TORINO FILM FESTIVAL - 28ª EDIZIONE
(26 novembre - 4 dicembre 2010)

TORINO 28 - CONCORSO INTERNAZIONALE LUNGOMETRAGGI

È riservata ad autori alla prima, seconda o terza opera la principale sezione competitiva del festival, che presenterà sedici film di nuova produzione, inediti in Italia. Come sempre incentrato sul cinema "giovane", il festival si rivolge principalmente alla ricerca e alla scoperta di talenti innovativi, che esprimono le migliori tendenze contemporanee del cinema indipendente internazionale. Nel corso degli anni sono stati premiati ai loro inizi autori come Tsai Ming-liang, David Gordon Green, Chen Kaige, Lisandro Alonso. Un cinema "del futuro", rappresentativo di generi, linguaggi e tendenze: in questo senso, il documentario non sarà presente solo nel concorso specifico riservato ai documentari italiani, ma anche nel concorso principale. Nel 2009, La bocca del lupo di Pietro Marcello (Italia) ha vinto come Miglior film, Crackie di Sherry White (Canada) e Guy and Madeleine on a Park Bench di Damien Chazelle (USA) hanno ottenuto ex aequo il Premio speciale della giuria, Catalina Saavedra in La nana di Sebastián Silva (Cile) il Premio per la migliore attrice, Robert Duvall e Bill Murray il Premio per il miglior attore per le loro interpretazioni in Get Low di Aaron Schneider (USA).

Marco Bellocchio Presidente della Giuria di "Torino 28 – Concorso Internazionale Lungometraggi". Tra i giurati anche lo scrittore americano Joe R. Lansdale

Sarà il regista Marco Bellocchio, tra i più importanti autori del cinema italiano e internazionale, a presiedere la Giuria del Concorso Internazionale Lungometraggi del 28° Torino Film Festival (26 novembre – 4 dicembre 2010). Marco Bellocchio era stato nella scorsa edizione tra i registi che il direttore del Torino Film Festival, Gianni Amelio, aveva scelto come "protagonisti" della sezione "Figli e Amanti" per dialogare col pubblico a partire da un film del passato fondamentale per la nascita della loro ispirazione e della loro voglia di diventare cineasti. Tra le personalità che insieme a Marco Bellocchio avranno il compito di assegnare i premi del Concorso "Torino 28", ci sarà anche lo scrittore americano Joe R. Lansdale, unanimemente considerato tra i più brillanti scrittori di genere dell’ultima generazione.

La Giuria di Torino 28 – Concorso Internazionale Lungometraggi, composta da Marco Bellocchio (Presidente, Italia), Barbora Bobulova (Italia), Michel Ciment (Francia), Helmut Grasser (Austria), Joe R. Lansdale (Stati Uniti) ha assegnato i premi: Miglior Film (euro 25.000) a: WINTER'S BONE di Debra Granik (USA, 2010, 35mm, 100'), Premio speciale della Giuria ex aequo (per un totale di euro 10.000) a: LES SIGNES VITAUX di Sophie Deraspe (Canada, 2009, 35mm, 87') & LAS MARIMBAS DEL INFIERNO di Julio Hernández Cordón (Guatemala/Francia/Messico, 2010, HDCam, 73') Premio per la Miglior Attrice, in collaborazione con Max, ex aequo a: JENNIFER LAWRENCE per WINTER'S BONE di Debra Granik (USA, 2010, 35mm, 100') & ERICA RIVAS per POR TU CULPA di Anahí Berneri (Argentina/Francia, 2010, 35mm, 87'). Premio per il Miglior Attore, in collaborazione con Max a: OMID DJALILI per THE INFIDEL di Josh Appignanesi (UK, 2010, 35mm, 105'). Premio del pubblico per il Miglior Film, in collaborazione con Digima a: HENRY di Alessandro Piva (Italia, 2010, HDCam, 94’)

ITALIANA.DOC

Concorso di lungometraggi documentari italiani inediti, realizzati in pellicola o in video, un "genere" che in Italia è da sempre trascurato dalla distribuzione in sala e dalla programmazione televisiva. In questi anni, il festival ha contribuito a far conoscere una nuova ondata di cineasti e ad avvicinare la nostra produzione agli standard raggiunti in altri paesi. Nel 2009 i vincitori sono stati Valentina Postika in attesa di partire di Caterina Carone (Miglior documentario), Corde di Marcello Sannino e The Cambodian Room - Situations with Antoine D’Agata di Tommaso Lusena e Giuseppe Schillaci (Premio speciale della giuria, ex aequo).

