IL CINECIRCOLO SANTA CHIARA
Trama | Un po' farsa e un po' favola è il viaggio attraverso gli Stati Uniti di tre galeotti evasi dal carcere alla ricerca della refurtiva di un vecchio colpo. |
Critica | "Giocando e cantando i Cohen tornano con leggerezza all'America di John Steinbeck e John Ford, una terra popolata di fanatici, razzisti e reazionari (gli incappucciati del Ku Klux Klan) e da contadini disperati, che hanno visto le loro fattorie depredate dalle banche voraci ed usuraie. In altri film i Cohen sono andati più in profondità ed hanno colpito più dolorosamente. Stavolta siamo nei dintorni del cinema da gioco e citazione, alla 'Mister Hula Hoop', ma non è detto che sia un peccato, perché l'esercizio di stile è d'alta classe, gradevole e scapigliato, mai vano o banale". ('Carnet, 'settembre 2000) "Un incantevole, divertente vagabondaggio attraverso lo Stato del Mississippi nell'America della grande Depressione (ma con esatte allusioni all'America contemporanea) e attraverso i film e le canzoni che l'hanno rappresesentata. ( ) La regia di Joel Coen e la sceneggiatura di Joel e di suo fratello Ethan Coen sono magnifiche. Gli autori dicono di essersi ispirati all'Odissea, ma è uno scherzo". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 10 novembre 2000) "Gran divertimento, citazioni a fiumi, vecchie canzoni country. E tutti i cliché del cinema sulla Grande Depressione. In 'Fratello, dove sei?', i Coen partono dall'Odissea per mettere insieme un centone di luoghi comuni e insieme la loro parodia. Così Omero è un vecchio nero, Ulisse un evaso con baffetti alla Clark Gable (George Clooney), Polifemo un pizzaiolo sovrappeso (John Goodman). Non si ripete il miracolo del 'Grande Lebowski', ma la densità di gag e invenzioni, visive e sonore, è come sempre altissima". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 10 novembre 2000) "Clooney come Clark Gable toglie il fiato, trasuda sesso e sprizza entusiasmo anche sul piano recitativo. Sempre di tono alto, (a firmarlo sono i geniali fratelli Cohen) il film non è il capolavoro perfetto che ci aspettavamo, ma si gusta". (Piera Detassis, 'Panorama', 24 agosto 2000) |