Nel 1997 pubblica, per la Casa Editrice Samizdat - collana idee di libertà (Via
Messina 32, 65100 Pescara)
Il cinema "straccione" e l'isola di Utopia.
Cinema del pensiero laterale, esperienza di un cinema possibile.
(pagg.122 L.14.000).
Il libello è un resoconto personale fatto di tracce, proprie
testimonianze e citazioni tratte dai grandi Autori del cinema d'arte,
fratello maggiore del cinema povero, non ufficiale, marginale, sotterraneo
che at/traversa la nostra cultura.
Il
cinema "straccione" è terra di rivolta, di innovazione, luogo
dell'esperimento.
E'
periferia dell'arte dove artisti si ritrovano per riunire le loro forze in
un progetto anti-industriale.
La
rivolta del cinema "straccione" sta nel non prostituirsi, non si
preoccupa di essere di successo, minando appunto le fondamenta del cinema
industriale/mercantile/commerciale.
E'
il tentativo, quasi infantile, di contrastare la produzione commerciale,
molto potente ma poco disposta ad osare e quindi nonostante tutto,
ritenuta fragile.
A
voi lettori spetta aprire gli occhi al di là dello schermo bianco del
cinema.
AGLI
AUTORI IL TENTATIVO DI OSARE.
(Tratto
dal quarto di copertina del libro, in vendita in tutte le librerie oltre
che ordinabile presso l'editore fab.pal@libero.it
Tel.
0871/402573 o su Internet sul sito www.unilibro.it.)
Hanno
scritto...... http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/248/14.htm
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