IL CINECIRCOLO SANTA CHIARA
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MOONLIGHT MILE - Voglia di ricominciare (Moonlight Mile)  
Genere:Drammatico
Regia: Brad Silberling
Interpreti: Dustin Hoffman (Ben), Susan Sarandon (JoJo), Jake Gyllenhaal (Joe Nast), Ellen Pompeo (Bertie), Holly Hunter (Mona), Richard T.Jones, Allan Corduner.

Nazionalità:Stati Uniti
Distribuzione: Eagle Pictures
Anno di uscita: 2003
Orig.: Stati Uniti (2002)
Sogg. e scenegg.: Brad Silberling
Fotogr.(Scope/a colori): Phedon Papamichael
Mus.: Mark Isham
Montagg.: Lisa Zeno Churgin
Dur.: 102'
Produz.: Mark Johnson, Brad Silberling.


Giudizio:

Accettabile/problematico*

Tematiche:

Famiglia - genitori figli; Matrimonio - coppia; Solidarietà-Amore;  


Soggetto:

 

Inizio degli anni '70 nel New England. La data del matrimonio tra Joe e Diana stava ormai per avvicinarsi, quando la morte della ragazza in un tragico incidente ha interrotto tutto all'improvviso. Ora Joe non ha il coraggio di lasciare la casa dei genitori di lei, Ben e JoJo, e resta a vivere con loro in una camera nella mansarda. Padre e madre cercano di reagire, ma in modo diverso, ora rabbioso ora rassegnato. Joe fa di tutto per proporsi come il marito che avrebbe dovuto essere e che loro due si aspettavano: aiuta Ben a cercare di far condannare il colpevole contro gli intoppi della burocrazia; lo segue in alcune attività commerciali che vuole intraprendere. Succede però che Joe rivede di nuovo Bertie, sua precedente amica, e a lei confida che lui e Diana in realtà si erano lasciati tre giorni prima dell'incidente decidendo di non sposarsi più. Qualche tempo dopo, di notte, Joe esce di casa, va all'ufficio postale dove risiede Bertie, e tra i due riprende la passione di un tempo. Quando torna a casa, JoJo é ad aspettarlo e gli dice che ha capito che non si sarebbero sposati. A questo punto Joe fa saltare l'affare che Ben aveva in corso, e poi, al processo in tribunale, depone dicendo la verità sul rapporto con Diana. Ormai ogni legame con il passato é reciso.


Valutazione
Pastorale:

 

Un dramma 'da camera', quasi un testo teatrale sulle inquietudini di un'America anni '70 tesa e insicura. La cornice storica ha un peso non secondario: c'é una guerra in corso (in Vietnam) che crea tanti lutti, ossia tanti 'vuoti' innaturali difficili da colmare. E' l'assunto tragico in base al quale non é possibile che i figli muoiano prima dei genitori. Vuoti dunque ossia buchi profondi che perdita di equilibrio, di sicurezza in se stessi, di capacità di riconoscimento. L'elaborazione del lutto avviene, in modo molto 'americano', secondo il percorso del confronto prima con se stessi e poi con la concretezza della vita che in ogni caso va avanti. La presenza di Joe diventa il punto centrale con cui fare i conti. Liberarsi la cosceinza e mettere avanti la verità diventa la premessa indispensabile per progettare un altro futuro. Tra qualche manierismo un po' letterario, emergono alcune notazioni che sanno di autenticità e, pur mancando un accenno alla compassione e ad una prospettiva più ampia del dolore terreno, costruiscono un ventaglio di situazioni realistiche, possibili, sofferte. Film interessante che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile e nell'insieme problematico.


 

 

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