XXXV Mostra Internazionale del Cinema Libero
IL CINEMA RITROVATO
XX edizione
Bologna - Sabato 1 luglio - Sabato 8 luglio 2006

Il Cinema Ritrovato compie vent’anni. Per questo felice anniversario la Cineteca del Comune di Bologna e la Mostra Internazionale del Cinema Libero sono particolarmente liete di invitare gli amanti del cinema di tutto il mondo a Bologna da sabato 1 a sabato 8 luglio.

Vent’anni di storia che costituiscono per noi un lusinghiero traguardo ma anche un incentivo a continuare nuove ricognizioni nel cinema sconosciuto o dimenticato, riscoperto e restaurato per offrire in un’unica settimana il meglio delle ultimissime novità in fatto di restauri provenienti dai maggiori e più attivi archivi internazionali.

Dopo vent’anni, possiamo dire che Il Cinema Ritrovato può vantare ormai una straordinaria ’collezione’ di riscoperte tematiche e di protagonisti del cinema del ventesimo secolo e quest’anno ci è sembrato interessante coniugare il nostro anniversario con un altro compleanno, il trentennale della realizzazione di Novecento di Bernardo Bertolucci, film monumento alla cultura contadina e alla lotta di classe.

Novecento sarà presentato nella versione italiana restaurata, curata da Vittorio Storaro, la sera del venerdì 30 giugno e costituirà l’evento di passaggio tra i due festival estivi promossi dalla Cineteca, Le parole dello schermo (27-30 giugno) e Il Cinema Ritrovato (1-8 luglio). Sarà dunque una lunga maratona cinematografica (più di cinque ore) alla presenza di molti protagonisti di quell’avventura culturale e dello stesso regista del film Bernardo Bertolucci. Speriamo possa intervenire anche il pomeriggio di sabato 1 luglio alla tavola rotonda in cui ripercorreremo la storia e l’identità de Il Cinema Ritrovato.

Il viaggio attraverso la storia del cinema che proponiamo quest’anno accompagnerà le giornate e le serate dei nostri spettatori in luoghi diversi, ma fisicamente vicini e a voi ormai familiari, della città: le due sale del Cinema Lumière della Cineteca di Bologna (una dedicata interamente al cinema muto, l’altra al sonoro), l’ampio Cinema Arlecchino in grado di riportare in vita la perduta bellezza delle proiezioni in grande formato e il Teatro Comunale di Bologna per una serata con orchestra dal vivo, quest’anno dedicata all’arte di Ernst Lubitsch e al suo capolavoro Il ventaglio di Lady Windermere.

Il lavoro di tre donne originali costituirà la parte centrale della sezione dedicata al muto; tre artiste che, pur in maniera molto diversa l’una dall’altra, hanno offerto importanti contributi al cinema:

Germaine Dulac (1882-1942), autrice di La Belle Dame sans Merci (1920), La Souriante Madame Beudet (1923) e La Coquille et le Clergyman (1927), è stata tra i precursori della ’prima avanguardia francese’ volendo "con essenziali mezzi cinematografici rivelare il senso della vita". Avremo quest’anno l’opportunità davvero unica di vedere la maggior parte dell’opera della Dulac, e insieme di volgere un rapido sguardo a un decennio nel quale i migliori registi si trovarono al crocevia fra avanguardia e strategie commerciali, e scelsero spesso strade sorprendenti. La rassegna, accompagnata da una pubblicazione, sarà curata da Tami Williams in collaborazione con Laurent Véray; Loïe Fuller (1862-1928). Grazie alla ricerca condotta dal giovane studioso Massimo Piovesana, alle origini del cinema e del secolo torniamo invece con un’altra grande signora delle scene e dello schermo, la leggendaria ballerina creatrice delle Danses Serpentines;

Sarah Bernhardt (1844-1923). La più famosa di tutte, in realtà la più famosa attrice della storia del teatro, un’attrice che episodicamente, ma con esiti importanti, si concesse allo schermo (il suo contributo all’evoluzione del linguaggio cinematografico è tuttavia misconosciuto, tanto che se ne ricorda quasi esclusivamente un eclatante risultato finanziario: con il denaro guadagnato dalla distribuzione americana di Les amours de la Reine Elisabeth, Adolph Zukor fondò la Paramount). Questo omaggio è curato da Victoria Duckett.

