Parigi,
luglio 1942. Cominciati i rastrellamenti degli ebrei, tra
quelle prese di mira c'é la ricca famiglia Bernstein. Lì
vicino il salumiere Batignole, facendo finta di niente, li
accusa di avergli rubato insaccati vari. Batignole é ben
visto dalle autorità tedesche, anche perché Lamour,
fidanzato della figlia, é un convinto collaborazionista e
si adopra per far allontanare i Bernstein e far trasferire
nel loro grande appartamento proprio i Batignole. Succede
però che, mentre il resto della famiglia (padre, madre e
figlioletta) viene fatto salire sul camion, il piccolo
Simone Bernstein riesca a fuggire e, poco dopo, a tornare
alla propria casa dove trova il salumiere al quale chiede
aiuto. Incapace stavolta di mandarlo indietro, Batignole lo
nasconde in una soffitta e lo cura per molti giorni. Cerca
poi contatti con un'altra famiglia ebrea, dove però trova
due cuginette di Simon, le quali inopinatamente gli vengono
affidate in custodia. Facendo tutto di nascosto e inventando
scuse a ripetizione, Batignole decide di portare in salvo i
tre bambini. Lascia la città e comincia un viaggio verso la
Svizzera. Innumerevoli pericoli si presentano, e in più
l'uomo deve affrontare anche l'ostilità che Simon spesso
manifesta contro di lui. Scoperti mentre sono vicini al
confine, Batignole si fa passare per ebreo, poi scappa e,
con l'aiuto di un sacerdote, riesce a far entrare i bambini
in Svizzera. Li saluta, li segue da lontano ma poi cambia
idea e va con loro.
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