Finalmente, a distanza di parecchi anni, Pioltello torna ad avere un suo cineforum in una vera sala cinematografica.

È questo il risultato dell’accordo tra l'Amministrazione comunale e i responsabili della multisala Kinepolis. Il pacchetto riguardante la prima stagione 2002 prevede 20 proiezioni da effettuarsi tutti i lunedì (escluse alcune eccezioni legate a problemi di festività), alle ore 21 presso Il complesso Kinepolis, appunto.

La scelta delle pellicole è caduta su opere molto recenti, che affrontano vari aspetti dei generi cinematografici. Si inizia il 7 gennaio con un film dall'imprevisto successo, soprattutto per un giovane regista francese: "A tempo pieno" di Laurent Cantet. È la storia di un uomo disperato e dei meccanismi perversi che può scatenare la perdita del posto di lavoro.

Poi il cineforum prosegue, attraversando diverse cinematografie mondiali, contaminando le varie etnie. Vedremo quindi "Almost Famous" di Cameron Crowe, o di come si diventa critici musicali a 15 anni, seguendo un gruppo negli Anni settanta. La privatizzazione selvaggia delle ferrovie britanniche, oscuro presagio di quel che succederà a quelle italiche, nell'ultimo impegnato Ken Loach: "Paul, Mick e gli altri ".

"Eden" di Amos Gitai ci riporta alla vigilia della seconda guerra mondiale, quando il popolo ebraico intravedeva utopicamente il paradiso terrestre sul suolo di Palestina. Il terremoto umbro visto con gli occhi di Francesca Archibugi in "Domani". L'apparizione di un film dimenticato per anni nel cassetto dei distributori e finalmente sui nostri schermi: "Le grand bleu", di Luc Besson.

"Figli" di Marco Bechis, dove i nodi dei desparecidos argentini vengono al pettine. "Tutta colpa di Voltaire" di Abdel Kechiche, che ci racconta delle peripezie di un immigrato a Parigi, tra amori più o meno corrisposti e personaggi degni di una "corte dei miracoli" che sopravvivono ai margini della legalità, il tutto nella patria del grande filosofo. Il "cuore di tenebra" di Francis Ford Coppola o l'altro volto della sporca guerra in Vietnam, amplificato di un'ora circa: "Apocalypse Now Director's Cut".

Una delle (tante) guerre ai confini di casa, il conflitto serbo-bosniaco: "No Man's Land" di Danis Tanovic. "Brucio nel vento" di Silvio Soldini, o dell’amore disperato in terra straniera. Richard Linklater, il regista di "Prima dell'alba", trasforma i suoi attori in personaggi d'animazione in "Waking Life".

L'austriaco Michael Haneke angoscia una volta di più tramite i virtuosismi artistici di Isabelle Huppert in "La pianista". E se di virtuosismo vogliamo continuare a parlare godiamoci Michel Piccoli nelle mani del portoghese Manoel De Oliveira in "Ritorno a casa". Vorrei finire con la rivelazione indiscussa del 2001: Audrey Tatou, spendida protagonista di "Amelie è un amore".

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