Critica |
Come Moretti, meglio di Moretti. (...) Abilissimo nel suggerire
che la nevrosi delirante di questa moglie abbandonata è uno stratagemma psicologico per
raccontare l'inossidabile unione interiore con l'altro, quando 'due è come uno', il
francese Ozon spinge la regia ai limiti del visibile cinematografico sfidando la
letteratura, che può, per diversa natura semiologia, descrivere la percezione di un
personaggio nell'intimità del lettore-spettatore. (...) Charlotte Rampling non solo ha il
fisico del ruolo, con l'età che matura la fusione nel tempo e quegli occhi stretti fin da
ragazzina contesi dalla follia: Rampling è anche un'attrice disposta all'abbandono
nell'immagine. Da non perdere". (Silvio Danese, 'Quotidiano Nazionale', 27 aprile
2001) "Quarto film del francese Francois Ozon, classe 1967, 'Sotto la sabbia' è un
capolavoro di emozione e (apparente) semplicità. Come si supera la perdita quando non
c'è un corpo? Non è solo follia o fuga dalla realtà (...) Doloroso, imprevedibile,
fisico e mentale insieme, uno dei più commoventi ritratti di donna che il cinema ci abbia
mai dato, dominato da una Rampling semplicemente meravigliosa. Degno di Bergman e Dreyer -
anche se Ozon non dimentica mai il corpo, anzi parte proprio da lì". (Fabio
Ferzetti, 'Il Messaggero', 27 aprile 2001) |