La tradizione bolognese di far risplendere le grandi star del muto prosegue quest’anno con William S. Hart (1870-1946), prima ’icona’ western, personalità fondativa con la quale tutti i nuovi grandi attori del genere – da John Wayne a Randolph Scott fino a Clint Eastwood – hanno dovuto confrontarsi. La retrospettiva, che ci farà ritrovare intatta l’originale combinazione di rigore e sentimento dello stile di Hart (e che sarà un’introduzione all’atteso ritorno di Thomas Ince a Sacile), è curata da Diane e Richard Koszarski.

Prosegue ugualmente il nostro ritorno al cinema di cent’anni fa, il nostro viaggio tra i film e i modi di presentazione del 1906. Documenti, filmati commentati da storici ed archivisti che cureranno le introduzioni al programma, coordinato da Andrea Meneghelli.

E infine i comedians. Raymond Frau (1887-1953) noto come Kri-Kri, la stella che, grazie alla sua luminosa follia comica e a un fascino universale, divenne negli anni Dieci una star in Italia, Francia e Austria. Una retrospettiva curata da Eric Leroy, in collaborazione con Davide Pozzi e Paolo Caneppele.

Non poteva mancare un nuovo appuntamento con Charlie Chaplin, protagonista del grande progetto di restauro e di catalogazione documentale cui a Bologna si lavora da anni: tra muto e sonoro, ecco i nuovi restauri: dieci shorts Keystone, gioielli di una stagione di irripetibile malizia, e Un Re a New York, il film radicale e ’arrabbiato’ di Chaplin, la cui profonda originalità merita un nuovo sguardo e una rivalutazione.

La ’sezione sonora’ avrà in Alberto Lattuada (1914-2005) il suo grande protagonista italiano. Un regista che seppe leggere i segni della brutalità e della cupidigia di una società in evoluzione, che osservò un ’nuovo mondo’ in cui solo i lupi sapevano come muoversi e sopravvivere; allo stesso tempo uno dei più raffinati, sfumati stilisti italiani e un maestro dell’adattamento letterario, che lavorò su testi di Gogol (lo straordinario Il cappotto) e di Checov, Pushkin, persino Machiavelli. Nel suo cinema si riflette una profonda conoscenza di tutte le arti. Alberto Lattuada ebbe una musa, sua moglie Carla del Poggio, che parteciperà alla retrospettiva organizzata da Paolo Mereghetti, Tatti Sanguineti e Goffredo Fofi, in collaborazione con la Cineteca Italiana di Milano.

Il Cinema Ritrovato apre nuove ricerche e pone nuove indagini cui poter dare nel tempo continuità. Se dunque ’la messa in scena della guerra’ ha costituito la rassegna centrale della passata edizione, il logico proseguimento di quest’anno è la messa in scena della guerra fredda: dure realtà e immense assurdità emergono sia nei film di fiction sia nei documentari di quell’epoca, provenienti da Unione Sovietica, Ungheria, Spagna, Italia e naturalmente Stati Uniti (avremo la possibilità, da molti a lungo attesa, di rivedere il ’maledetto’ My Son John di Leo McCarey…). Un’ulteriore tematica connessa: i film relativi al Piano Marshall, periodo storico molto ben documentato nei film di propaganda destinati all’Italia (un programma che potrà servire da opportuna introduzione all’esperienza di A King in New York, che costituirà l’evento festivaliero del 2007). Infine, il melodramma dello stesso periodo, che intrattiene con i film di guerra fredda un legame indiretto, ma certo made in heaven. Come accadde per i musical della seconda guerra mondiale, anche certi film d’intrattenimento tra gli anni Quaranta e Cinquanta erano curiosamente vicini alla realtà o almeno all’atmosfera del periodo buio. Ecco quindi una collezione di fantastici melodrammi da diverse nazioni: Svezia (Hasse Ekman), Inghilterra (il melodramma della Gainsborough Pictures), Italia (Raffaello Matarazzo), Finlandia (Teuvo Tulio).

