Alessandro D'Alatri
I Giardini dell'Eden
(I.d., 1998)

Il cast: Regia: Alessandro D'Alatri . Sceneggiatura: Alessandro D'Alatri e Miro SIlvera, Musiche :Pivio e Aldo De Scalzi, Origine: Italia, Durata: 95

Gli interpreti: Kim Rossi Stuart, Said Taghmaoui, Boris Terral, Kassandra Voyagis, Renzo Stacchi, Lorenzo Cherubini, Saturnino Celani.

La trama Il film si apre , nel 1947, con il ritrovamento dei manoscritti del Mar Morto, testi fondamentali per capire l'influenza della religiosità essena sulla predicazione di Cristo... Salvato dal deserto, il giovane Yeoshua (Rossi Stuart) racconta alla comunità degli esseni la propria vita : l'incontro a Gerusalemme con i dottori della legge, l'esperienza della violenza ro-mana e della rivolta zelota, le peregrinazioni verso Oriente con le carovane dei mercanti: fino al momento in cui decide di la-sciare la comunità per iniziare la sua predicazione….. Da un punto di vista dell'approccio alla figura del Cristo, il film di D'Alatri è, prima di tutto, la testimonianza di una ricerca sincera: l'esigenza di voler approfondire la sua conoscenza di una presenza nella storia dell'umanità con la quale molti altri autori hanno finito col confrontarsi. Il risultato finale di questo tentativo di indagine attorno ad un personaggio così alto e così difficile da rappresentare è costituito da un'opera che punta soprattutto a leggere la figura di Cristo come quella di un uomo alla ricerca della sua vocazione più profonda; di un giovane come tanti altri della sua età che si apre la mondo, ne conosce tutti i suoi aspetti, tocca con mano la presenza del male, sperimenta il tradimento degli amici, si rende conto della vacuità dell'ideologia lontana dalle reali esigenze della vita, prende coscienza della sterilità della violenza politica, per scegliere, alla fine, di salvare tutti gli uomini attraverso la sola legge dell'amore. In un certo modo - e qui sta forse l'originalità di questo film - Gesù cristo rappresenta un po' tutti noi; tutti quegli uomini, cioè, che sono alla ricerca di una verità che non deluda e che apra realmente la strada della propria, autentica, realizzazione personale. (Carlo Tagliabue)










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