IL CINECIRCOLO SANTA CHIARA
e

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Titolo Film

MY NAME IS TANINO
Anno 2001
Data di uscita 30/5/2003
Durata 100
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Formato 35 MM (1:2,35)
Produzione VITTORIO CECCHI GORI PER VITTORIA E MARIO FILM
Distribuzione MEDUSA (2003)
Regia PAOLO  VIRZI'
Attori CORRADO  FORTUNA      TANINO
RACHEL  MCADAMS      SALLY
FRANK  CRUDELE      ANGELO MARIA LI CAUSI
MARY  LONG      SANTA LI CAUSI
BEAU  STARR      OMOBONO
DOMENICO  MIGNEMI      BASILIO
JESSICA  DE MARCO      ANGELINA
LORI  HALLIER      SIG.RA LESLIE GARFIELD
BARRY  FLATMAN      MICHAEL GARFIELD
LICINIA  LENTINI      MARINELLA, MADRE DI TANINO
SALVO   COMPAGNO      GIUSEPPE
MARINA  ORSINI      GIULIANA
Soggetto PAOLO  VIRZI'
Sceneggiatura FRANCESCO  BRUNI
FRANCESCO  PICCOLO
PAOLO  VIRZI'
Fotografia ARNALDO  CATINARI
Musiche CARLO  VIRZI'
Montaggio JACOPO  QUADRI
Scenografia IAN  BROCK
SONIA  PENG
Effetti   PROXIMA
Costumi ALEX  REDA
Trama Tanino, un giovane siciliano di vent'anni, incontra Sally, una ragazza americana in vacanza in Sicilia. I due si scambiano un bacio fugace e subito dopo Sally riparte per gli Stati Uniti, dimenticandosi la sua videocamera. Tanino, affascinato dal sogno americano e desideroso di rivedere la ragazza, decide di partire per l'America con la scusa di riportarle l'oggetto dimenticato, ma una volta arrivato, dopo una serie di avventure poco piacevoli, si rende conto che l'America non è esattamente come la sognava.
Critica "Chiamiamolo 'Virzì Touch'. Sul filo di un io narrante impetuoso e tenero, il regista impagina un cine-romanzo di formazione on the road che invita al sorriso ma non disdegna i sapori della disillusione". (Michele Anselmi, 'Il Giornale', 6 settembre 2002)

"A prima vista il pìcaro stordito di Virzì satireggia certi ambienti giovanili, la faciloneria scambiata per apertura, l'ignoranza coltivata come sostituto d'innocenza, e lo fa con abbastanza affetto per donare a Tanino grazia e dabbenaggine in parti uguali, mentre sulle figure di contorno non ci va con la mano leggera. Ma più Tanino, col suo sfrontato bagaglio antico-moderno, fugge, si illude, si ficca nei guai fino all'incontro fatale col mitico Chinawsky, cineasta maledetto a metà fra Bukowski e Abel Ferrara, più questo film girato fra mille difficoltà e bloccato per mesi dal fallimento di Cecchi Gori, pare alludere ad altro. Al retaggio impenetrabile di Tanino, a quel padre forse ucciso davvero dalla mafia, ai vani rovelli di un eroe che ostenta filiazioni letterarie ma è condannato a provare parodie di sentimenti, non sentimenti veri. Come un cugino scervellato e definitivamente globalizzato di 'Ovosodo', dunque senza più la bellezza, l'ingenuità, l'amara allegria di chi fa pochi chilometri e pensa di poter cambiare il mondo o almeno se stesso. Il contrario di quanto accade in questo film disuguale, imperfetto, qua e là un po' facile, che però coglie assai bene la sorridente e assai poco divertente rassegnazione contemporanea". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 30 maggio 2003)

"Il quinto film di Paolo Virzì, sugli schermi dopo che è già pronto il sesto 'Caterina va in città', è il meno riuscito del brillante regista livornese. Affiancato nella scrittura dal fedele Francesco Bruni e da Francesco Piccolo. Gli autori hanno miscelato diversi spunti. Le letture americane fatte da ragazzi, probabilmente anche l'America stradaiola e picaresca di Mark Twain. Le sensazioni di un loro viaggio 'da provinciali' in America. I ricordi di un'esperienza da esaminatori alla Scuola Nazionale di Cinema. Dall'insieme nasce il loro Tanino emblematico di innumerevoli Tanini: ventenni entusiasti e approssimativi, ferocemente aspiranti a fare il cinema perché del cinema innamorati, radicali e intransigenti nei loro gusti pur se spavaldamente ignorantissimi. Virzì nutre un affetto sconfinato per la sua sintesi di tutti i Tanini conosciuti, un po' anche in se stesso". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 31 maggio 2003)
Note PRESENTATO FUORI CONCORSO ALLA 59MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2002).


 

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