La Giuria di italiana.doc, composta da Carlos Casas (Spagna/Italia), Gianfranco Rosi (Italia), Ana Isabel Strindberg (Portogallo) ha assegnato i premi Miglior Documentario Italiano, in collaborazione con Persol (euro 10.000) a: BAKROMAN di Gianluca e Massimiliano De Serio (Italia, 2010, HDV, 100’) con la seguente motivazione: "Per aver saputo unire la forza e la consapevolezza di un linguaggio cinematografico forte ad un'attenta sensibilità nei confronti dei personaggi." Premio speciale della Giuria ex aequo (per un totale di euro 5.000) a: IL POPOLO CHE MANCA di Andrea Fenoglio e Diego Mometti (Italia, 2010, DV, 75’) con la seguente motivazione: "Perché la voce incantata del passato attraverso le immagini del presente ci costringe a riflettere sul futuro." e a LES CHAMPS BRÛLANTS di Stefano Canapa e Catherine Libert (Francia/Italia, 2010, 16mm, 72’) con la seguente motivazione: "Per aver saputo costruire un atto d'amore per il cinema, attraverso l'universo evocativo e complesso di due cineasti."

ITALIANA.CORTI

Concorso per cortometraggi italiani inediti. Nel 2009 sono stati premiati Notturno stenopeico di Carlo Michele Schirinzi (Miglior cortometraggio) e Riviera91 di Gabriele di Munzio (Premio speciale della giuria).

La Giuria di italiana.corti del 28° Torino Film Festival, composta da Pierpaolo Capovilla (Italia), Marzia Migliora (Italia), Giorgio Vasta (Italia), ha assegnato i premi Miglior Cortometraggio Italiano (euro 10.000) a: ARCHIPEL di Giacomo Abruzzese (Francia/Palestina/Italia, 2010, HD, 23’) con la seguente motivazione: "Ricorrendo con riconoscibile chiarezza di pensiero e di struttura a uno stile documentaristico, Archipel mette in scena una storia di finzione in grado di modificare la percezione spesso stereotipata di quelli che conosciamo come ‘teatri di guerra’. Ogni luogo di distruzioni è anche necessariamente uno spazio vitale, di gioco, di conversazione, persino di erotismo. Attraverso i percorsi di Abed, Giacomo Abbruzzese descrive un mondo nel quale ogni movimento accade in un labirinto a cielo aperto: se davvero ‘silence is complicity’ ovvero manutenzione del labirinto, raccontare può essere un modo di uscirne. Perché, è vero, ‘non c’è niente di straordinario nell’organizzazione dell’oppressione’ ." Premio speciale della Giuria – Premio Kodak (euro 5.000 in pellicola cinematografica) a: LEÇON DE TENEBRES di Sarah Arnold (Francia, 2010, 35mm, 16’) con la seguente motivazione: "Attraverso una laconicità strategicamente eloquente Leçon de ténébre racconta l’avventura tragicomica di un violoncellista ‘cenerentolo’ che tra scarpe che non calzano e autobus in fuga corre a piedi nudi verso una meta: rendere armonico un concerto che diversamente resterebbe dissonante. Sarah Arnold ‘orchestra’ con leggerezza ed ironia un racconto nel quale il cinema, le vetrate di una chiesa e la musica barocca coincidono in una potente intensità di visione." La Giuria ha assegnato inoltre una Menzione speciale a: MAMMALITURCHI! di Carlo Michele Schirinzi (Italia, 2010, DV, 17’) con la seguente motivazione: "Per la capacità di trasfigurare uno spazio semi-concentrazionario rivelandone – attraverso l’uso drastico e coerente di un visivo dilatato – il carattere costitutivamente straniante e deformante. Mammaliturchi! ci chiarisce che ogni struttura di contenimento è in sé, inevitabilmente, una maceria sociale."

SPAZIO TORINO

Il concorso presenta i migliori cortometraggi realizzati da cineasti nati o residenti in Piemonte. Nel 2009, è stato premiato Ali di cera di Hedy Krissane.

