ATLANTIS - a cura di Corrado Pirovine

Regia di Gary Trousdale e Kirk Wise.

Dopo aver diretto La bella e la Bestia e Il gobbo di Notre Dame, gli animatori Trousdale e Wise tornano al lungometraggio cercando di ripostare a galla il genere azione-avventura caro a Disney negli anni '50 (20.000 leghe sotto i mari). Ed il soggetto che essi utilizzano è sicuramente uno dei migliori possibili: il mito di Atlantide. La storia vede protagonista un giovane linguista (Milo Tatch): a bordo di un sottomarino (chiaramente ispirato alle macchine del capitano Nemo) Milo ed un manipolo di uomini esploreranno gli abissi marini e scopriranno che Atlantide non solo è esistita ma continua ancora a vivere e prosperare grazie ad un misterioso cristallo. Qui il nostro eroe di turno si innamora della bella principessa Kida ma subirà il tradimento di uno dei suoi uomini: ne nasceranno una serie di disavventure e catastrofi inimmaginabili.

Anche se a volte procede molto in fretta, la sceneggiatura della pellicola è accattivante, e del resto non poteva essere altrimenti visto il soggetto così mitico però Tab Murphy (sceneggiatore anche di Tarzan) sembra aver volutamente pigiato il piede sull'acceleratore per alcune scene, a scapito della chiarezza espositiva del film stesso. Se poi da un punto di vista visivo e auditivo Atlantis è sicuramente imponente, potendo anche avvalersi di un esperto del suono come Gary Rydstrom (Titanic, Jurassic Park, Star Wars Episode I) da un punto di vista del disegno lascia un po' a desiderare in quanto lo stile spigoloso e chiaroscurato di Mike Mignola si sposa infelicemente con il look tecnologico e industriale dell'epoca narrata (siamo nei primi del novecento) risultando a volte talmente troppo marcato (vedere le dita dei personaggi per credere) da risultare persino fastidioso. Comunque, per i bambini del duemila, il cartone animato Disney come sempre è una manna dal cielo (e Atlantis mantiene le loro aspettative) anche se, di Disney nei cartoni di oggi c'è sempre meno: accanto alle vecchie storie d'amore, ora prolifera l'avventura più spinta che e non si pensa due volte ad aggiungere addirittura morti, feriti e cattiveria allo stato puro; per fortuna si aggiunge anche più che un pizzico di ironia ai personaggi ed in questo forse, Le follie dell'imperatore )che Disney non era) è stato il precursore.