IL CINECIRCOLO SANTA CHIARA
e

MOULIN ROUGE (Moulin rouge)  
Genere:Commedia musicale
Regia: Baz Luhrmann
Interpreti: Nicole Kidman (Satine), Ewan McGregor (Christian), John Leguizamo (Toulouse Lautrec), Jim Broadbent (Zidler), Richard Roxburgh (Duca di Worcester), Matthew Whittet (Satie), Kerry Walker (Marie), Garry McDonald (il dottore), Jacek Koman (l'argentino inconsapevole), David Wenham (Audrey).
Nazionalità:Stati Uniti
Distribuzione: 20th Century Fox Italia
Anno di uscita: 2001
Orig.: Stati Uniti (2001)
Sogg. e scenegg.: Baz Luhrmann, Craig Pearce
Fotogr.(Scope/a colori): Donald M. McAlpine
Mus.: Craig Armstrong
Montagg.: Jill Bilcock
Dur.: 125'
Produz.: Martin Brown, Baz Luhrmann, Fred Baron.


Giudizio:

Accettabile/semplice*

Tematiche:

Donna; Musica; Nuove tecnologie; Teatro;  


Soggetto:

 

Arrivato da Londra nella Parigi del 1899, il giovane scrittore Christian entra in contatto con le dominanti compagnie di 'bohemiens', dove gira anche Toulouse Lautrec, e riceve l'incarico di scrivere un testo da mettere in scena al Moulin Rouge. A sera Christian incontra Satin, la stella del locale e probabile protagonista del lavoro, e subito si innamora di lei. La realtà però é un'altra. Il Duca di Worchester, che finanzia gli spettacoli, ha messo gli occhi su Satin, e naturalmente l'impresario Zidler cerca di favorire questa relazione. Succede invece che, dopo essersi conosciuti, tra Satin e Christian l'attrazione sia reciproca. I due dicono di volersi amare, mentre però il Duca fa di tutto per procurarsi appuntamenti con la ragazza. Satin è ammalata e la sua salute peggiora. Il Duca pone un ultimatum nei confronti di Christian, che sarà eliminato se insisterà a corteggiare Satin. Finalmente lo spettacolo va in scena, e i due giovani ne sono i protagonisti. Fuori di sè, il Duca cerca di sparare al ragazzo. Finita la rappresentazione, i protagonisti non fanno a tempo a rallegrarsi per il successo, che Satin cade a terra e muore sulla scena.


Valutazione
Pastorale:

 

Buz Luhrmann, regista australiano, si mette sulla strada di un genere glorioso e carico di onori come quello del 'musical'. Dentro la cornice della Parigi di fine '800, si muovono, adeguatamente collocati e miscelati, tutti gli ingredienti che hanno costituito il periodo della 'belle epoque': il can can, le ballerine, Toulouse Lautrec, l'assenzio, l'amore disperato, amore e morte. La novità è che Luhrmann prende tutta questa materia, già trattata in tanti film, e ne fa un cocktail frullato negli ingredienti delle nuove tecnologie. Per quasi un'ora la m.d.p. non smette di muoversi, sbanda, salta, insegue, scappa, sale sui tetti, scende, sta addosso ai protagonisti. Lo stile è quello irrefrenabile del videoclip. La confezione dentro è impeccabile: vestiti, ambienti, suppellettili, finte case, finti appartamenti: tutto risulta felicemente 'vero'. Anche il melò, che prevede l'amore bello e impossibile vinto solo dala morte, é perfettamente funzionale. Insomma lo spettacolo, arricchito da musiche e canzoni originali, è ad alto livello, ancorchè troppo lungo e un po' chiuso su se stesso dalla ripetizione di un unico schema (l'amore proibito che però non si rassegna) che si ripete troppe volte. Vicenda elementare, spreco di emozioni, e film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice.


Utilizzazione:

 

il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre come spettacolo ben confezionato, anche se i vorticosi movimenti della prima parte potranno non trovare il consenso di tutti.

 

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