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Festival Internazionale di Cannes 1999 – Il mercato

Mentre l’attenzione di pubblico e quotidiani è tutta rivolta alla competizione, alle star, alla passerella triste sulla scalinata del Palais du Cinéma, il business dilaga nelle sale di Rue d’Antibes o nelle salette del Palazzo. Centinaia di distributori visionano gran parte della produzione mondiale alla ricerca di qualche pellicola che possa far sperare a un minimo d’incasso. Inevitabilmente la Francia gioca in casa, offrendo la produzione della passata stagione, dalla quale spiccano titoli interessanti. Di tutto rispetto il nuovo capitolo del Dogma, creato da Lars von Trier e amici. Stavolta dietro la cinepresa di Lovers c’è uno degli attori di von Trier, Jean-Marc Barr: per un attimo ci si ricorda che a due passi da casa c’è una guerra, infatti si parla di un pittore jugoslavo sans papier e la sua storia d’amore per una bella parigina (Elodie Bouchez), seguita dal regista in un pianto spontaneo da palmares. Un altro attore, con risultati inferiori, è passato alla regia, Patrick Timsit Quasimodo d’el Paris che tenta di farsi la sua Esmeralda. Asterix et Obelix contre Cesar di Claude Zidi è campione d’incassi e, oltre a Benigni e Depardieu, si fanno notare Laetitia Casta e Arielle Dombasle. Depardieu è anche regista di Un pont entre deux rives recitato con la moglie Carole Bouquet. Un altro ponte, un’altra star: Vanessa Paradis in bianco e nero è La fille sur le pont di Patrice Leconte, un’aspirante suicida che ritrova la forza di vivere grazie all’amore di un lanciatore di coltelli (Daniel Auteuil). Ancora Depardieu in Bimboland, commediola degli equivoci di Ariel Zeïtoun con Juditte Godrèche che si sdoppia grazie a una parrucca. In fatto di ambiguità i francesi sono campioni e infatti è ambigua Valerie Lemercier, regista e interprete di Le derriere: si veste da maschietto per infiltrarsi nel mondo della prostituzione maschile con lo scopo di ritrovare il padre gay. Bisessuale è anche Hanna, 13 anni, in Emporte-moi, della canadese Léa Pool, ambientato nel 1963, una storia quasi autobiografica, tra feste in casa e musica d’epoca. Diciottenne invece è Faustine, interpretata da una splendida Charlotte Gaisbourg, in Le soleil des plus pres, una ragazza disposta a tutto pur di incontrarsi col perduto amore. Più che un incontro sarà una scontro (d’auto). E ancora giovanissimi in Petits freres diretti con tocco delicato da Jacques Doillon. Ma a creare scalpore come sempre è Catherine Breillat, sul mercato con il pornodivo Rocco Siffredi, in Romance, o della degradazione di una donna tra infedeltà e nuove esperienze, per chi ama le sensazioni forti, a tratti hard.

Sul fronte americano da segnalare almeno I’ll remember April, ottimamente diretto da Bob Clark su un gruppo di ragazzi che catturano in California un marinaio giapponese e se la devono vedere coi concetti di amicizia e coraggio. La nuova fatica di John Badham si chiama The Jack Bull, dove le origini di una caccia all’uomo prendono inizio dalle discussioni su come si debbano allevare due cavalli. Hot War, prodotto da Jackie Chan e diretto da Jingle Ma, è un film apparentabile a "Matrix" e tratta di come in una settimana la CIA è in grado di trasformare un uomo in un serial killer. Terror Firmer è il nuovo lavoro di Lloyd Kaufman dellaTroma, con una troupe che sta girando appunto un film dell’orrore e viene inseguito da un vero assassino.

Dalla produzione europea ci piacerebbe che venisse distribuito Farewell Pavel della olandese Rosemarie Blank, su un giornalista che tenta di liberare una prostituta di origine russa, di grande impatto emozionale e forte denuncia sociale.

Maurizio Ferrari

Link: www.festival-cannes.org

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