Premio Chicca Richelmy per il Miglior Cortometraggio realizzato in Piemonte: euro 6.500 (2.500 offerti da Associazione Chicca Richelmy e 4.000 in servizi di post-produzione per pellicola cinematografica offerti da Square Post – Production), in collaborazione con Premio "Achille Valdata" - La Stampa - TorinoSette. La Giuria, composta da 20 lettori di TorinoSette, ha assegnato il premio a DIVERGENZE di Luigi Sorbilli (Italia, 2010, HD, 6’) con la seguente motivazione: " Per la capacità del regista di aver trattato in modo semplice e in pochi minuti il tema dell’incomprensione."

PREMIO "Achille Valdata" in collaborazione con "La Stampa - TorinoSette

La Giuria del Premio "Achille Valdata", composta da 20 lettori di "Torino Sette" (Giulia Benvenuto, Igor Catrano, Enrico Di Pietro, Claudia Ella, Carmen Fiore, Paola Giachello, Sabrina Greggio, Ellana Landolina, Barbara Malacart, Alessandro Mancin, Paola Marlotto, Massimiliano Milone, Raffaella Moretto, Stefano Riccardi, Barbara Ricono, Silvia Stola, Omero Udovich, Concettina Valerio, Marco Ventura, Anna Vitiello), ha assegnato il premio Miglior film di Torino 28 a: WINTER'S BONE di Debra Granik (USA, 2010, 35mm, 100') con la seguente motivazione: "Per la sceneggiatura, la regia e l’eccellente protagonista di una storia ambientata in un’America solitamente nascosta."

PREMIO "AVANTI"

La Giuria del Premio Avanti! (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani), composta da Chiara Boffelli, Maurizio Cau, Fiammetta Girola, Enrico Nosei e Andrea Zanoli - presi in esame i film delle sezioni Italiana.doc, Italiana.corti e Spazio Torino presentati al 28° Torino Film Festival - segnala per la distribuzione nel circuito culturale, curata da Lab 80 Film, i seguenti film: ARCHIPEL di Giacomo Abruzzese (Francia/Palestina/Italia, 2010, HD, 23’), UNA SCUOLA ITALIANA di Angelo Loy e Giulio Cederna (Italia, 2010, DV, 75’), IL POPOLO CHE MANCA di Andrea Fenoglio e Diego Mometti (Italia, 2010, DV, 75’), con la seguente motivazione: "Per la capacità dei rispettivi autori di affrontare temi di stretta urgenza sociale attraverso un linguaggio filmico sempre di ricerca, fortemente espressivo e caratterizzato sia dal rigore che dalla spontaneità di sguardo."

PREMIO UCCA - VENTI CITTA'

La giuria nazionale UCCA (Unione Circoli Cinematografici Arci) composta da Mauro Brondi (Arci Torino), Francesca Panebianco (Arci Valle Susa), Paola Scarnati (UCCA nazionale) conferisce il Premio UCCA VENTI CITTA’ – che consiste nella circuitazione dell’opera nelle sale o presso le sedi di circoli UCCA in almeno venti città italiane - a: SCUOLAMEDIA di Marco Santarelli (Italia, 2010, DV, 77’) con la seguente motivazione: "Per affrontare un tema scottante come quello della scuola italiana oggi, mettendo in luce in modo particolare l’impegno del corpo docente ‘al femminile’ e testimoniando – pur con alcune ridondanze - la quotidianità della vita a scuola, àncora di salvezza, tra difficoltà e bisogni." La giuria conferisce inoltre una menzione speciale - con l’impegno di proporre una programmazione delle opere all’interno della rete nazionale dei circoli UCCA – a: IL POPOLO CHE MANCA di Andrea Fenoglio e Diego Mometti (Italia, 2010, DV, 75’) con la seguente motivazione: "Per la ricerca rigorosa nel saper raccontare la memoria di un popolo attraverso le registrazioni storiche e le immagini di oggi: voci antiche unite ad inquadrature vive ed emozionanti. "

PREMIO SELEZIONE CINEMA.DOC

Consiste nella partecipazione al festival [CINEMA.DOC] Il documentario in sala. Il premio va a: IL PEZZO MANCANTE di Giovanni Piperno (Italia, 2010, DigiBeta, 76’).

