PLANET OF THE APES - IL PIANETA DELLE SCIMMIE a cura di Corrado Pirovine
Regia di Tim Burton. Con Tim Roth, Mark Whalberg, Helena Bonham Carter, Michael Clark Duncan, Estella Warren.
Tornano le scimmie padrone e gli uomini schiavi in una
pellicola che non deve essere considerata il remake dell'omonimo
film del 1968, come il regista tende a sottolineare. E' proprio
Tim Burton, tra gli ultimi grandi cineasti visionari, uno dei
pochi punti di forza del film.
La storia è arcinota: un umano (Mark Whalberg) precipita con la
sua navicella, dopo una tempesta magnetica, su un pianeta
sconosciuto ove le scimmie dominano incontrastate e gli uomini
sono totalmente sottomessi. Sarà proprio lui, con l'aiuto di due
primati ribelli (tra cui la Bonham Carter) e un gruppo di uomini
a fomentare la rivolta.
Il potere visivo di cui Burton dota il film si accompagna
ottimamente con la elegante fotografia di Philippe Rousselot
dipingendo nei minimi particolari non solo le lande del
misterioso pianeta ma anche i ritratti della società dei primati
stessi. Sono proprio le immagini dunque a fornirci le emozioni
necessarie per arrivare all'inquietante finale della pellicola
mentre non convincono la sceneggiatura e la caratterizzazione dei
personaggi, solitamente eccellenti in tutte le loro sfumature nei
film di Tim Burton. Tutto ciò si potrebbe spiegare con l'esasperante
attenzione che è rivolta solo ed esclusivamente ai dominatori e
tra essi due su tutti: il generale Thade (un feroce Tim Roth) e
la progressista Ari (la Carter); sono infatti piatti Leo Davidson
(un inespressivo e altrettanto scimmiesco Whalberg) e la
bellissima Estella Warren (di professione modella e non certo
attrice). Geniale il make up curato dallo specialista Rick Baker,
il quale aveva collaborato con il regista in Ed Wood;
make up al quale si è dovuto sottomettere anche il grandissimo
Charlton Heston, protagonista del primo film e qui presente in un
delizioso cameo come padre del generale Thade e custode morente
dei segreti del dio Simos. Ennesimo aspetto, quest'ultimo, che
conferma come Planet of the apes non sia un film di Tim
Burton per il piacere di Tim Burton, bensì un film di Tim Burton
per il piacere di Hollywood.
Accompagna il tutto la ossessiva e dirompente musica del grande
Danny Elfman.