IL CINECIRCOLO SANTA CHIARA
e

IRIS UN AMORE VERO (Iris)  
Genere:Drammatico
Regia: Richard Eyre
Interpreti: Judi Dench (Iris Murdoch anziana), Kate Winslet (Iris Murdoch giovane), Jim Broadbent (John Bayley anziano), Hugh Bonneville (John Bayley giovane), Juliet Aubrey, Sam West.
Nazionalità:Gran Bretagna
Distribuzione: Mediafilm
Anno di uscita: 2002
Orig.: Gran Bretagna (2001)
Sogg.: basato sui libri "Una memoria" e "Elegia per Iris" di John Bayley
Scenegg.: Charles Wood, Richard Eyre
Fotogr.(Normale/a colori): Roger Pratt
Mus.: James Horner
Montagg.: Martin Walsh
Dur.: 90'
Produz.: Robert Fox, Scott Rudin.


Giudizio:

Accettabile/problematico/dibattiti***

Tematiche:

Anziani; Letteratura; Malattia; Matrimonio - coppia; Psicologia;  


Soggetto:

 

Ormai in età avanzata, la scrittrice inglese Iris Murdoch tiene una conferenza su "L'importanza della cultura". Un salto indietro, ed ecco Iris giovane, negli anni Quaranta, ormai in procinto di affermarsi nel campo accademico e letterario. Iris conosce John, timido e impacciato, i due si frequentano, benchè lei non riesca a sottrarre al proprio spirito libero e vitalistico la tendenza a frequentare anche altri uomini e ad avere rapporti con loro. John lo sa, lo vede, ma i sentimenti reciproci proseguono, e il loro legame diventa matrimonio e vita vissuta insieme. Un giorno, nell'età della vecchiaia, Iris comincia a dimenticare le cose, a ripetere le frasi, a non avere più la percezione dei luoghi. Toccata dall'Alzheimer, non ricorda di aver scritto romanzi, e scappa sulla spiaggia non lontano dalla casa. La vita nel loro grande appartamento diventa difficile. John non tiene in rdine, ma è paziente e affettuoso con lei e, quando scompare, la cerca con grande affanno. Iris viene ricondotta a casa e lui quella notte le dice 'ti odio'. Di ritorno dai funerali dell'amica Janet, Iris si agita e fa andare la macchina fuoristrada. Allora la decisione del ricovero non può più essere rinviata. Liberatosi un posto in clinica, John l'accompagna. Solo pochi giorni, poi Iris muore. John si lascia andare al dolore e al pianto.


Valutazione
Pastorale:

 

Vissuta in Inghilterra dal 1919 al 1999, Iris Murdoch é stata scrittrice intensa, dedita ad una narrativa che cercava di coniugare il dato quotidiano con i concetti alti della felicità, della libertà, della vita e della morte, e della vita oltre la morte. Traendo spunto da alcuni testi scritti dal marito John, il copione risolve bene due opportune scelte: da un lato quella di avvicinarci alle riflessioni della Murdoch non con brani dei romanzi ma con suoi interventi 'pubblici', più diretti e genuini; dall'altro quello di alternare con misura e senza fastidi il presente e il passato. E' evidente che il doloroso incontro con la malattia rende la parte 'contemporanea' più intensa e struggente. Se nella prima Iris é in pieno una giovane ribelle che sfida la vita e si lascia andare al richiamo dei sensi, questo quadro rende più aspro il contrasto con la successiva senilità indifesa di una donna privata delle proprie facoltà. Ne esce qui una sorta di diario dolente e mesto dell'esistenza di due anziani: la casa disordinata e sporca, le difficoltà pratiche, l'impossibilità di organizzare ritmi e bisogni secondo orari normali sono passaggi che scandiscono le tappe di una cronaca desolata e sofferente. Nello sguardo perso ma sveglio di Iris e in quello disperato di John ( grande merito ai due attori Judi Dench e Jim Broadbent) passano le pagine del distacco dalla vita, della memoria, della voglia di non arrendersi alla fine del loro amore. Condivisione, delicatezza, temperanza, una lezione di rispetto per la malattia e la dignità del malato attraversano le immagini e si impongono in un'ottica di spirtualità certo dai toni anglosassoni ma universale nella forza dei valori che tocca. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, senz'altro problematico e utile per dibattiti.


Utilizzazione:

 

il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare in molte occasioni, per affrontare temi importranti, quali la malattia, la vecchiaia, la spiritualità, il ruolo della letteratura.

 

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