IL CINECIRCOLO SANTA CHIARA
e

UNA STORIA VERA (The Straight story )  
Genere:Commedia
Regia: David Lynch
Interpreti: Richard Farnsworth (Alvin Straight), Sissy Spacek (Rose Straight), Harry Dean Stanton (Lyle Straight), Everett McGill (Tom), John Farley (Thorvald Olsen), Kevin Farley (Harold Olsen).
Nazionalità:Stati Uniti/Francia
Distribuzione: Bim - Columbia Tristar Films Italia
Anno di uscita: 2000
Orig.: Stati Uniti/Francia (1999)
Sogg. e scenegg.: John Roach, Mary Sweeney
Fotogr.(Scope/a colori): Freddie Francis
Mus.: Angelo Badalamenti
Montagg.: Mary Sweeney
Dur.: 111'
Produz.: Picture Factory, Les Films Alain Sardé, Le Studio Canal+.


Giudizio:

Raccomandabile/poetico***

Tematiche:

Anziani; Famiglia - fratelli sorelle; Solidarietà-Amore;  


Soggetto:

 

Nell'estate del 1994 a Laurens, piccolo centro agricolo dell'Iowa, Alvin Stright, 73 anni, vive con la figlia Rose, leggermente ritardata. Anche Alvin non sta tanto bene, il medico gli consiglia esami e medicine che lui però rifiuta. In una quotidianità un po' statica, arriva la notizia che Lyle, fratello di Alvin,ha avuto un infarto. Alvin e Lyle non si vedono da dieci anni a motivo di vecchi rancori reciproci. Ma ora Alvin sente il bisogno di rivedere il fratello per riconciliarsi con lui. Deciso ad andare a casa di lui,e non avendo la patente, sceglie un vecchio tosaerbe e, alla velocità di 5 miglia all'ora, si dirige verso Zion, nel Wisconsin, a 317 miglia di distanza. Il viaggio é punteggiato da varie circostanze. Incontrata una ragazza che fa l'autostop, parla con lei delle emozioni provate quando sono nati i suoi figli. Dopo cinque settimane, il tosaerbe si ferma per problemi meccanici. Allora Alvin trova aiuto presso una famiglia del luogo che lo accoglie con calore. Invitato a proseguire in macchina, rifiuta, torna sulla strada e finalmente arriva a destinazione. Si ferma al cimitero, incontra un sacerdote che conosce Lyle e gli spiega che ora vuole fare pace con lui. Quindi raggiunge la casa del fratello. Quando lo sente, Lyle esce, i due siedono di fronte, non parlano, guardano verso il cielo e le stelle.


Valutazione
Pastorale:

 

L'episodio é autentico. Mary Sweeney, che poi ha partecipato alla scrittura del copione, aveva letto sul New York Times la notizia e si era appassionata alla storia di Alvin. Certamente l'ambientazione tutta 'in esterni', all'aperto, permette di mantenere una giusta dose di realismo e opportuni tocchi di concretezza. Ma poi, nella sua sostanza più profonda, anche in questa occasione il viaggio si colora di altri significati, diventa momento di verifica con se stessi, spinta ad un bilancio delle cose fatte, ansia di conquistare il 'buono' che è stato finora rifiutato. Finora fattosi conoscere per titoli improntati solo all'eccesso e alla provocazione, Lynch scrive qui una storia delicata e dolente, una lirica sommessa e timida ma di straordinaria forza comunicativa. Attraverso un viaggio come pellegrinaggio, lo sguardo di Alvin si posa disincantato sulla realtà, riuscendo a coglierne tutti i limpidi contorni: l'importanza del perdono, dell'espiazione, della riconciliazione, della vita che si rinnova dentro la natura. Denso di valori mai sbandierati o gridati (i rischi del guadagno illecito, l'accoglienza verso lo 'straniero), il film scorre su un percorso che dal dolore tocca la sensazione della felicità. E di qualche verità più profonda. Dal punto di vista pastorale, il film é molto positivo, da valutare come raccomandabile, e poetico nel suo svolgimento complessivo.


Utilizzazione:

 

il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare in molte occasioni, come esempio di cinema dai forti e convincenti contenuti.


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