PREMIO FIPRESCI

La Giuria, presieduta da Jan Lumholdt (Svezia) e composta da Gábor Gelencsér (Ungheria), Victor Matizen (Russia), Thomas Rothschild (Germania), Roberto Tirapelle (Italia), ha assegnato il Premio Fipresci 2010 per il Miglior film di Torino 28 a: SMALL TOWN MURDER SONGS di Ed Gass-Donnelly (Canada, 2010, HDCam, 75') con la seguente motivazione: "Abbiamo scelto il nostro vincitore tra una rosa di cinque altrettanto validi concorrenti, quasi tutti ugualmente eccezionali. Il film vincitore rappresenta una voce estremamente originale nell'ambito della più alta qualità del genere noir, con un uso impressionante delle location, della fotografia e non da ultimo della musica, e allo stesso tempo ci offre un’interpretazione veramente sorprendente da parte di uno dei più raffinati attori americani (che per metà è anche svedese). Speriamo di vedere ancora molte opere dirette dal regista canadese Ed Gass-Donnelly, qui solo alla sua seconda regia. Il nostro premio Torino 2010 è assegnato a Small Town Murder Songs."

PREMIO CULT. IL CINEMA DELLA REALTÀ™

Promosso dal canale satellitare Cult del gruppo Fox Channels Italy in collaborazione con il Torino Film Festival, un premio per il miglior documentario internazionale, con l’obiettivo di portare all’attenzione del grande pubblico il documentario, individuato come una delle forme più attuali del cinema del reale. Il concorso è riservato a 12/15 lungometraggi documentari di recente produzione e inediti in Italia, in sala e in televisione, presenti in tutte le sezioni competitive e non competitive del festival, a eccezione dello specifico concorso Italiana.doc. La selezione dei titoli ammessi al Premio Cult. Il cinema della realtà™ è decisa di comune accordo tra la direzione artistica del Torino Film Festival e la direzione editoriale del canale televisivo Cult, tra le opere documentarie presenti nel festival che si distinguono per innovazione e originalità della struttura narrativa e delle soluzioni visive e per la rilevanza delle tematiche contemporanee trattate. Al termine della rassegna, tenuto conto delle condizioni di mercato, il canale televisivo Cult valuterà l’acquisizione dei diritti per la messa in onda del documentario vincitore e di quelli più meritevoli di attenzione da parte del pubblico televisivo. Nel 2009, sono stati premiati Oil City Confidential (UK) di Julien Temple(Miglior documentario internazionale) e 45365 (USA) di Bill e Turner Ross (Menzione speciale).

La Giuria del Premio Cult - Il cinema della realtà presieduta da Carlo Antonelli (Italia), e composta da Joshua Siegel (Stati Uniti), Eva Truffaut (Francia) ha assegnato il premio Miglior documentario internazionale in collaborazione con il canale satellitare Cult, Gruppo Fox Channels Italy (€ 20.000) a: LET EACH ONE GO WHERE HE MAY di Ben Russel (USA, 2009, 16mm, 135’) con la seguente motivazione: "All'interno di una selezione forte e intensa che sfida le convenzioni del cinema della realtà – con film che rivelano i limiti della biografia e dell’autobiografia, che testimoniano il trauma e i suoi effetti, e che indagano la politica della produzione di immagini, in particolare in riferimento alle "storie ufficiali" - la giuria ha deciso di assegnare il ‘Premio Cult. Il cinema della Realtà’ a Ben Russell per Let Each One Go Where He May, un film che sovverte i cliché del cinema etnografico e che, attraverso una sensibilità che è allo stesso tempo onirica e irriverente, affascina e provoca."

Festa mobile

Festa mobile è un viaggio, attraverso i film più belli della stagione, le mode nascenti, le anteprime più curiose, le novità più stimolanti: in pratica, un panorama delle opere più significative e innovative dell’anno, inedite in Italia, che per motivi diversi (notorietà dell’autore, presentazione in concorso in uno dei maggiori festival stranieri, mancanza di requisiti tecnici) non possono essere ammesse al concorso Torino 28. In questa sezione si mescolano spettacolo e ricerca, autori e tendenze, provocazioni e anticipazioni, finzione e documentario. Perciò, è caratterizzata da due percorsi paralleli: "Figure nel paesaggio", che privilegia i film di finzione, e "Paesaggio con figure", dedicato ai film di taglio documentaristico. Tra gli altri, nel 2009 sono stati presentati in questa sezione Fantastic Mr. Fox di Wes Anderson, Nowhere Boy di Sam Taylor Wood, Le Donk & Scor-Zay-Zee di Shane Meadows, No ma fille, tu n’iras pas danser di Christophe Honoré, Pontypool di Bruce McDonald, Le Refuge di François Ozon, Welcome di Philippe Lioret, Neil Young Trunk Show di Jonathan Demme, The Shock Doctrine di Mat Whitecross e Michael Winterbottom, O’er the Land di Deborah Stratman, Carne viva di Jean-Charles Hue, Maniquerville di Pierre Creton.

