KILLER'S KISS(1955)
Regia, Montaggio, Fotografia : Stanley Kubrick
Sceneggiatura: Stanley Kubrick,Howard O.Sackler
Interpreti:Frank Silvera (Vincent Rapallo),Jamie Smith (Davy
Gordon), Irene Kane (Gloria Price).
Trama
New York City:un uomo,Davy Gordon,attende davanti alla stazione.
Flashback:lo stesso uomo, uscendo di casa incontra la sua
dirimpettaia e la vede entrare in un'auto in cui siede Vincent
Rapallo, che Davy non conosce.Giunti in un night,lo stesso
Rapallo, fa delle avances a Gloria, durante la trasmissione
televisiva di un incontro di pugilato in cui combatte Gordon.Di
nuovo a casa, Davy assisterā dalla finestra al ritorno di Gloria
la quale poco dopo essere entrata in casa griderā.Dopo un
misterioso trillo del telefono in casa Gordon, Davy decide di
andare da Gloria per capire cosa sta succedendo.Lei gli racconta
un tentativo di violenza da parte di Vincent che,da ora in poi
inizia a perseguitarli arrivando persino ad uccidere il manager
di Davy ed a rapire Gloria. Disperato, Davy rintraccia il covo,
libera Gloria ma č costretto alla fuga dai killer di Rapallo e
da Rapallo stesso che lo insegue. Dopo una colluttazione, Davy
uccide Vincent.
Ritorno dal flashback: alla stazione Davy, rilasciato dalla polizia che gli ha concesso la legittima difesa, attende Gloria con la quale ha iniziato una relazione.
A proposito
del film, Stanley disse: "Si tratta di un film idiota, con
buoni passaggi di regia ma con un soggetto idiota.La recitazione
degli attori, poi, č scarsa...Lo considero un lavoro da
dilettante."
La pellicola feconda l'immagine del "labirinto" che
diverrā primaria nei film successivi: un labirinto nel quale si
muovono i protagonisti e dal quale usciranno solo Davy e Gloria.
Notevoli le anticipazioni quali l'ossessione per gli specchi (vedi
Shining), per lo schermo televisivo, per i riflessi (un occhio
deformato da un acquario anticipa quasi l'occhio di HAL 9000).I
buoni passaggi di regia di cui parla il maestro possono rientrare
in una evoluzione europeistica del regista che inizia una lenta
ma continua opera di distaccamento dal cinema americano (con l'eccezione
di "Spartacus") pur mantenendo comunque l'occhio da
fotografo di strada newyorchese.