TORINO FILM FESTIVAL - 28ª EDIZIONE
25 novembre - 3 dicembre 2011

L’arte di vincere (Moneyball) di Bennett Miller con Brad Pitt, Jonah Hill, Philip Seymour Hoffman è il film che aprirà il 25 novembre, al Teatro Regio, il 29° Torino Film Festival.

È riservata ad autori alla prima, seconda o terza opera la principale sezione competitiva del festival, che presenterà sedici film di nuova produzione, inediti in Italia. Come sempre incentrato sul cinema "giovane", il concorso si rivolge principalmente alla ricerca e alla scoperta di talenti innovativi, che esprimono le migliori tendenze contemporanee del cinema indipendente internazionale. Nel corso degli anni sono stati premiati ai loro inizi autori come Tsai Ming-liang, David Gordon Green, Chen Kaige, Lisandro Alonso, Pietro Marcello, Debra Granik. Un cinema "del futuro", rappresentativo di generi, linguaggi e tendenze. Nel 2010, Winter’s Bone di Debra Granik (USA) ha vinto come Miglior film, Les signes vitaux di Sophie Deraspe (Canada) e Las marimbas del infierno di Julio Hernández Cordón (Guatemala) hanno ottenuto ex aequo il Premio speciale della giuria, Jennifer Lawrence per Winter’s Bone ed Erica Rivas per Por tu culpa di Anahí Berneri (Argentina) hanno vinto ex æquo il Premio per la migliore attrice, Omid Jalili il Premio per il miglior attore per The Infidel di Josh Appignanesi (UK).

Istituito nel 2009, il Gran Premio Torino è un riconoscimento assegnato ogni anno ai cineasti che, dall’emergere delle nouvelle vague in poi, hanno contribuito al rinnovamento del linguaggio cinematografico, alla creazione di nuovi modelli estetici, alla diffusione delle tendenze più significative del cinema contemporaneo. In questa edizione, il premio viene assegnato ad Aki Kaurismäki, per il rigore e la pulizia del suo linguaggio, la sensibilità della sua rappresentazione del mondo contemporaneo, la comprensione e l’ironia con cui si avvicina a un’umanità normale, sempre più sola, confusa e in cerca di rapporti veri. Con Le Havre (il migliore dei film presentati nell’ultimo concorso di Cannes, inspiegabilmente ignorato dalla giuria del festival), Kaurismäki dimostra la lineare armonia della sua maturazione artistica,

Antonio Albanese, Ascanio Celestini, Michele Placido, Kim Rossi Stuart, Sergio Rubini sono i protagonisti della sezione FIGLI E AMANTI. Quest’anno il TFF ha infatti scelto di ospitare autori che alternano la professione di attore a quella di regista. La sezione, fortemente voluta dal direttore Gianni Amelio, anche quest’anno porterà a Torino cinque affermati nomi del panorama cinematografico italiano, ciascuno portavoce di diverse generazioni, tendenze, linee espressive e tematiche. Ognuno di loro sceglierà tra i film del passato quello che ha "acceso" la sua passione per il cinema e ne ha in tal modo ispirato e segnato il lavoro. Dopo la proiezione del film scelto, ogni regista condividerà con il pubblico in sala il momento e il significato di tale scoperta, il legame che ha instaurato con l’opera presentata e con il suo autore. Un critico, un esperto, uno storico del cinema, di volta in volta diverso, affiancherà il regista e con le sue domande tenterà di scoprire il "cuore" di questa passione.

DEDICATA A ROBERT ALTMAN LA RETROSPETTIVA DELLA 29ª EDIZIONE

La retrospettiva della 29ª edizione del Torino Film Festival - che si svolgerà dal 25 novembre al 3 dicembre 2011 nella sale dei cinema Massimo, Reposi e Greenwich - è dedicata a Robert Altman. Il festival presenterà gli oltre quaranta lungometraggi diretti da Altman per il cinema e la televisione (tra questi, Basements da Pinter, con John Travolta, Secret Honor sul presidente Nixon e il Watergate, The Caine Mutiny Court-Martial) e una selezione delle serie televisive firmate dall’autore in cinquant’anni di carriera. La retrospettiva – a cura di Emanuela Martini e corredata da un volume di saggi e testimonianze edito dal Castoro - sarà preceduta da un’ampia mostra fotografica allestita negli spazi del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana.