Rapporto confidenziale

Un luogo nel quale fare il punto su un fenomeno specifico emergente nel cinema internazionale. L’osservazione è a 360 gradi, e ogni anno la sezione individua un argomento che appare di particolare attualità, comunque centrale nell’immaginario cinematografico collettivo. Può trattarsi di volta in volta di una cinematografia nazionale che risorge dal silenzio, di un giovane autore internazionale la cui produzione è ancora sconosciuta nel nostro paese, di un genere che ritrova improvvisa vitalità in ambiti produttivi inaspettati, di una tendenza linguistica e produttiva, di un vero e proprio movimento teorico, di un "tema" cruciale per la cultura e la società contemporanea che, imprevedibilmente, accomuna cineasti, generi, linguaggi all’apparenza agli antipodi. Composto di opere inedite in Italia, Rapporto confidenziale mescola finzione e documentario, lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi, televisione e cinema, ricerca e narrazione, proponendosi ogni anno come una sorta di "libro bianco". Nel 2009, la sezione ha presentato tutti i film di Nicolas Winding Refn, il cineasta danese che ha esordito nella seconda metà degli anni 90 con Pusher e che ha attualmente al suo attivo sette film, solo uno dei quali distribuito in Italia.

Onde

Onde è la sezione dove la tradizione di ricerca e di rinnovamento del Torino Film Festival si spinge ancora più avanti, nei territori che stanno ai margini dei generi, dei linguaggi, degli standard, delle durate. Questo è lo spazio dove le poetiche consolidate dei maestri si possono incrociare con le sperimentazioni più estreme di giovani filmmaker o con le formule più inattese del fare cinema contemporaneo. Qui le immagini cercano il loro futuro, il filmare ritrova la sua infanzia tra gli archivi e i nuovi standard, mentre il cartooning si dimostra spazio d’animazione e innovazione prima e dopo le istanze digitali. Le durate si spingono dal cortissimo al lunghissimo, tra l’emulsione della pellicola e la definizione alta o bassa del digitale. Qui si pensa al cinema attraverso gli sguardi di autori sempre giovani come Stephen Dwoskin, Ken Jacobs, Tonino De Bernardi, Gianikian & Ricci Lucchi, Béla Tarr, Raul Ruiz, Raya Martin, Hirokazu Koreeda, Albert Serra, Sandro Aguilar, Kohei Oguri. Tra lungometraggi, corti e cortissimi, nel 2009 sono stati presentati anche una personale del filmmaker belga Nicolas Provost, un omaggio a Ken Jacobs e una selezione di Ga-Nime, la nuova forma di cartooning nipponico.

Figli e amanti

La nascita di una passione, il colpo di fulmine, la visione di un film che ha scatenato una vocazione, il "debito" che il cinema di oggi paga al cinema del passato e ai suoi maestri: a questo è dedicata la sezione Figli e amanti. Ogni anno, viene chiesto ad alcuni registi che rappresentano generazioni, tendenze, linee espressive e tematiche diverse, di scegliere un film del passato che è stato fondamentale per la nascita della loro ispirazione e della loro voglia di diventare cineasti, l’opera di un autore nel quale riconoscono ancora un modello, liberi di spaziare tra registi, generi, decenni. Un critico, un esperto, uno storico del cinema, ogni volta diverso, affiancherà il regista e con le sue domande tenterà di scoprire il "cuore" di questa passione. Dopo la proiezione del film scelto, ognuno di loro racconta al pubblico del Torino Film Festival il momento di quella scoperta, il legame che ha con questa opera e con il suo autore, la loro influenza sul suo cinema successivo, l’interesse e l’ispirazione che ancora suscitano. Dario Argento, Saverio Costanzo, Daniele Luchetti, Carlo Mazzacurati e Carlo Verdone: sono questi i registi protagonisti della sezione fortemente voluta dal direttore Gianni Amelio, che anche quest’anno porterà a Torino cinque affermati autori italiani, rappresentanti di diverse generazioni, tendenze, linee espressive e tematiche. Ognuno di loro sceglierà tra i film del passato quello che ha "acceso" in loro la passione per il cinema e ne ha ispirato e segnato in modo particolare il lavoro. Dopo la proiezione del film scelto, ogni regista racconterà al pubblico in sala il significato della scoperta, il legame che ha instaurato con l’opera presentata e con il suo autore. Nel 2009, i registi che hanno partecipato sono stati: Marco Bellocchio, Davide Ferrario, Matteo Garrone, Mario Martone, Paolo Sorrentino e Gianni Zanasi.

