FRIDA
(Frida) |
|
Genere:Drammatico
Regia: Julie Taymor
Interpreti: Salma Hayek (Frida Kahlo),
Alfred Molina (Diego Rivera), Geoffrey Rush (leon Trotsky),
Ashley Judd (Tina Modotti), Edward Norton (Nelson
Rockefeller), Antonio Banderas (David Alfaro Siqueiros),
Valeria Golino (Lupe Marin), Mia Maestro (Cristina Kahlo),
Saffron Burrows (Gracie), Margarita Sanz (Natalia Trotsky).
|
Nazionalità:Stati
Uniti
Distribuzione: Buena Vista
International Italia
Anno di uscita: 2003
Orig.: Stati Uniti (2002)
Sogg.: liberamente tratto dal romanzo omonimo di
Hayden Herrera
Scenegg.: Clancy Sigel, Diane Lake, Gregory Nava,
Anna Thomas
Fotogr.(Panoramica/a colori): Rodrigo Prieto
Mus.: Elliot Goldenthal
Montagg.: Francoise Bonnot
Dur.: 118'
Produz.: Sarah Green, Salma Hayek, Jay Polstein, Lizz
Speed, Nancy Hardin, Lindsay Flickinger, Roberto Sneider.
|
|
Discutibile/scabrosità
|
|
Donna;
Letteratura; Malattia; Politica-Società; Sessualità;
Storia; |
|
|
Nel
settembre 1925, in seguito alle ferite riportate in un
incidente d'autobus, la vita di Frida Kahlo subisce un
brusco cambiamento. Fratturata in varie parti del copro,
Frida trascorre mesi di dolorose cure e terapie di
riabilitazione. Mentre è in solamento, comincia a
riversare la propria rabbia sui quadri. Quando è in
grado di camminare, Frida fa visita al famoso pittore
Diego Rivera, per avere un suo parere sul lavoro svolto.
Diego incoraggia Frida, i due cominciano a frequentarsi,
si amano e litigano finché il 21 agosto 1929 si
sposano. L'anno dopo Diego viene chiamato per lavoro
negli Stati Uniti. A San Francisco, a Detroit, a New
York Diego dipinge numerosi murales. Il soggiorno negli
USA finisce dopo una lite e il rifiuto di Diego a
togliere un ritratto di Lenin dalla parete del
Rockefeller Center. Quando tornano nella casa a sud di
Città del Messico, Diego, che non aveva mai smesso di
incontrare altre donne, si fa sorprendere in intimità
con Cristina, sorella di Frida. Lei decide di separarsi.
Restano però insieme e, di lì a poco, ospitano in casa
Leon Trotsky ine silio con la moglie dall'Unione
Sovietica. Frida ha una relazione con Trotsky, che dopo
due anni riparte. Nel gennaio 1939 Frida è a Parigi per
una mostra dei suoi dipinti. Annoiata dall'ambiente
intellettuale parigino, Frida torna in Messico e qui
scopre che é Diego stavolta a chiederle il divorzio per
poter andare a vivere in California. Dopo il 1940, la
salute di Frida peggiora. Mentre è ricoverata in
ospedale, Diego torna e le propone di risposarsi. Frida
accetta, pur sapendo ormai di non poter più essere
quella di primma. Altri interventi chirurgini la
debilitano. Tra infezioni e antidolorifici, colpita
dalla polmonite, Frida muore il 13 luglio 1954 all'età
di 47 anni.
|
|
|
Salma
Hayek, attrice messicana, voleva da tempo portare sullo
schermo e interpretare la figura di questa sua
connazionale interpida e sfortunata, amica di tanti
famosi personaggi, esempio di donna volitiva e dal
carattere di ferro. Ci è riuscita affidando la regia ad
un'altra donna, l'inglese Julie Taymor. "Questo
film racconta una grande ed appassionata storia d'amore,
non soltanto la vita di Frida" dice la Taymor.
Forse bisogna proprio partire da questa ottica per dare
qualche parvenza di coesione all'impianto narrativo.
Nonostante sia stato girato interamente in esterni in
Messico e parli, come si è detto, di fatti e persone
realmente accaduti, il racconto procede infatti per
successiva sovrabbondanza di orpelli visivi e
caratteriali, accumulando emozioni, sentimentalismi,
drammi in dosi sempre più massicce. La messa in scena
non si fa scrupolo di toccare il kitsch sul piano
figurativo e descrittivo. La 'realtà' allora passa in
secondo piano, a vantaggio di una vicenda da antico
melodramma. Eppure Frida è esistita e l'occasione per
occuparsi di lei può essere opportuna. Dal punto di
vista pastorale, il film, collocandosi quasi sempre
sopra le righe ma in modo palese e dichiarato, è da
valutare come discutibile, punteggiato da momenti di
scabrosità.
|
|
|
il
film può essere utilizzato in programmazione ordinaria,
come spettacolo di colori forti per un pubblico adulto.
Da recuperare come affresco di un periodo di storia
messicana, a contatto con altri avvenimenti di rilievo
del primo Novecento europeo e mondiale.
|
|