Festival dei popoli
51° Festival dei Popoli - Festival Internazionale del Film Documentario
Firenze, 13 - 20 novembre 2010

E’ stata l’anteprima italiana di "When You’re Strange", il documentario di Tom Dicillo dedicato al gruppo rock americano The Doors e al suo leader Jim Morrison, distribuito in Italia dalla GA&A, ad inaugurare la 51° edizione del Festival dei Popoli, che si svolgerà dal 13 al 20 novembre al cinema Odeon e allo Spazio Uno di Firenze, sotto la direzione di Luciano Barisone.

Tra le novità di quest’anno la sezione Panorama Italiano, la selezione delle opere più significative della produzione nazionale dell’ultimo anno; la personale su Peter Mettler, l’acclamato regista canadese critico e artista interdisciplinare, già vincitore, con "Petropolis", del premio per la distribuzione Fondazione Ente dello Spettacolo al 50° Festival dei Popoli. La retrospettiva della 51esima edizione è dedicata alla cinematografia elvetica, una produzione ricca di opere innovative e di grandi sorprese. L’omaggio dedicherà particolare attenzione ai film sull'esplorazione e sul viaggio. Titolo della retrospettiva: Voci da uno spazio interno. Il cinema documentario svizzero: viaggiatori, militanti, visionari.

Confermate le sezioni della selezione ufficiale: il Concorso Internazionale Lungometraggi (sedici lungometraggi inediti in Italia) con assegnati i premi "Miglior film", "Migliore regia" e "Miglior film Etno-Antropologico" e il Concorso Internazionale Cortometraggi, sedici cortometraggi inediti in Italia che concorreranno al premio "Miglior cortometraggio" e al premio attribuito dal pubblico.

Per il terzo anno consecutivo consolidata la sezion Stile Libero, dedicata a opere che contemplano le forme più originali del documentario con una particolare attenzione al contemporaneo.

Da segnalare due iniziative collaterali: la VI edizione degli Italian Doc Screenings 2010 (17–20 novembre), la più grande iniziativa italiana nel campo del mercato internazionale del documentario, a cui partecipano più di 40 broadcasters internazionali, provenienti da tutto il mondo e resa possibile grazie all’accordo tra Doc/it, Fondazione Sistema Toscana - Mediateca Toscana Film Commission, Ministero dello Sviluppo Economico e ICE - Istituto nazionale per il Commercio Estero, e gli Stati Generali del Documentario in Toscana, organizzati dall’associazione "Documentaristi Anonimi - Associazione Documentaristi Toscani" (21 novembre), che avranno come obiettivo la valutazione dello stato dell'arte del settore in una regione che vuole puntare proprio sul "cinema del reale" come prospettiva futura.

Disponibile dal 4 Marzo 2011 in VOD (streaming o download) sul portale www.queerframe.tv il documentario Cuchillo de Palo della regista paraguaiana Renate Costa che ha trionfato all’edizione 2010 del Festival dei Popoli di Firenze come miglior documentario.

Negli anni ’80 il Paraguay vive sotto la feroce dittatura di Stroessner. Rodolfo, omosessuale e zio della regista, vive in controtendenza nella sua famiglia, rinunciando alla carriera da fabbro per rincorrere quella da ballerino. I suoi sogni sono stroncati dall’inserimento del suo nome nella lista dei 108, quella in cui venivano segnati i sospettati di omosessualità, considerata dal regime una devianza alla stregua di un crimine.