DEDICATA A JOHN HUSTON LA RETROSPETTIVA PRINCIPALE DELLA 28ª EDIZIONE

La 28ª edizione del Torino Film Festival (26 novembre - 4 dicembre 2010) – la seconda diretta da Gianni Amelio - dedicherà la retrospettiva principale a uno dei più prolifici dei registi americani della seconda metà del Novecento: John Huston. La retrospettiva – curata da Emanuela Martini e corredata da un ampio volume di saggi e testimonianze edito dal Castoro – comprenderà più di quarantacinque titoli, tra cui, oltre a tutti i film e i documentari bellici diretti dall’autore, una selezione delle sue sceneggiature e interpretazioni. Per l’occasione è prevista a Torino la presenza di componenti della famiglia Huston.

Figlio d’arte (suo padre, Walter, era un famoso attore teatrale e cinematografico e vinse un Oscar nel 1948 interpretando per il figlio Il tesoro della Sierra Madre), nato nel 1906 e morto nel 1987, attore, giornalista, pittore (un’attività sulla quale si concentrò in vecchiaia) e sceneggiatore, John Huston è stato uno degli autori più sfaccettati e contraddittori della Hollywood tra gli anni Quaranta e gli anni Ottanta. Con un esordio folgorante alla regia nel 1941 Il mistero del falco da Hammett, dove Humphrey Bogart è l’investigatore Sam Spade - è tra gli "inventori" del noir, un genere nel quale è maestro e al quale ritorna nel 1948 con L’isola di corallo, con la coppia Bogart-Bacall, nel 1950 con Giungla d’asfalto, nel 1973 con L’agente speciale Mackintosh, con Paul Newman. Ma in realtà Huston inizia fin dalla fine della guerra un personale viaggio nei generi classici, realizzando soprattutto film drammatici, di guerra e d’avventura, sempre venati di caustico pessimismo, incentrati su piccoli o grandi gruppi umani nei quali ognuno è nemico degli altri o addirittura di se stesso, fino alla tragica autodistruzione dei protagonisti di Gli spostati (Marilyn Monroe, Clark Gable, Montgomery Clift, alla loro ultima apparizione).

Lui stesso è un personaggio "più grande della vita": bevitore, cacciatore, innamorato del rapporto con gli animali e con la natura, perciò del Messico, dell’Irlanda e dell’Africa, ebbe cinque mogli e cinque figli, diresse più di quaranta film e molti altri ne sceneggiò e interpretò. Democratico, si oppose apertamente alle liste nere del macchartismo alla fine degli anni Quaranta; accettò invece i compromessi dell’industria hollywoodiana in crisi, diresse alcuni drammi di cassetta e blockbuster poco riusciti, ed ebbe una seconda giovinezza creativa negli anni Settanta, quando agganciò gli umori e il disincanto del nuovo cinema con film come Fat City, L’uomo dai sette capestri, La saggezza nel sangue, L’uomo che volle farsi re, L’onore dei Prizzi (che valse l’Oscar alla figlia Anjelica). L’ultimo film, The Dead da Joyce, terminato pochi mesi prima di morire, è un capolavoro.

