La quinta edizione del Festival del Cinema Africano ha trovato spazio a Milano dal 24 al 30 marzo con film a concorso, fuori concorso, la retrospettiva dedicata alla Nigeria e la sezione a tema con il sogno africano nel cinema italiano.

Più che di una sola Africa si dovrebbe parla di diverse afriche, provenienti da tutto il continente, ma anche da certa diaspora con registi emigrati. Il pubblico è in crescita continua e sempre curioso della novità e delle culture altre. Dai film sono venute fuori le contraddizioni di un passato sofferto e le attese per il futuro. Questo è il ritratto di 40 anni di film in Africa nera e qualcuno di più del Nord Africa.

La vera anima africana l'hanno offerta in molti e in particolare Idrissa Ouedraogo, il regista del Burkina Faso che ha vinto il concorso. Il suo film, LE CRI DU COEUR, è la storia di un emigrato in Francia che finalmente riesce a accogliere la moglie e il figlio, che però viene continuamente perseguitato dalla visione di una iena che gli dà la caccia. Naturalmente nessuno gli crede ed è solo Richard Bohringer, un tipo fuori dalle righe, che lo aiuta a superare le sue paure e ad affrontare con successo la iena.

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