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Mifed 1995

Per avere un'idea il più possibile reale dello stato del cinema mondiale bisogna affidarsi alla tradizionale sala cinematografica, al festival dal marchio festivaliero inconfondibile, dove si coglie un'identità filmica diversa da quella che poi appare sugli schermi nazionali, con serate, feste, sorrisi, strette di mano, passerelle e luci colorate, ma bisogna andare anche in quei luoghi dove il cinema è solo mercato, dove si comprano e si vendono film e basta. I più importanti nel mondo sono Los Angeles, Cannes e naturalmente Milano. Qui c'è il MIFED, arrivato alla sessantaduesima edizione con la proposta di circa quattrocento pellicole con più della metà in anteprima mondiale. E mondiale è pure il popolo degli operatori venuti a firmare contratti, sia per i film che per settore audiovisivo. Come in ogni mercato, si va piuttosto per le spicce e in base alla nazione di provenienza per il tuo mercato interno ti offrono i film secondo un listino determinato per lo sfruttamento al cinema o in cassetta, i margini di contrattazione non sono elevatissimi e se non ti piace te ne puoi anche andare.

Per scegliere ci sono 27 sale attive per sei giorni e per dodici ore al giorno. Non male per chi vuole farsi una abbuffata di film, e accanto alle fregature, ma quelle ci sono ovunque, c'è la possibilità di vedere film con sei mesi di anticipo rispetto agli altri o film che mai verranno distribuiti in Italia, anche film importanti o di registi famosi. Dall'ultima edizione s'è capito che il mercato mondiale è in ripresa, perché sono aumentati gli operatori, e che stanno sorgendo nuove esigenze e domande, perché sono state attivate manifestazioni particolari. "Interactive Media" ha fatto vedere la varietà del sorgente spazio multimediale, i prodotti nuovi, i CD ROM, l'interactive media "on-line", e tutto in nostro prossimo futuro dove show business e nuove tecnologie interagiranno sempre più. "Kid'Screen - Seminario Internazionale sulla produzione dei film per ragazzi" è stato l'occasione per fare il punto su una nicchia di mercato che richiede responsabilità sociale e formativa.

Come dire, si vende e si acquista ma si può anche pensare al nuovo, come idee e come opportunità.

Maurizio Ferrari

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