"Cinque mogli; molte relazioni, alcune più importanti dei matrimoni". La caccia. Le scommesse. I purosangue. La pittura, le collezioni, la boxe. Sceneggiatura, regia e interpretazione di oltre sessanta film. Non riesco a vedere nel mio lavoro alcuna continuità: quel che colpisce è quanto i film siano diversi l’uno dall’altro. E neanche riesco a trovare un filo continuo nei miei matrimoni". Così scriveva John Huston a settantatré anni, nell’autobiografia Cinque mogli e sessanta film. Era il 1980, e Huston, prima della morte, nel 1987, avrebbe diretto ancora sei film, tra cui l’ultimo capolavoro, The Dead da James Joyce. Al centro di una grande dinastia hollywoodiana, dalla prima regia (Il falcone maltese, 1941), ha avuto una carriera variegata: thriller (Giungla d’asfalto), film d’avventura (La Regina d’Africa, Il tesoro della Sierra Madre), di guerra (Il segno rosso del coraggio), drammi (Gli spostati), western (Gli inesorabili), biopic (Moulin Rouge). E, settantenne, ha colto lo spirito del nuovo cinema, con Città amara, L’uomo dai sette capestri, L’uomo che volle farsi re, La saggezza del sangue, L’onore dei Prizzi. Il Torino Film Festival dedica a John Huston una retrospettiva composta da tutte le sue regie e da una scelta dei film che ha sceneggiato e interpretato.

RETROSPETTIVA

La tenacia dell’innocenza

Dall’estremo oriente sovietico arriva il vibrante cinema di Vitalij Kanevskij, rivelazione del Festival di Cannes 1990 che gli assegna la Camera d’Or per Sta fermo, muori e resuscita. È l’improvvisa affermazione internazionale di un cineasta che ha saputo, con uno stile denso e ironico, penetrare nelle più dure manifestazioni della realtà attingendo a un bacino di esperienze e di emozioni accumulato nel corso della sua adolescenza alle prese con la fame, il freddo e i lavori più umili nella cittàprigione di Soutchan. La tenacia di esseri in lotta per affermare le forze primigenie della vita è il filo conduttore di una breve filmografia strutturata in momenti liberamente collegati. Evidenziare questo filo è l’obiettivo dell’omaggio del Torino Film Festival, per andare oltre l’etichetta di cinema della glasnost - per il suo innegabile valore di rivelazione di aspetti occulti del regime sovietico - e per far emergere un realismo che rifiuta ogni intellettualismo e una cifra autobiografica che non scade mai nel romanzesco o nell’autoreferenziale e diventa "trance di memoria". Il festival presenta tutti i film e i documentari realizzati da Kanevskij, che sarà ospite a Torino per raccontare la propria esperienza.

RETROSPETTIVA

Gran Premio Torino

A partire dall’edizione del 2009, il Torino Film Festival ha istituito il Gran Premio Torino: il riconoscimento viene assegnato ogni anno ai cineasti che, dall’emergere delle nouvelles vagues in poi, hanno contribuito al rinnovamento del linguaggio cinematografico, alla creazione di nuovi modelli estetici, alla diffusione di nuove tendenze contemporanee. Nell’edizione del 2009, il premio è stato assegnato a Emir Kusturica, per l’inventiva e l’originalità dei suoi film. Kusturica, del quale è stata presentata la versione integrale di Underground, ha ricevuto il premio durante la cerimonia di chiusura del Torino Film Festival. Il premio è stato inoltre attribuito alla American Zoetrope di Francis Ford Coppola, per il contributo della compagnia al rinnovamento dell’industria cinematografica statunitense e per il suo ruolo di congiunzione tra cinema classico e cinema del futuro. Francis Ford Coppola ha ritirato il premio in occasione dell’anteprima italiana di Tetro (Segreti di famiglia), distribuito da Bim. Sono stati presentati anche Rusty il selvaggio, diretto da Coppola nel 1983, e la versione restaurata di Scarpette rosse, il capolavoro del 1948 di Powell e Pressburger al quale Tetro rende omaggio. Presto saranno annunciati i cineasti cui sarà consegnato il Gran Premio Torino 2010.

TorinoFilmLab

Nato nel 2008, Il TorinoFilmLab è un laboratorio internazionale di formazione, sviluppo e sostegno economico alla produzione rivolto a sceneggiatori e registi alla loro opera prima o seconda. È composto da due programmi formativi annui che si concludono durante il Torino Film Festival con il Meeting Event (28-30 novembre 2010), quando 120 produttori e sales agents di tutto il mondo vengono invitati a Torino per assistere alla presentazione di 15 progetti sviluppati durante la fase di Training e 11 progetti sviluppati attraverso la fase di Development, e una giuria internazionale assegna alcuni Production Awards (da 50.000€ a 200.000€). Quest’anno, grazie al sostegno di Media International, il TFL, insieme a Dubai International Film Festival e EAVE, lancia Interchange: Development and Coproduction Workshops for the Arab World. Lo scopo è quello di favorire le collaborazioni tra professionisti del cinema europei e dei paesi del Golfo e alcune nazioni del Medio Oriente. TFL è anche partner di The Pixel Lab, il nuovo workshop lanciato da Power to the Pixel incentrato sullo sviluppo di progetti cross-media.

