Home

Chi siamo

Biofilmografia

Opere Video

Artisti

Scritti

Interviste

Web Indipendente

Cinema e diversità

Arte della visione
Testimonianze
Una rete di corti
Videocamere

Contatti

Ringraziamenti

Link


Forum
DiarioNaufrago




 

 

Il potere non è di chi detiene i mezzi di produzione (secondo Carlo Marx) ma di chi detiene i mezzi di comunicazione.

guy deboard
Bisogna dare a tutti la capacità di ragionare, di avere delle idee e di propagandarle.

don lorenzo milani

Il giorno che la macchina da presa sarà nelle mani di tutti, quello sarà giorno di rivolta!
Cesare Zavattini

L’uso delle parole/immagini come arma di difesa

I l  m o v i m e n t o  di  v i d e o c a m e r e

Per non trovarsi impreparati alla prossima Genova:
Ginevra 2003, Meeting Globale dei Media presso L’unione delle Telecomunicazioni Internazionali

Rassegnarsi al monopolio televisivo non è obbligatorio!


Il ruolo del lavoratore diventa sempre più il consumo anziché la produzione.
Il consumo diventa per le masse un dovere supplementare che si aggiunge a quello della produzione.
Il consumatore è un lavoratore che non sa di lavorare. Consumare significa anche contemplare lo spettacolo.
Lo spettatore, senza rendersene conto, svolge una forma di lavoro non retribuito.
La televisione commerciale ha formalizzato questo meccanismo, facendo degli spettatori merce da vendere alla pubblicità, misurabili con l’Auditel e gli indici Nilsen.

Nuove forme di resistenza alla “società dello spettacolo” stanno dimostrando tutte le potenzialità di una comunicazione indipendente, possibile grazie ai chip.

La videocamera comincia ad essere usata per fare informazione dal basso e in modo collettivo.


Autogestire gli strumenti di comunicazione come la telecamera per diventare protagonisti della comunicazione è complementare alla consapevolezza critica verso i meccanismi dell’informazione e dei mass-media.

Nasce l’esigenza di una televisione decentralizzata fatta dalla gente per la gente, come l’esigenza di esprimersi attraverso il cinema fuori dal circuito commerciale.

Bibliografia essenziale:

- “Media activism, strategia e forme della comunicazione indipendente” ed.    Derive Approdi

- “La società dello spettacolo” Guy Debord

   


Comunità impegnate alla "resistenza"

  


Internet

Televisione

Radio

Teatro

 

 

 

 

 

 

Internet

 


 

 

http://www.italy.indymedia.org/
Indymedia, al grido di “Don’t hate media, be the media” decolla a Seattle nel 1999 e sbarca a Bologna il 12 giugno 2000, il sito degli Imc (Indipendent media center) ovvero un media center costituito da volontari, organizzato come un collettivo alternativo ai media tradizionali. L’Imc si oppone al flusso principale (main steam) delle notizie gestite dai colossi dell’informazione.
Il media-attivista raccoglie immagini armato di videocamera e computer portatile, con tanto di sofware per tagliare e montare il servizio prima di mandarlo in onda. Il prodotto offre il meglio in situazioni estreme come il G8, la guerra in Palestina, al Chiapas, la crisi argentina. 
Indymedia è aperta ai contributi esterni grazie al sofware creato in Australia da Matthew Arnison affinchè le idee possano fluire dalla periferia al centro senza alcun filtro di censura. La pubblicazione infatti non ha censura e l’attendibilità della notizia è nei fatti e non nella fonte
.

Blog, abbreviazione di weblog, da web e log, un sito gestito da individui o comunità che sfugge a una definizione univoca. All'interno di un blog i partecipanti possono leggere e scrivere opinioni o notizie, aggiungendo i propri commenti a quelli proposti dagli altri. Nato come diario informatico di persone comuni, arricchito da link di ogni tipo, Ora si sta trasformando in una sorta di protesi dell’ io del giornalista che si trasforma in opinion leader di comunità virtuali.

http://www.ngvision.org/ 
New Global Vision, banca di filmati a disposizione di tutti.

http://www.megachip.info 
Megachips, una sorta di comunità dove si invitano i cittadini ad aderire ad appelli, a snidare le famiglie Auditel, a opporsi alla guerra.

 

 

  Televisione

 


 

E’ lo stato che spaccia la droga più potente: la TV

 
http://www.telestreet.it/
Telestreet, il movimento delle televisioni fatte in casa, delle emittenti fai da te che puoi creare con meno di mille euro. Per resistere alla monocultura. Una ambizione temeraria. Rimettere tutto in discussione nel mondo dell’etere, compresa la passività del teleutente!

Orfeo TV, nasce nel settembre 2002, a Bologna, sciame di microtelevisioni vogliono partire alla conquista dell’etere. Emittenti di strada che abitano nelle zone d’ombra lasciate incustodite, tv di quartiere, di condominio: un raggio di poche centinaia di metri, un network di piccolissime emittenti sparse per la penisola che puntano su un potente alleato che è la Rete.
Microscopiche, nascoste, ma non pirata, non oscurano altre emittenti, vanno a caccia degli spazi vuoti, (l’antennista) lavorando tra le maglie. Basta scoprirli, occuparli e permettere così a chi è nel raggio d’azione di trovarla facendo zapping da casa. Si rischia la galera, da 6 mesi ad 1 anno (legge Mammì) per il semplice fatto di possedere un’attrezzatura per trasmettere.
Per vederla a Bologna può andare nel bar Micky&Max in via Orfeo.
 
http://www.freetv.org/
Televisioni comunitarie, sono spesso il risultato di partnership fra scuole, università, consigli di quartiere e gruppi che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita offrendo l’opportunità di produrre, creare e godere una diversa programmazione tv, perché la comunicazione libera è alla base di ogni democrazia.
 
http://candida.kyuzz.org
Candita TV, televisione autogestita locale, diffusa anche via web, che ha irradiato i suoi programmi sulle onde di un’emittente locale romana, Teleambiente. Nasce nel 1999 a Roma dall’incontro di teatranti di strada, radio indipendenti e Bbs anarchiche del web. Il Centro Sociale Forte Prenestino è la sua culla. Si definisce “la prima elettrodomestica” e prende il nome dal Candido di Voltaire il quale credeva di vivere nel migliore dei mondi possibili, il messaggio che la cultura televisiva pop dominante vuole trasmettere ogni giorno e Candita vorrebbe smentire.
Il gruppo ha dato vita a una serie di corsi per istruire i giovani della periferia a fare controinformazione a livello di quartiere, a Roma e a Napoli. L’archivio telematico delle trasmissioni, videocassette distribuite dai “canditi” nelle edicole e nei circuiti underground (Rebel Colours, Supervideo G8 etc.) portano le istanze poste dall’autogestione dei mezzi di comunicazione.

 

  

 

Radio

 


 

Radio Gap, un circuito composto da sette radio “antagoniste” sparse da Torino a Cosenza, più un’agenzia radiogiornalistica online.

Radio Sherwood, ha sede a Padova ma si può ascoltare in tutta italia via internet. In questo momento trasmette la puntata di “Sciuscià” sull’11 settembre mai andata in onda.

   

   

 

 Teatro


 

groups.yahoo.com/group/scp_bologna_italiy (mailing list)
SCP, Surveillance Canmera Player. Nasce a N.Y. nel 1995. E’ una forma di teatro di strada e di protesta contro la sorveglianza delle migliaia di videocamere installate a ogni angolo di strada. L’obiettivo è allarmare i cittadini sui rischi per la libertà individuale.