Nato a Kansas City nel 1925, Robert Altman esordisce a metà degli anni Cinquanta con un film sui fenomeni giovanili (The Delinquents) e un documentario su James Dean (The James Dean Story). Poi, per più di un decennio, dirige per la televisione episodi di Bonanza, Combat!, Alfred Hitchcock Presenta, Bus Stop, Kraft Mystery Theater. Nel 1970, dopo Conto alla rovescia e Quel freddo giorno nel parco, realizza M.A.S.H. che, a sorpresa, vince la Palma d’oro al Festival di Cannes. Esplosiva satira sulla guerra di Corea, M.A.S.H. sconvolge qualsiasi schema narrativo tradizionale e contiene tutti gli elementi dell’amarissima saga sull’America disillusa, tradita, sconcertata che Altman traccerà in tutta la sua opera. Altman prende i generi, e perciò i miti, tradizionali del cinema americano e li passa alla lente d’ingrandimento della sua lucida ironia. Gli eroi del western (I compari, Buffalo Bill e gli indiani), del noir (Il lungo addio), del gangster film (Gang), della commedia (California poker, Una coppia perfetta, Prêt à porter), del dramma psicologico e familiare (Images, Tre donne, Jimmy Dean, Jimmy Dean, Follia d’amore, La fortuna di Cookie) si umanizzano e svaniscono in mezzo alla folla dei personaggi di contorno. La macchina da presa va a cercare gli elementi e i volti che nel cinema classico restano fuori campo, la colonna sonora si moltiplica in numerose piste che si sovrappongono, i personaggi si moltiplicano, da M.A.S.H. a Nashville, Un matrimonio, I protagonisti, America oggi, Kansas City, Gosford Park, Radio America, l’ultimo malinconico, graffiante capolavoro realizzato nel 2006. Gli attori lo adorano e tornano film dopo film a comporre una sorta di "famiglia altmaniana", Shelley Duvall, Elliott Gould, Donald Sutherland, Sissy Spacek, Keith Carradine, Julie Christie, Warren Beatty, Tim Robbins, Lily Tomlin, Tom Waits, Paul Newman, Vittorio Gassman, Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Helen Mirren, Meryl Streep e tanti altri. Ogni suo film è un affresco del disorientamento del popolo americano davanti alla caduta rovinosa del "Sogno": stilisticamente uno dei maggiori innovatori del cinema contemporaneo, Altman, più che un regista, è stato uno dei grandi narratori dell’America del Novecento e, con preveggenza, di fine millennio.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra ROBERT ALTMAN. AMERICA AMERICA, che inaugura al Museo Nazionale del Cinema di Torino, sono stati annunciati alcuni degli ospiti che saranno a Torino in occasione della retrospettiva che il 29° Torino Film Festival dedica a Robert Altman. Ad oggi hanno confermato la loro presenza oltre alla moglie, Kathryn Altman e al figlio, Stephen Altman (scenografo, collaboratore del padre da Follia d’amore a Gosford Park che gli è valso nel 2002 la candidatura all’Oscar, scenografo di Il buio si avvicina di Kathryn Bigelow e Ray di Taylor Hackford), anche gli attori Keith Carradine (diretto da Altman in I compari, Gang e Nashville) e Michael Murphy (attore con Altman da Conto alla rovescia, Quel freddo giorno nel parco, Mash, Anche gli uccelli uccidono, I compari, Nashville, Tanner, Kansas City, e uno dei più famosi caratteristi hollywoodiani, interprete, tra gli altri, di Il prestanome, Manhattan, Batman il ritorno, Magnolia, X Men) e Matthew Seig (collaboratore di Altman negli anni 80 e produttore di Tanner 88, Tanner on Tanner e Kansas City). La mostra (Torino, 12 ottobre – 29 gennaio 2012) è parte integrante della retrospettiva completa che il Torino Film Festival (25 novembre - 3 dicembre 2011) dedica a Robert Altman, curata da Emanuela Martini con la collaborazione di Luca Andreotti e Jim Healy.