Al Cinema Arlecchino, che da anni ospita meravigliosamente i nostri ’grandi formati’, con l’edizione 2006 sul CinemaScope daremo un addio o solo un arrivederci alle meraviglie del widescreen. Certamente quest’anno ci attendono Vincente Minnelli ed alcuni dei suoi film più belli, da Qualcuno verrà, A casa dopo l’uragano e Due settimane in un’altra città. Inoltre, i film dello Scope europeo: il restauro di Lola Montès (in tedesco), la versione director’s cut di The Damned di Joseph Losey, il colorato documentario di Arne Sucksdorff intitolato Djungelsaga.

Per non perdere per sempre la documentazione e quindi la memoria storica, ci sentiamo impegnati a individuare e proiettare qualsiasi copia ancora esistente di CinemaScope originale 1:2:55, rari esempi di un breve momento di grande splendore. Al momento, abbiamo già a disposizione alcuni tesori promessi: Sign of the Pagan (Douglas Sirk), There’s No Business Like Show Business (Walter Lang, con una delle più grandi prove di Marilyn Heat Wave, in un formato mai visto in 50 anni), The Cobweb

Per questo chiediamo contributi di idee e collaborazione agli amici degli archivi: la settimana de Il Cinema Ritrovato che crea terreno fertile per una discussione tra storici e archivisti internazionali che convergono a Bologna (e anche quest’anno arriveranno in tanti) per confrontarsi sulle più avanzate tecniche di restauro è per noi anche l’occasione per continuare questo prezioso lavoro di recupero storico documentale.

In occasione del cinquantesimo anniversario della rivista Film Culture, proseguirà la nostra indagine intorno al cinema americano indipendente: dopo Come back, Africa, il restauro di un altro classico di Lionel Rogosin, On the Bowery. A raccontarci quegli anni ruggenti, speriamo possa essere con noi la più fiammeggiante personalità di quel periodo, Jonas Mekas.

Protagonisti dell’ormai classica sezione Dossier saranno Roberto Rossellini, Joris Ivens, Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Antonioni. Ed ancora, un dossier sarà dedicato a un film che non ha mai sciolto i suoi enigmi: Mr. Arkadin (Confidential Report) di Orson Welles.

La sezione classica "Ritrovati e restaurati" sarà composta da una cinquantina di copie nuovissime, provenienti da tutto il mondo per offrirci infinite sfumature di emozioni cinematografiche. Un panorama del mondo del restauro molto dinamico, che riporta in vita un numero sempre maggiore di film dimenticati.

Il Cinema Ritrovato è naturalmente un appuntamento immancabile per coloro che sono interessati alla musica per film muti o a materiali rari (opere di consultazione , DVD) in vendita alla Mostra Mercato del Libro e del DVD del festival.

Questa lettera è un invito ad essere con noi e a farci pervenire tante e ulteriori buone idee che saranno le benvenute per questo e per i prossimi anni.

Con l’auspicio di vederci a Bologna, inviamo i nostri più cordiali saluti.

Il Direttore Artistico
Peter von Bagh
Il Presidente
Gian Paolo Testa

Il Cinema Ritrovato 2006 è promosso dalla Mostra Internazionale del Cinema Libero in collaborazione con la Cineteca del Comune di Bologna.

Con il contributo del Comune di Bologna - Settore Cultura e Università, della Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla Cultura, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema e del Programma MEDIA. Con il supporto di Porsche Italia e Aeroporto Marconi.

Con la collaborazione dell’Università di Bologna - Dipartimento di Musica e Spettacolo, della Fondazione Teatro Comunale e de L’Immagine Ritrovata.

Il Cinema Ritrovato inizierà nel primo pomeriggio di sabato 1 luglio 2006 per concludersi nella serata di sabato 8 luglio. La prima bozza del programma sarà disponibile a partire da metà maggio sul sito www.cinetecadibologna.it/ritrovato.htm (dove fin da ora potete trovare informazioni pratiche e una mappa dei luoghi del festival e alberghi convenzionati).

Cineteca del Comune di Bologna e Mostra Internazionale del Cinema libero
Via Riva di Reno 72 - 40122 Bologna – Italia - Fax: + 39 051 219 48 21
Ufficio informazioni
Tel.: + 39 051 219 48 14 – cinetecamanifestazioni1@comune.bologna.it

 

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