IL CINECIRCOLO SANTA CHIARA
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THE ASTRONAUT'S WIFE (The astronaut's wife)  
Genere:Fantascienza
Regia: Rand Ravich
Interpreti: Johnny Depp (Spencer Armacost), Charlize Theron (Jillian Armacost), Joe Morton (Sherman Reese), Clea Duvall (Nene), Nick Cassavetes, Samantha Eggar.
Nazionalità:Stati Uniti
Distribuzione: Medusa Film
Anno di uscita: 1999
Orig.: Stati Uniti (1999)
Sogg. e scenegg.: Rand Ravich
Fotogr.(Panoramica/a colori): Allen Daviau
Mus.: George S.Clinton
Montagg.: Tim Alverson, Steve Mirkovich
Dur.: 109'
Produz.: Andrew Lazar.


Giudizio:

Futile/semplicistico

Tematiche:

Fantascienza;  


Soggetto:

 

In una missione nello spazio, durante la riparazione di un satellite in avaria, qualche congegno non funziona. Da terra la torre di controllo perde per due minuti il contatto con gli astronauti. Quando il satellite esplode, nella base in Florida si passano momenti di angoscia. I due dell'equipaggio vengono infine riportati a terra vivi ma privi di conoscenza. Con grande sollievo della moglie Jillian, Spencer recupera in tempi abbastanza rapidi. Anche Alex torna in sé, ma la moglie Natalie vorrebbe sapere di più su quei due minuti. Attratto da un ricco contratto, Spencer lascia la NASA e convince la moglie ad andare a New York, dove lui farà il consulente di una grossa azienda. Alex intanto muore per ictus e la moglie poco dopo si uccide. Spencer dice a Jillian che in quei due minuti c'é stato buio, oscurità, freddo, qualcosa di molto simile alla morte. Lei annuncia di essere incinta e di aspettare due gemelli. L'investigatore Reese fa venire a Jillian il dubbio che Spencer non sia veramente lui. Anche Natalie, la informa, aspettava due gemelli. Impaurita, Jillian sta per prendere la pillola per abortire, ma arriva Spencer e lei rinuncia. In una colluttazione, lei si difende, apre l'acqua del rubinetto, inserisce la corrente, tutto in casa esplode. Cambia scenario. Ecco Jillian con due bambini che vanno al primo giorno di scuola. Accanto a lei, c'è un marito/patrigno di professione pilota.


Valutazione
Pastorale:

 

Ci sarebbero state la possibilità e l'occasione per trattare temi interessanti e problematiche morali importanti (quale ad esempio quella della maternità). Il genere fantascienza del resto, nei suoi esiti migliori, si presta bene ad utilizzare sotto forma di metafora gli aspetti meno chiari e i risvolti psicologici (e anche spirituali) della vita quotidiana. Purtroppo in questo caso si rimane sempre sulla soglia di qualcosa che potrebbe succedere ma non accade mai. Nella seconda parte il racconto ruota troppo su se stesso, finendo col girare un po' a vuoto. Cala così la suspence, e, alla fine, sembra più giusto evitare di individuare a tutti i costi qualche messaggio o risvolto, che non ci sono. Meglio rimanere alla conferma che si tratta di un puro prodotto di 'genere', che ne ricalca altri simili, girato senza infamia e senza lode. Alcuni piccoli risvolti positivi (il rifiuto dell'aborto, il rapporto di Jillian con la sorella) ci sono ma restano incompiuti e, dal punto di vista pastorale, fanno valutare il film come futile, e semplicistico.


Utilizzazione:

 

il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. E' da recuperare in rassegne sulla fantascienza anni Novanta.


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