Critica |
"La trovata è tutta in quella piccola magia della lettura
del pensiero delle donne, gli sviluppi che ne seguono, però, sono in genere piuttosto
facili ed anche, quando si fa avanti l'amore, del tutto prevedibili. I ritmi, inoltre,
all'interno di una struttura narrativa molto diluita, non sono svelti come pretenderebbe
una commedia e, a parte il carattere del protagonista, tutti gli altri personaggi,
compreso quello di Darcy, sono quasi soltanto abbozzati. Il divertimento, tuttavia, è
possibile (...)". (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 9 febbraio 2001) "Oltre il
conflitto e l'amore con una dirigente dell'azienda, il cuore del film sta nelle scene in
cui Mel Gibosn indossa un collant nero, si lacca le unghie di mani e piedi, si depila le
gambe con la ceretta, fa il ballerino danzando le canzoni di Frank Sinatra; con effetto
allarmante e spiegabile soltanto con il fatto che Gibson è produttore del film. La
comicità e l'eloquenza della letteratura del pensiero femminile hanno termine abbastanza
presto e sono raccontate con poca leggerezza. Trascurato senza motivo per oltre due ore,
zeppo di riempitivi, 'What Women Want' non è riuscito". (Lietta Tornabuoni, 'La
Stampa', 9 febbraio 2001) "Sarà diretto da una donna (la televisiva Nancy Meyers),
ma 'What Women Want' è una commedia scioccherella e sessista che ammicca (invano) a certo
cinema anni '50". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 febbraio 2001) |