MONSTERS,INC - MONSTERS & CO. - a cura di Corrado Pirovine

Regia di Peter Docter.

Qualche anno dopo Toy Story, la necessità della Pixar di mantenersi al vertice delle produzioni animate per un pubblico che si dividesse tra adulti e bambini, è stata la molla per la creazione di una pellicola di sicuro successo. Monsters Inc. infatti, è stato un grandissimo successo in patria, dove il 94% dei critici lo ha accolto generosamente, e lo sarà sicuramente anche nel nostro paese.

Già dalla sequenza degli eventi narrati, il film si distingue per originalità e ingegno: Sullivan e Mike sono due mostri al servizio di una azienda, la Monsters Inc. appunto, dedita al terrorizzare i bambini della Terra. I mostri però non provano gusto nel compiere le loro azioni, bensì lo fanno per una nobile causa, la loro sopravvivenza: le urla dei bambini infatti, forniscono l'energia per alimentare il loro mondo: questa è una delle chiavi geniali che fa della storia, comunque fantasiosa, il punto di forza della pellicola. Essi in realtà temono i piccoli umani e quando Boo, una  bambina molto curiosa e speciale sbuca improvvisamente nella Monsters Inc. ne accadono di tutti i colori.

Indubbiamente, viene da chiedersi come abbia fatto George Lucas a sbarazzarsi nel lontano 1984 della Pixar, piccolo dipartimento della neonata Lucasfilm; ne dovrà essere eterno debitore John Lasseter attuale boss di questa multinazionale dell'animazione, vera e propria macchina fabbrica-soldi. Ed è proprio dalla mente e dal fiuto di quest'ultimo che sgorgano inarrestabili fiumi di idee che gli spettatori moderni possono soltanto aspettare con impazienza. Da quando ha preso in mano le redini dell'azienda, Lasseter è arrivato sino alle soglie dell'Oscar, sia con Toy Story che con questa ultima creazione, perfezionando col tempo tutte le tecniche per rendere "reali" le animazioni digitali: qualcosa in questo lungometraggio stupisce perchè è ammirevole come siano stati curati determinati particolari come ad esempio i peli del gigantesco Sullivan ed è senza dubbio geniale la caratterizzazione dei personaggi: tenero e coccolone Sully, vispo e fuori di testa Mike, sensazionalmente dolce Boo, la bambina protagonista del film  che sembra vivere una favola senza rendersi conto di quello che accade realmente; è lei un altro punto di forza, il catalizzatore delle simpatie degli adulti: se infatti i piccoli vengono indiscutibilmente attratti dalle figure simpatiche che popolano il mondo dei babau, i grandi non possono che sorridere e seguire con attenzione ogni movimento, ogni espressione, ogni sillaba sconclusionata della piccola dolce protagonista della pellicola.

Da qualche tempo a questa parte dunque, l'industria dell'animazione digitale comincia a sfornare prodotti degni del mondo cinematografico, in grado di poter rivaleggiare con i cartoons della Disney, e finchè nasceranno creazioni come questa saremo lieti di poterle consigliare per una serata di puro relax e di sano divertimento. Cosa che poi è l'essenza del cinema.