Dedicato al regista francese Eugène Green l'omaggio della sezione Onde

Autore di film di rarefatta poesia, che si confrontano col corpo vivo della cultura e del cinema europei, Eugène Green è figura di rilievo non solo per la sua attività di cineasta, ma anche come drammaturgo, impegnato a confrontarsi con la tradizione teatrale e musicale barocca, e come scrittore dedito al romanzo e alla saggistica. Eugène Green sarà a Torino per accompagnare l'integrale della sua opera cinematografica, a partire dal suo film d'esordio, Toutes les nuits (2001, Premio Delluc Opera Prima) sino alla Religiosa Portuguesa (in Concorso a Locarno nel 2009), passando per Le monde vivant (2003) e Le pont des Arts (2004), senza trascurare i cortometraggi Le nom du feu (2002), Les signes (2006) e Correspondences (2007, episodio dell'omnibus Memories), col quale il regista era già stato ospite del 25° Torino Film Festival.

Originario di New York, ma francese per determinazione personale e culturale sin dagli anni '70, Eugène Green nutre un distacco netto e profondo dalle sue origini americane e scava nelle radici europee della civiltà occidentale, cercando il punto di equilibrio tra classicismo e modernità, tra tensione storica e slancio esistenziale. Insegnante alla Fémis (la prestigiosa scuola di cinema parigina), romanziere (La Recontruction, 2008; La communauté universelle, 2011) e saggista (La parole baroque, 2001; Poétique du cinématographe, 2009), Eugène Green si è imposto negli anni '80 come massimo studioso del teatro barocco, la cui tradizione ha rinnovato, fondando nel '77 a Parigi il Théâtre de la Sapience e formando attori e cantanti all'Accademia Monteverdi di Venezia, a Urbino e a Ginevra.
Giunto ad esordire al cinema all'età di 50 anni, con Toutes les nuits, romanzo di educazione sentimentale e spirituale ispirato tanto a Flaubert quanto a Bresson, Eugène Green si è imposto con le sue opere in cui affronta, con serenità ideale e ricchezza di rimandi culturali ed estetici, i temi del rapporto tra la ragione e il sentimento, il legame tra l'istinto e la cultura, l'intreccio di epoche ed eventi sul corpo flebile e determinato dei suoi giovani personaggi.

Un nuovo sistema di spedizione e archiviazione del materiale per i festival del Museo Nazionale del Cinema

Il Museo Nazionale del Cinema, da sempre attento alle tematiche ambientali, ha predisposto che, a partire da quest’anno Torino Film Festival, GLBT "Da Sodoma ad Hollywood" Film Festival, CinemAmbiente e il TorinoFilmLab abbiano la possibilità di utilizzare quotidianamente un nuovo strumento tecnologicamente avanzato e a basso impatto ambientale: un sistema di "spedizione" e "archiviazione" in formato digitale dei film da selezionare dei festival.

Normalmente i film in DVD o VHS venivano inviati alle sedi dei festival, per poter essere visti e valutati, con l’utilizzo di corrieri o di servizi postali. Una volta arrivati dovevano essere duplicati e quindi distribuiti ai membri dei comitati di selezione. La nuova modalità, invece permetterà, a chi desideri inviare un film per la selezione, di "uploadarlo" direttamente su un server. A quel punto i selezionatori del festival potranno visionarlo direttamente dal loro computer di casa, riducendo tempi, tagliando i costi di spedizione e di duplicazione nonché limitando l’impatto ecologico con un abbattimento notevole delle emissioni di anidride carbonica.

Ogni anno i tre festival movimentano complessivamente una media di oltre 10.000 DVD con lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi tra i quali vengono selezionati i titoli che costituiranno il programma delle manifestazioni.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il consorzio TOP-IX (TOrino Piemonte Internet eXchange) che ha messo a disposizione gratuitamente le attrezzature che consentiranno l’acquisizione e la fruizione dei materiali video e della Creatiweb che ha ideato la piattaforma informatica necessaria al caricamento dei film e alla loro visione in streaming.

Da diverso tempo il Museo Nazionale del Cinema nella sua totalità è attento all’ambiente - sottolinea Alberto Barbera, Direttore del Museo Nazionale del Cinema - limitando l’utilizzo delle plastiche e del PVC a favore di carta ecologica e inchiostri senza piombo. Quest’ultima iniziativa rientra quindi in un progetto più ampio che mira a far sì che tutte le attività del museo e dei festival siano a basso impatto ambientale."

Il Torino Film Festival sarà il primo festival ad avvalersi di questa nuova possibilità a partire dal 1 marzo 2011 quando sarà possibile iscrivere i film per la prossima edizione (25 novembre – 3 dicembre 2011) attraverso il sito www.torinofilmfest.org

TORINO FILM FESTIVAL
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