"DA SODOMA A HOLLYWOOD"

22° TORINO INTERNATIONAL GLBT FILM FESTIVAL

19 - 26 APRILE 2007

Il 22° Torino International GLBT Film Festival celebra quest’anno la sua XXII edizione: 22 anni dedicati al grande cinema che esplora e costruisce l’immaginario queer. Grazie a una accurata selezione di film, anno dopo anno il Festival è divenuto una delle principali occasioni di dialogo e confronto per la comunità glbt, così come per il grande pubblico. Il Festival ha anche il merito di aver fatto conoscere in Italia registi come François Ozon, Gus Van Sant, Derek Jarman, Todd Haynes e, recentemente, Eytan Fox, Apichatpong Weerasethakul, Alain Guiraudie, Auraeus Solito e Brillante Mendoza.

Non solo: il Festival ha anche fatto riscoprire autori e registi in parte dimenticati dal pubblico.

Concorso Internazionale

Ci sono tre sezioni competitive: lungometraggi, corti e documentari. Tutti i film in concorso saranno giudicati da tre giurie internazionali che assegneranno il Premio Ottavio Mai al miglior Lungometraggio e un premio per ognuna delle altre sezioni. Per ogni sezione competitiva è inoltre previsto un premio del pubblico.

Panorama

Tre sezioni non competitive con la più recente e interessante produzione in pellicola e in video.

L’edizione 2007 è particolarmente caratterizzata dall’attenzione per le avanguardie, vecchie e nuove, cinematografiche e artistiche. A cominciare dalla retrospettiva su Kenneth Anger, considerato il pioniere del cinema sperimentale americano, passando per la figura di Andy Warhol, padre della Pop Art, cui il festival dedica un omaggio in occasione dei vent’anni dalla morte, fino alle ultime tendenze internazionali della performance e della videoarte.

La retrospettiva: Kenneth Anger

La XXII edizione si festeggia con una retrospettiva dedicata a uno dei più importanti nomi del cinema sperimentale americano: Kenneth Anger. Iniziata nel 1941, la sua carriera conta oggi più di 60 anni. Alla presenza del regista, il pubblico potrà ri/scoprire e apprezzare i più importanti titoli della sua filmografia, tra cui soprattutto i cult Fireworks, Eaux d’artifice, Scorpio Rising e Kustom Kar Kommandos. La retrospettiva include anche film diretti da registi che hanno ispirato le opere dell’eclettico artista, come per esempio Georges Méliès, Marcel Carné, Jean Genet. Un giovanissimo Kenneth Anger attore invece lo troviamo in A Midsummer Night’s Dream di Wilhelm Dieterle e Max Reinhardt. Per completare, si rivedrà il capolavoro di Sergej M. Eisenstein, ¡Que Viva Mexico!, alla cui riedizione negli anni cinquanta Anger aveva partecipato su invito di Henry Langlois per conto della Cinémathèque Française, nonostante il suo nome non figuri tra i credits del film.

Omaggi

Un significativo omaggio sarà dedicato al performer americano Ron Athey. L’evento comprende alcune delle sue performance, una video-lettura tenuta dallo stesso Athey e la proiezione di Hustler White di Bruce LaBruce e Rick Castro, uno dei film di finzione in cui il performer è stato coinvolto come attore.

Al centro del secondo omaggio ci sarà Jenni Olson, regista, critica e archivista americana, un nome noto anche al di fuori della comunità queer. Il pubblico italiano avrà l’occasione di conoscere una parte del suo straordinario archivio, raccolto in tanti anni di attività, e che comprende film, corti, documentari, trailer e, tra gli altri, alcuni dei più importanti film a tematica lesbica, come That Tender Touch di Russel Vincent e The Killing of Sister George di Robert Aldrich.

Un terzo tributo sarà dedicato al regista francese Philippe Vallois. Un punto di vista visionario e per certi versi anche psichedelico espresso nei suoi due nuovi film Johan (un nuovo montaggio del girato che risale al precedente realizzato nel 1975) e Sexus Deï, ci guida attraverso passioni e differenze tra l’Europa e il Medio Oriente, attraverso storie intime e personaggi moderni e/o del passato. L’omaggio include altri due film suoi, realizzati rispettivamente nel 1979 e nel 1983, Nous étions un seul homme e Haltéroflic.

In occasione del 20° anniversario dalla morte, il Festival rende un omaggio particolare a Andy Warhol presentando i suoi tre classici cult: My Hustler, Chelsea Girls e Lonesome Cowboys.
Ospite dell’omaggio sarà Joe Dallesandro, icona di Warhol e Paul Morrisey, attore in Lonesome Cowboys, e, tra gli altri, di un capolavoro della storia del cinema come Je t’aime, moi non plus di Serge Gainsbourg, e presidente della giuria lungometraggi del Festival.
Ron Athey

Un significativo omaggio sarà dedicato al discusso performer Ron Athey, figura poliedrica della controcultura americana, già sugli schermi del Festival nel 2005 con Hot Men Cool Boyz, porno gay movie prodotto da Lars von Trier.

Il suo lavoro spazia dalla performance al teatro, dalla videoarte fino ad arrivare al cinema. I suoi spettacoli, famosi per la loro violenza e incentrati su situazioni legate alla sessualità, hanno in realtà lo scopo di sensibilizzare il pubblico sul tema della sieropositività. Athey si è esibito e ha presentato i suoi video in moltissimi spazi prestigiosi come l’ICA-Institute of Contemporary Arts di Londra, l’Eurokaz Festival di Zagabria e il Rotterdam International Film Festival.