Era inverno. Mio padre ci chiamò urgentemente. Il corpo nudo di mio zio giaceva per terra. Si era formata una piccola folla di curiosi intorno che la polizia disperse con fatica. Tutti i miei parenti erano là. Mi chiesero di andare dentro a cercare i vestiti con cui sarebbe stato sepolto. Aprii il suo guardaroba: era completamente vuoto. Quando chiesi a loro di che cosa era morto essi mi risposero: di tristezza. Quella risposta contraddiceva tutti i ricordi che avevo della sua vita. Penso che i miei genitori sbagliarono quando, bambina, mi dissero: "Non devi mai entrare nella casa di tuo zio". Da quel momento, mi incuriosì ogni cosa che mio zio faceva. Rodolfo era diverso. Indossava vestiti appariscenti, ascoltava Elvis e ballava ad ogni festa di compleanno. La cosa strana era che la sua sedia a tavola era quasi sempre vuota. Era l'unico dei fratelli di mio padre che non aveva voluto fare il fabbro come il nonno. In Paraguay negli anni '80, sotto la dittatura di Stroessner, egli aveva voluto diventare un ballerino. Nel mio film cerco le tracce della sua vita e scopro che fu incluso nella 'lista dei 108', e che fu arrestato e torturato. Ancora oggi in Paraguay quando qualcuno ti chiama '108' vuole darti del finocchio, della zoccola. Per più di una generazione, il tempo che durò la dittatura, gli uomini che erano sospettati di omosessualità, come quelli contrari al regime, erano l'obiettivo preferito dei collaborazionisti. Quando mio zio fù liberato, si nascose in un angolo fino a quando le sue ferite guarirono. La storia di Rodolfo ci racconta una parte della storia nascosta e taciuta del mio paese. (Renate Costa)

L’appassionata indagine di Renate Costa attorno ad una complicata misteriosa vicenda familiare, porta faccia a faccia due generazioni, obbligandole al dialogo, e rivelando così parte della Storia recente, taciuta e misconosciuta, del Paraguay. Il documentario ha potuto essere realizzato solo dopo la caduta del partito Colorado (quello di Stroessner) che aveva guidato il paese dal 1947 al 2008, e con molte difficoltà in quanto i personaggi che hanno voluto prestare la propria testimonianza per il racconto hanno scelto l’anonimato per paura di rappresaglie.

Il documentario ha conquistato la giuria del Festival dei Popoli 2010 (tra i giurati anche il regista di Le Quattro Volte, Michelangelo Frammartino) che ne ha decretato la vittoria con la seguente motivazione: "Questo film riesce a portare avanti un’indagine nella storia familiare della regista e al tempo stesso nella memoria della repressione operata dalla dittatura di Stroessner in Paraguay. Evitando di cadere nella trappola del genere ci offre un film profondamente onesto, personale, politico e femminista".


Disponibile sul portale www.queerframe.tv in VOD (streaming e download)

Link: www.atlantideentertainment.com www.queerframe.tv

 

Cuchillo de Palo

 

Breve storia del Festival dei Popoli

Il Festival propone ogni anno il meglio della produzione documentaristica mondiale, caratterizzata da una straordinaria varietà tematica e stilistica. Indaga il cinema del reale per raccontare il passato, per descrivere il presente e per individuarne gli sviluppi. Lo schermo si popola di paesaggi, personaggi, storie anche geograficamente lontane, ma sempre vicine allo spettatore per la loro carica di umanità. Fondata nel 1959, l’associazione del Festival dei Popoli è impegnata da oltre cinquant’anni nella promozione e nello studio del cinema documentario, portando avanti l'attività di restauro e conservazione del proprio archivio (che conta 15.000 titoli, tra video e pellicole) ed è attivo nel campo della formazione, attraverso l’organizzazione di corsi e workshop.

PER INFORMAZIONI STAMPA:
Studio Sottocorno - Arianna Monteverdi
+39 02 20402142 ariannam@sottocorno.it
Festival dei Popoli - Istituto Italiano per il Film di Documentazione Sociale ONLUS
Borgo Pinti, 82/R - 50121 Firenze – Italia - Tel. +39 055 244778; Fax +39 055 241364
festivaldeipopoli@festivaldeipopoli.191.it - Sito Web: www.festivaldeipopoli.org

Facebook: Festival dei Popoli - Festival

 

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