Brad Silberling
CITY OF ANGELS - LA CITTÀ DEGLI ANGELI
(City of Angels, 1998)

Il cast: Regia: Brad Silberling Nazionalità:USA Distribuzione: Warner Bros Italia Sogg.: Ispirato al film "Der Himmel Uber Berlin" di Wim Wenders Dur.: 112'.

Gli interpreti:Nicolas Cage (Seth), Meg Ryan (Maggie Rice), Dennis Franz (Nathaniel Messinger), Andre Braugher (Cassiel), Colm Feore (Jordan) Robin Bartlett (Anne), Joanna Merlin (Teresa).

La trama: Seth, un angelo inquieto in servizio a Los Angeles, incontra la dottoressa Maggie Rice, cardiochirurgo affermato, la cui sicurezza professionale, sempre molto forte, vacilla dopo la morte di un paziente sul tavolo operatorio per cause all'apparenza inspiegabili. Seth era lì per aiutare l'uomo ma è attratto da Maggie e vuole aiutarla a superare la crisi in cui è caduta. Nel fare questo finisce per innamorarsi di lei, pur sapendo che tutto quanto è legato a questo sentimento è a lui precluso. Stando vicino a Maggie, Seth però sente aumentare il desiderio di provare quelle emozioni e quelle sensazioni. Prende allora la decisione di rendersi visibile e di rinunciare alle sue peculiarità di angelo. Maggie capisce la situazione, e corrisponde al sentimento di Seth ma, proprio quando tra i due potrebbe cominciare una storia d'amore, Maggie è investita da un camion e muore tra le braccia di Seth. Questi comunque comprende l'importanza della scelta fatta e decide di restare 'umano'. Nel 1988, dopo avere visto "Il cielo sopra Berlino" del tedesco Wim Wenders, la produttrice americana Dawn Steel decise di acquistarne i diritti per farne un adattamento. "Mi affascinava -dicel'idea di un angelo improvvisamente a confronto con la necessità di rinunciare alla propria immortalità in cambio dell'amore". Dieci anni dopo, il film è stato realizzato e va subito detto che è opportuno considerarlo ormai a se stante, essendo ormai i rapporti con quello di Wenders dei puri pretesti narrativi. La lontananza tra i due titoli è rapportabile alla lontananza che separa l'universo culturale europeo da quello americano. Qui siamo nel pieno di quelli correnti spiritualiste statunitensi che si muovono tra new age, next age e altri simili movimenti, alla base dei quali c'è la premessa che non esiste un aldilà e un aldiquà ma solo un aldiquà dove tutto si realizza. Gli angeli, creature celesti, si materializzano, per farci capire che la felicità può cominciare qui, e oggi. Affidato ad immagini ariose, coinvolgenti e con toni un po' da vertigine, il film, dal punto di vista pastorale, non contiene elementi veramente negativi: non è infatti teologicamente scorretto pensare che il regno ultraterreno cominci proprio sulla Terra.










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