un interesse pecunario al gioco degli scacchi (cfr. p. 7): "Ho detto che gli scacchi rappresentano una battaglia, ed hanno tutti gli utensili necessarii per la formazione della stessa, solo mancano di un effettivo valore pecunario a ricompesare le vittorie parziali o le vittorie totali; perciò giusta utile e necessaria cosa mi pare fornirli di un fondo di cassa finanziario, a meglio dire di un interesse estensibile da Cent. 50 sino a L. 1.00, qual somma verrà sborzata con ugual contribuzione dei belligeranti messa a piacere in una o più parti del proprio campo, ed esposta ai rischi della battaglia, dimodo che si possano guadagnare, perdere e riacquistare; il come verrà da me stabilito nelle aggiunte alla riforma in seguito alle regole trascritte di Giuseppe Arnos, ed in continuazione all’art. 36". E più avanti aggiunge: "...l’interesse è la migliore penale che si possa applicare per sforzare gli intelletti al loro massimo grado riflessivo e logico, e arrivare ognuno a conoscere quelle verità che ancora ignoriamo".

Santo Spina

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