IL CINECIRCOLO SANTA CHIARA
e

IL GRANDE BOTTO ()  
Genere:Farsesco
Regia: Leone Pompucci
Interpreti: Carlo Buccirosso (Michele Caldarulo), Emilio Solfrizzi (Vito Potito), Gennaro Nunziante (Mario Sapone), Claudio Amendola (Antonio Nunziante), Francesca Nunzi (Teresa Caldarulo), Marco Messeri (il presidente), Clelia Rondinella.
Nazionalità:Italia
Distribuzione: Cecchi Gori Distribuzione
Anno di uscita: 2000
Orig.: Italia (2000)
Sogg. e scenegg.: Gennaro Nunziante, Paolo Rossi, Leone Pompucci
Fotogr.(Panoramica/a colori): Massimo Pau
Mus.: Rossi e Graldi
Montagg.: Mauro Bonanni
Dur.: 92'
Produz.: Vittorio Cecchi Gori per CGC Fin.Mavi.


Giudizio:

Futile/grossolanità

Tematiche:

Amicizia;  


Soggetto:

 

Nel bar Santos di Ostuni, un gruppo di amici si ritrova da tempo per giocare al SuperEnalotto: ci sono Michele, il propietario del bar, Emilio, Mario e Giuseppe. A questi va aggiunto Antonio, quella sera assente, che é stato calciatore professionista nell'Inter. Michele sta servendo alcuni clienti, quando la televisione annuncia i numeri estratti. Questa volta sono tutti esatti: e anche la vincita é di quelle forti, che cambiano la vita. I quattro sono euforici e cercano la schedina. Chi ce l'ha? Nessuno di loro, l'ha presa in consegna Antonio, che però è andato via ma nessuno sa dove. Tra rabbia e paura, gli amici decidono di andare a cercarlo. L'unica pista è fornita dall'album contenente ritagli sulle gesta sportive dell' ex campione. Con queste indicazioni, il gruppetto parte alla ricerca del fuggiasco, e con qualche segreto che poi viene a galla: Emilio é l'amante della moglie di Michele. Andando da sud verso nord, i quattro arrivano prima a Venezia, poi a Milano, dove pare che Antonio sia andato per vedere il figlio. Lo rintracciano, lo assaltano, gli fanno tirare fuori il biglietto, ma lui non aveva avuto l'intenzione di scappare. Intanto, insieme ad Antonio, i quattro realizzano un primo sogno: entrare sul prato erboso di San Siro.


Valutazione
Pastorale:

 

Le roboanti vincite al superenalotto rappresentano certamente uno degli episodi di costume più rilevanti di questi ultimi anni: sono somme che possono rendere migliori o peggiori le persone che le vincono, che possono creare felicità e anche infelicità. Giusto metterle al centro di una storia che parte dalla piccola provincia, finisce nella grande città e procede lungo momenti alterni e con tutti gli intoppi tipici del 'viaggio', incontri, incertezze, equivoci. Purtroppo però il copione risulta affrettato, tirato via, molto confuso. Ci si affida troppo alle prestazioni individuali di un gruppo di nuovi comici: che però risultano troppo spesso esagitati oltre misura e, soprattutto, insieme non fanno mai gruppo, non riescono ad interagire, non fanno crescere la vicenda. Si resta così al livello delle buone intenzioni, ma il film non viene mai fuori, e il ritratto di costume appare molto annacquato. Dal punto di vista pastorale, il modesto livello del racconto, dei personaggi e delle situazioni fa propendere per la valutazione del futile, proprio perché manca la sostanza necessaria a dare convinzione alla vicenda. Da sottolineare non poche grossolanità visive e verbali.


Utilizzazione:

 

il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo presenti i limiti del prodotto sopra descritti.


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