Cortinametraggio 1998

CORTINAMETRAGGIO

2ª edizione Cortina d’Ampezzo 31 agosto - 3 settembre 1998

LUNGA VITA AI CORTI

Cortinametraggio si presenta come Festival Internazionale del Cortometraggio con una selezione italiana e una straniera di fiction, affiancata da una nutrita serie di spot sociali nazionali ed esteri. Nel suo piccolo, dato il nome, è stato un festival come tutti gli altri, con i registi a presenziare la proiezione e a rilasciare interviste, la giuria a selezionare, il pubblico a partecipare. I registi invitati erano tutti italiani e hanno dato una sensazione di entusiasmo e di voglia di fare. Le nuove leve provengono da esperienze diverse, come la pubblicità o il video musicale, ma tutti hanno portato un’idea di fiction che poi si ritrova, con meno libertà, nel lungometraggio. La selezione appartiene alla parte migliore della produzione italiana ed internazionale e i giovani autori effettivamente dimostrano padronanza tecnica e qualità d’immagine. Infatti il primo criterio di selezione è quello che il supporto deve essere pellicola a 35 mm. Nella raccolta dei film da sottoporre alla giuria, presieduta da Mario Monicelli, viene poi operata una scelta tra gli ultimi prodotti, pescando anche da altri festival specializzati. Vince quindi Cra - cra di Marco Pozzi, interni ricercati, effetti speciali, e costumi elaborati per una storia avvincente e dal finale a sorpresa di impegno politico. Tra gli altri film che avrebbero potuto aspirare al titolo, da segnalare almeno Asino chi legge di Pietro Reggiani, un Farenheit 451 in chiave satirica e La lettera di Dario Migliardi con Valerio Mastrandrea in versione pony express seduto su un pianerottolo costretto a leggere la lettera che la destinataria non vuole ritirare. California sunshine di David Mackenzie sono venti minuti di nazionalità inglese con una coppia di consumatori di droga e un inaspettato duetto di probabili killer: punto di forza è la recitazione sotto tono. Due altre segnalazioni anche per gli stranieri: El origen del problema dello spagnolo Alber Ponte o del come ritrovarsi malamente sposato e con prole solo per aver risposto ad un quiz radiofonico e Angelique dello svizzero Samyr, in un’ambientazione che ha il sapore dei caffè parigini e dintorni. C’era pure una sezione di pellicole fuori concorso, con Sabina Guzzanti a dirigersi in Donna selvaggia, un bianco e nero impazzito con Davide Riondino con scopi meno edificanti del Truffaut di Il Ragazzo Selvaggio e Pantheon di Jacques Grand Jouan, targato 1985 e basato sul rifiuto di Orson Welles ad interpretare la parte di "Monsieur", eminenza grigia planetaria alla vigilia della terza Guerra Mondiale.

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I PREMI

Miglior corto italiano: Cra - cra di Marco Pozzi

Miglior corto straniero: California sunshine di David Mackenzie

Miglior campagna sociale: Bambino in potenziale pericolo della HEA Immunisation

 

Maurizio Ferrari

 

 

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