Premi

TORINO 28 - CONCORSO INTERNAZIONALE LUNGOMETRAGGI

Miglior Film: €25.000
Premio speciale della Giuria: € 10.000
Premio per la migliore attrice
Premio per il miglior attore

ITALIANA.DOC

Miglior documentario italiano: € 10.000
Premio speciale della Giuria: € 5.000

ITALIANA.CORTI

Miglior Cortometraggio Italiano: € 10.000
Premio Speciale della Giuria - Kodak Short Film Award: € 5.000 in pellicola cinematografica

SPAZIO TORINO

Premio in servizi tecnici per la realizzazione di un nuovo cortometraggio

PREMIO CULT. IL CINEMA DELLA REALTÀ™

Miglior documentario internazionale: € 20.000
(in collaborazione con il canale satellitare Cult, gruppo Fox Channels Italy)

PREMIO INVITO ALLA SCUOLA HOLDEN

La Giuria per la migliore sceneggiatura di Torino 28, composta dagli allievi del Corso biennale di scrittura e story-telling ha assegnato il Premio Invito alla Scuola Holden per la sceneggiatura (Il vincitore è invitato a condurre un workshop presso la Scuola Holden - euro 1.500) a: WINTER'S BONE di Debra Granik (USA, 2010, 35mm, 100') con la seguente motivazione: "Per l’equilibrio nella scrittura, per il coraggio al femminile, per lo spessore costruito sul non detto."

PREMIO CIPPUTI

Miglior film sul mondo del lavoro: € 5.000

La Giuria, composta da Altan, Fabrizio Gifuni, Cosimo Torlo, ha assegnato il Premio Cipputi 2010 Miglior film sul mondo del lavoro (euro 5.000) a: LAS MARIMBAS DEL INFIERNO di Julio Hernández Cordón (Guatemala/ Francia/ Messico, 2010, HDCam, 73’) con la seguente motivazione: "Confondendo impercettibilmente i piani della realtà e della finzione in una struttura narrativa originale e di grande forza emotiva, Cordòn documenta la vera storia di un suonatore di marimba, struggente nella sua ostinazione e nella sua capacità di adattamento. Se l’antico strumento musicale guatemalteco è in crisi nel suo uso tradizionale e il pubblico vuole il rock, Don Alfonso porta il suo strumento al rock. Il racconto mescola sapientemente dramma e humor diventando paradigma di ciò che la trasformazione del lavoro sta provocando in moltissime professioni: dove l’esito è incerto ma forse non ci sono altre strade per continuare a vivere."

DATI FINALI: Ancora sale gremite per le ultime proiezioni del 28°Torino Film Festival che ieri al cinema Massimo ha proposto al pubblico e agli accreditati le repliche dei film vincitori.
L’incasso complessivo ha raggiunto i 180.000 Euro, con un incremento dell’11% rispetto allo scorso anno, portando a oltre 65.000 il numero degli ingressi nelle 11 sale del Festival (una in meno del 2009).
Sono cresciuti anche gli accreditati, passati da 2246 a 2332, oltre 500 dei quali giornalisti.
541 gli ospiti del festival, per un totale di 1750 pernottamenti negli hotel cittadini.
Un ringraziamento a quanti hanno sostenuto il Torino Film Festival:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Cinema
Regione Piemonte, Provincia e Città di Torino
Compagnia di Sanpaolo e Fondazione CRT
I Main Sponsor: Intesa Sanpaolo, Fondiaria SAI e Lancia
Gli sponsor: Persol e Mont Blanc
I Partner: RAI, Kodak, Cult, Digima, Max, REAR, Martini e Ente dello Spettacolo
Gli internet Media partner: Film.it, Movieplayer.it, Cinecittà News.it
TV media partner: Videogruppo

TORINO FILM FESTIVAL
via Montebello 15
10124 Torino
Link: info@torinofilmfest.org www.torinofilmfest.org

Ufficio Stampa
Studio Sottocorno
via Plinio, 33
20129 Milano
tel. (+39) 02. 29.41.92.83
studio@sottocorno.it press@torinofilmfest.org

 

home mail