FULL METAL JACKET (1987)

Regia: Stanley Kubrick
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Michael Herr, Gustav Hasford
Fotografia: Douglas Milsome
Scenografia: Stephen Simmons
Montaggio: Martin Hunter
Interpreti: Matthew Modine (Joker), Adam Baldwin (Animal Mother), Vincent D'Onofrio (soldato Pyle), Lee Ermey (sergente Hartman), Arliss Howard (Cowboy), Kevyn Major Howard (Raftermann), Dorian Harewood (Eightball), John Stafford (Doc Jay).


"IN VIETNAM THE WIND DOESN'T BLOW. IT SUCKS".


TRAMA

Un gruppo di reclute viene affidato al durissimo sergente Hartman per l' addestramento per il Vietnam, nel campo base di Parris Island, in Virginia. Tra i soldati emergono l' intellettuale "Joker", il texano "Cowboy", e il goffo "Gomer" Pyle, il quale non riesce ad adattarsi alla disciplina del severo sergente. Joker diviene il sorvegliante di Pyle fino al momento in cui questi, dopo essere stato assegnato al reparto fanteria non decide di uccidere il sergente e se stesso con un fucile caricato a "full metal jacket".

Joker, in Vietnam, affidato alla redazione del giornale "Stars & Stripes" insieme al marine Raftermann col quale stringe amicizia, incontrerà alcuni compagni di Perris Island come il marine "Cowboy". Dopo diversi episodi militari, inframezzati dalle ciniche interviste di una televisione di guerra, il reparto di Joker e Cowboy diviene preda del fuoco di un cecchino: il gruppo viene decimato, lo stesso Cowboy perde la vita ed i reduci all' attacco nemico fanno irruzione nel palazzo dove scoprono che in realtà il cecchino è una donna: dopo qualche attimo di esitazione, Joker spara e la uccide.

Nella notte un gruppo di soldati canta l' inno di Mickey Mouse, sovrastato dalla voce fuori campo di Joker che dichiara di essere ancora vivo e di non avere più paura.


"Full Metal Jacket" è un armonioso collage di due film così nettamente diversi l'uno dall'altro da poter essere considerati l'uno l'ideale seguito dell'altro. Contrariamente a quanto si possa pensare, l'anima della pellicola non è il protagonista Joker bensì il sergente Hartmann vero e proprio simbolo del dubbio: è espressione e caricatura del corpo dei marines o è soltanto un personaggio di per sè allucinato?

 

E questa vicenda che vede finalmente Kubrick scontrarsi con l'incubo americano più recente, il Vietnam, prende le mosse da una fantomatica Parris Island, campo di addestramento reclute che risplende di un'immagine di isola-carcere-manicomio, la cui massima espressione risulta essere il soldato Gomer Pyle, risultato dell'opera di addestramento del già citato deus ex-machina Hartmann. Dunque di nuovo Kubrick e la guerra anzi "La Guerra"; quel Vietnam spauracchio di quell'America che Stanley ha già da tempo ripudiato e della quale il film è terribile e feroce ritratto.

Il secondo film nel film è una presa diretta della guerra in senso stretto: Joker è giornalista e quello che vede (quello che vediamo tutti) è quello che hanno visto coloro che hanno combattuto; ci sono tutte le sfaccettature: incompetenza degli uffciali, rapporti tra bianchi e neri, sesso, droga, rock; questa è la grande intuizione (ma per Kubrick così radicata che è una sicurezza già da tempo) che differenzia "Full Metal Jacket" da tutti gli altri film sul Vietnam; Kubrick qui non combatte: si limita a mostrare.

E con il suo modo di proporsi, filmando frontalmente un insieme di "schede umane", Stanley mette in ridicolo tutte le immagini di guerra mostrate nei lungometraggi sul Vietnam fino a quel momento, esaltando la tristezza e il degrado della cultura bellica di quel periodo che viene così distrutta e disfatta nello stesso modo con il quale era stata creata nel luogo da cui tutto parte: Parris Island.

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