L’evento comprende i video di alcune delle sue performance, tra cui Deliverance, The Solar Anus, Joyce e l’ultimo lavoro in collaborazione con la cantante Juliana Snapper, Judas Cradle. Inoltre Athey, ospite del Festival, terrà una video-lettura in cui parlerà di se stesso e del suo lavoro. La proiezione di Hustler White di Bruce LaBruce e Rick Castro, uno dei film di finzione in cui il performer è stato coinvolto come attore, completerà l’omaggio.

Jeff Burton

Il famoso fotografo/artista americano formatosi negli ambienti della pornografia gay e etero di Los Angeles, presenta alcuni video inediti, tra cui Beauty N.3, dove un porno star (gay) e sua moglie parlano della loro vita a letto. Parallelamente, presso la Galleria Franco Noero di Torino, avrà luogo una mostra personale di fotografie scattate sui set di film hardcore.

Brice Dellsperger

L’artista francese celebre per la serie dei Body Double, rifacimenti in chiave queer dei capolavori del cinema, come i film di Brian De Palma, Alfred Hitchcock e Gus Van Sant, già presente al Festival nel 2004, per un omaggio completo alla serie dei suoi lavori, torna al Festival con l’ultimo Body Double, il numero 22, ispirato a Eyes Wide Shut di Stanley Kubrik.

Franko B

Italiano di nascita ma inglese di adozione, il controverso artista che ha fatto parlare il mondo dell’arte per le sue performance cruente, a volte al limite della sopportazione fisica e visiva, presenta al pubblico del Festival due video che documentano la sua storia e il suo lavoro. In uno ci parla di sé tramite le parole di un’intervista; nell’altro tramite immagini legate alla sua vita e al suo mondo. Tra le tante istituzioni artistiche che hanno promosso il suo lavoro citiamo la Tate Modern di Londra, l’ICA-Institute of Contemporary Arts di Londra e il PAC/MUSEUM of Modern Art di Milano.

Lovett/Codagnone

Il duo italo-americano presenta al Festival una selezione di video e di immagini tratte dalle loro performance, in cui si indaga il sottile equilibrio tra desiderio amoroso e il concetto di potere. Tema già sviluppato nelle loro celeberrime fotografie, dove i due sono ritratti in situazioni di vita comune e famigliare con abbigliamento tipico dell’immaginario gay S/M. In Italia sono rappresentati dalla Galleria Emi Fontana di Milano.

All’espressione corporea, alla danza, anche come modo per esprimere i propri sentimenti e a volte il proprio disagio è dedicata la proiezione di un film come Celui qui aime a raison di Arnold Pasquier, presentato a Locarno 2006, storia d’amore allargata e di ricerca del proprio io attraverso la danza e il viaggio. Inoltre i due corti Dans le passage, in cui il corpo si esprime nel difficile rapporto con l’ambiente che lo circonda, e Fools and Kings, esordio alla regia di Pedro Machado, ballerino di danza contemporanea di origine portoghese, alle prese con una storia d’amore raccontata attraverso il ballo.

Il Festival dà spazio, inoltre, a S/N, video che documenta lo spettacolo teatrale del collettivo nipponico Dumb Type. Scandito dalla sofisticata musica di Ryoji Ikeda, musicista d’avanguardia che fa parte a pieno titolo del collettivo, S/N fonde l’estetica del teatro-danza di Pina Bausch con le problematiche dell’identità sessuale e l’AIDS.

Icone Moderne - Movie&Music Divas: STUDIO 54

La sezione che ruota attorno al concetto di icona queer, omaggiando attori o attrici con carriere parallele nel mondo della musica o viceversa, quest’anno è dedicata al famoso club newyorkese aperto 30 anni fa, il 26 aprile 1977. Lo Studio 54 fu punto di incontro per molte star di livello internazionale (in arrivo da tutto il mondo) e fu anche una "seconda casa" per Andy Warhol e l’equipe della sua Factory. Il 26 aprile 1977, 30 dopo, sarà l’occasione per un Big Party in onore del mitico Studio, omaggiato anche attraverso le proiezioni di Thanks God Is Friday di Robert Klane (girato un anno dopo la sua apertura, che riproduce il periodo clou del club) e di Fifty Four (Studio 54); una proiezione undeground, a cura del suo autore Mark Christopher, che porta la versione originale "gay" censurata" a suo tempo dalla Miramax prima di distribuirla.

Europa Mon Amour: c’era una volta il west (o queer in the west)

Il West è la terra senza confini e senza regole dove tutto è radicale, estremo. Dove tutto è permesso. Negli spaghetti western, genere di punta dell’ultimo periodo d’oro del cinema italiano, gli spazi della frontiera permettono le più ardite sperimentazioni identitarie: spietate bande di pistoleri gay, attrazioni fatali sotto il sole del deserto, violenti assassini dalle "strane" inclinazioni. Due titoli: Se sei vivo spara di Giulio Questi e Requiescant di Carlo Lizzani.

Voice Over

La sezione dedicata al cinema sperimentale e alla video arte include un omaggio al duo Lovett/Codagnone, all’artista Franko B. e i nuovi video di Brice Dellsperger e Jeff Burton. Tutti presenti al festival, introducono le loro opere al pubblico.


Per ulteriori informazioni:
Da Sodoma a Hollywood 22
Torino GLBT Film Festival
Corso Principe Oddone 3, 10144, Torino, Italia
PH. +39 011 535 046, FAX. +39 011 535 796
www.tglff.com, press@tglff.com

 

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