OCEAN'S TWELVE - id. a cura di Corrado Pirovine

Regia di Steven Soderbergh. Con Brad Pitt, Gorge Clooney, Catherine Zeta Jones, Julia Roberts, Andy Garcia, Casey Affleck, Scott Caan, Matt Damon, Don Cheadle, Robbie Coltrane, Vincent Cassel, Mattia Sbragia, Albert Finney, Bruce Willis.

Ancora una volta al servizio di Steven Soderbergh tornano all’opera i malviventi più scalcagnati e geniali del secolo, pronti, come nel caso del primo film, a scappare con l’incasso cinematografico piuttosto che con qualche gioiello o con qualche lingotto di casinò.

In realtà, in questo caso, di tutto si parla tranne che di colpi al casinò anche se, ogni cosa parte dalla rapina della rapina della pellicola precedente: il buon vecchio Terry Benedict (Andy Garcia) ha tenuto d’occhio i nostri e rivuole, a tutti i costi, il maltolto comprensivo di interessi. Daniel Ocean (George Clooney) deve così riorganizzare tutta la banda che si troverà obbligata, suo malgrado, ad effettuare colpi impossibili in giro per l’Europa, ad Amsterdam e a Roma soprattutto; ma non è solo con Benedict che dovranno avere a che fare; anche il famoso ed inafferrabile ladro Francois Toulour (Vincent Cassell) spinto dal misterioso La Marque è interessato a loro e per di più l’indomita agente dell’Interpol Isabel (Catherine Zeta Jones) è sulle loro tracce.
Insomma, una sceneggiatura intrecciata (forse troppo) che si dipana negli ultimi minuti del film non senza colpi di scena.

La tecnica narrativa è identica al precedente: ogni personaggio ha un suo ruolo ben preciso nello schema delle rapine (che qui sono più di una); l’azione è frenetica ed efficacemente supportata dalla consueta, sofisticata colonna sonora. Il solito cast istrionico e spumeggiante contribuisce non poco a calamitare l’attenzione del pubblico; Pitt, Clooney e la Zeta Jones la fanno da padroni; più marginali i ruoli di Julia Roberts e di Andy Garcia rispetto ad “Ocean’s Eleven” mentre sono all’esordio con Soderbergh Vincent Cassell e Bruce Willis, quest’ultimo nella parte di se stesso.
E’ proprio sul cast, “bello” e frizzante che il regista ha costruito questa nuova macchina per fare soldi, una scelta che ha fatto sì che fosse trascurata la scorrevolezza della sceneggiatura la quale presenta situazioni ed intrecci al limite della credibilità e talvolta perfino al limite di una comicità non voluta. Bellissime le location utilizzate, Roma ed Amsterdam su tutte, che rendono la visione del film più particolare perché diverse dai consueti settings hollywoodiani.

Insomma, in definitiva un sequel che vuole proseguire sulla stessa linea del suo predecessore pur volendosene allo stesso tempo discostare; qualcosa che vuole essere vecchio e nuovo allo stesso tempo ma che grazie alla presenza dei divi sicuramente non sarà mai snobbato dal pubblico.