HERO - id.  a cura di Corrado Pirovine

Regia di Zhan Yimou.. Con Jet Li, Maggie Cheung, Zhang Ziyi, Tony Leung.

Cambia completamente genere il più quotato regista asiatico, l'autore soave di Lanterne Rosse. Sull'onda del successo mondiale de La Tigre e il Dragone di Ang Lee, la direzione lungo la quale si muove il cinema orientale è quella degli action movie storici e, come si conviene alla suddetta cultura, filosofici.

Qui le vicende narrate hanno lo sfondo di una Cina frazionata in tanti stati governati dal sanguinario Re di Quin. In questo contesto si inseriscono le figure di quattro straordinari guerrieri: NeveCheCade (Maggie Cheung), SpadaSpezzata (Tony Leung), Cielo e Senzanome (Jet Li). Sono essi nemici? Perché si combattono? Qual'è la verità che li lega? Il filo conduttore del film è l' intenso dialogo tra il re di Quin e Senzanome, l'unico ammesso al cospetto dell'imperatore come premio per aver ucciso gli altri tre, guerrieri cospiratori.

La chiave per comprendere questa pellicola, che ha comunque una comprensibile sceneggiatura sebbene non fluida è quello di lasciarsi andare ad una cultura che non ci appartiene Yimou ci proietta in una sorta di fumetto filosofico in cui ogni immagine è una vignetta e come tale ha colori, suoni ed espressioni che la caratterizzano. E proprio i colori nel film la fanno da padrone: a seconda dei sentimenti sottolineati, degli eventi narrati il colore predominante cambia: si va dal rosso dell'amore, al blu della cospirazione, al giallo della guerra. Le immagini sono brillantissime e di grande impatto visivo; è la cosa che colpisce di più guardando il film: è l'intensità dei colori, non solo degli abiti ma anche degli sfondi, della scenografia, del paesaggio. Non ci sarà da meravigliarsi se arriveranno nominations al premio oscar come miglior fotografia e miglior scenografia. Curatissimi anche i suoni, flebili ma allo stesso tempo imponenti, tutti relativi al mondo della natura: il sibilare del vento, le gocce di pioggia, il metallo delle spade, il fruscio delle foglie, il crepitio delle fiammelle.
Emblema di tutto ciò sono due scene di combattimento: quella tra NeveCheCade e Moon (Zhang Ziyi) allieva di SpadaSpezzata che duettano in un bosco ventoso e quella tra SenzaNome e SpadaSpezzata, impegnati in una danza a pelo d'acqua.

Al pari di Ang Lee (regista de La Tigre e Il Dragone) e del più raffinato Wong Kar Wai, Zhang Ymou completa quella triade di registi orientali che stanno esportando il loro cinema in tutto il mondo nella miglior maniera possibile. Un cinema fatto di sogni, di visioni, di guerra, di amore, un cinema che è colore, musica, suono, espressione di una cultura affascinante che sconfina nella più "filosofica delle filosofie".