African Cartoon

al 13° FESTIVAL DEL CINEMA AFRICANO DI MILANO

24-30 marzo 2003

Nel corso di questi dodici anni di festival oltre al concorso abbiamo affrontato alcuni tra i generi e le tematiche portanti del cinema africano: il rapporto con la letteratura orale, la condizione della donna, la commedia, l’influenza del cinema coloniale, il rapporto con la musica. Nella prossima edizione del festival ci proponiamo un altro viaggio, inedito, nel mondo dell’animazione. Un genere cinematografico non molto diffuso in Africa, ma che ha dato origini a piccoli capolavori che si ispirano alla tradizione figurativa e letteraria delle culture africane.

La manifestazione si svolgerà a Milano dal 24 al 30 marzo 2003

Quest’anno il festival presenta un cambiamento significativo riguardo al numero e alla qualità delle sale cinematografiche coinvolte nella manifestazione.

La maggior parte delle proiezioni e delle attività del festival si spostano, infatti, in una multisala, l’Arcobaleno, che è stata ristrutturata recentemente ed è quindi dotata d’apparecchiature di proiezione ed audio ad alta tecnologia. Si aggiunge inoltre, a pochi metri dalla multisala Arcobaleno, un’altra sala prestigiosa e molto frequentata dal pubblico dei cinefili, lo Spazio Oberdan, la cui programmazione è gestita durante il resto dell’anno dalla Cineteca italiana. La multisala, e la vicinanza dello Spazio Oberdan, presentano anche il gran vantaggio di agevolare negli spostamenti il pubblico dei festivalieri.

Le proiezioni del Festival, circa 100 film tra pellicole e video, avranno quindi luogo in sei sale cinematografiche situate nel centro di Milano:

Auditorium San Fedele

Multisala Arcobaleno (3 sale)

Spazio Oberdan

Espace Cinéma del Centre Culturel Français

Tutti i film sono sottotitolati elettronicamente o tradotti simultaneamente in italiano. La presentazione dei film in concorso è presenziata dal regista.

Biglietto: 4.50 euro

Tessera: 23 euro

La programmazione cinematografica:

Concorso cinematografico di lungometraggi, cortometraggi e video

Il Concorso presenta film realizzati da registi africani o della diaspora africana nel mondo.

A partire dall’anno scorso abbiamo introdotto alcune varianti riguardo ai criteri di selezione che regolamentano le sezioni in concorso. Per rispondere alla "crescita" irruente delle proposte di cortometraggi di fiction girati in video, abbiamo pensato di accogliere nella competizione "cortometraggi" tutto ciò che è fiction, indipendentemente dal supporto video o pellicola, mentre la competizione "video" presenta tutta la produzione documentaria non fiction, un genere fino ad oggi poco esplorato dagli autori africani, che sta invece acquistando sempre più spessore. Questa sezione è particolarmente interessante per comprendere le nuove tendenze del cinema africano e le sperimentazioni di un nuovo approccio al documentario e alla docu-fiction.

Tre Giurie internazionali sono chiamate a consegnare i premi ufficiali del Festival.

Sezione retrospettiva:

IL CINEMA DEL SUDAFRICA DALLE ORIGINI AGLI ANNI 50: le dive black di Johannesburg

 Jim comes to Jo’burg (African Jim), primo film di fiction sudafricano girato in un’autentica township, racconta la storia di un nero e si avvale di un casting di attori neri. Il regista, Eric Rutherford, un attore inglese trasferitosi in Sudafrica, pensava ingenuamente , all’alba dell’apartheid, di dare una spinta alla nascita di un black cinema sudafricano. In realtà a tutt’oggi i registi sudafricani neri fanno ancora fatica a farsi strada. Ma il film di Rutherford a quell’epoca fu soprattutto la rivelazione di un mondo sotterraneo, quello dei night-club delle township di Johannesburg, in cui si esibivano musicisti destinati a diventare delle stars quali Dolly Rathebe, Sam Maile, the African Inkspots, the Jazz Maniacs. Il film fu anche una rivelazione della potenzialità del pubblico black, infatti immediatamente dopo il successo del film, le case di produzione sudafricane cominciarono a coinvolgere nelle loro produzioni musicisti ed attori neri. La African Films, la compagnia che all’epoca aveva quasi il monopolio della produzione e distribuzione sudafricana, produsse il film Zonk! che, come African Jim, riunisce vari musicisti sudafricani neri, tra cui un’altra diva del jazz sudafricano Dorothy Masuku. Qualche anno dopo, nel 1958, il regista americano Lionel Rogosin in viaggio in Sudafrica girò uno dei primi film di denuncia dell’apartheid e fece conoscere il talento di Miriam Makeba.

Questo risveglio fu poi soffocato dall’avvento dell’apartheid. La retrospettiva del festival di quest’anno si propone di presentare i film del Sudafrica di quegli anni e di fare un omaggio in particolare a queste tre grandi dive del Sudafrica: Dolly Rathebe, Dorothy Masuku e Miriam Makeba. Oltre ai film degli anni 50 il festival presenterà anche alcune opere anteriori che hanno dedicato un’attenzione particolare ai neri sudafricani.In quest’ottica restrospettiva il festival presenta, in collaborazione con la Cineteca Italiana, la PROIEZIONE SPECIALE in anteprima di un rarissimo film appena restaurato, Siliva Zulu di Giuseppe Gatti (1927). Film del filone etnologico girato in occasione della spedizione antropologica di Gatti in Zululandia che si distingue dai film dell’epoca per un approccio più rispettoso e corretto alle popolazioni locali e per il tentativo che unire il documentario alla fiction.

Sezione a Tema:

AFRICAN CARTOONS: il Cinema d’animazione in Africa

Si tratta il più delle volte di schegge, brevi storie "animate", piccole visioni della durata di qualche minuto. Ma forse proprio in ragione della sua frammentazione il cinema d’animazione africano racchiude quell’immenso patrimonio di forme e tradizioni che è l’immaginario di un continente vasto e poliedrico, evocando come in un caleidoscopio, le mille e una sfaccettatura della fantasia africana. E’ dunque un’altra Africa, la più ironica, allegra e leggera, ad esserci rivelata tra le pieghe delle silhouette essenziali di omini, animali, personaggi e paesaggi animati. Visioni fantastiche o iperrealiste, di ieri e di oggi, cariche della naïveté della tradizione popolare, ma anche dell’ironia sottile della satira politica e sociale, dove si intrecciano e si stratificano forme narrative di ascendenza secolare, (maschere, tipi e animali del folklore e della favolistica popolare) e contaminazioni di più recente acquisizione (dalla pubblicità al fumetto fino alla rivisitazione dei cartoons stranieri).

La frammentazione e la diversificazione degli ambiti in cui trova spazio la produzione del cinema d’animazione, che va appunto dalla televisione alla pubblicità, rende però assai difficoltoso il reperimento e la visibilità delle opere fuori d’ambito della distribuzione per cui sono state realizzate.

La sezione intende raccogliere quanti più materiali possibili dai diversi paesi africani, al fine di offrire una panoramica ampia e diversificata di un genere ingiustamente trascurato al di fuori delle manifestazioni strettamente specializzate. Al Festival Cinema Africano di Milano sarà possibile vedere per la prima volta in Italia i lavori dei fratelli Frenkel che in Egitto negli anni Trenta ri-inventarono la macchina per creare disegni animati, insieme ai sofisticati lavori di William Kentrige, l’artista sudafricano acclamato nelle più importanti manifestazioni internazionali di arte contemporanea, le piccole, straordinarie opere di Moustapha Alassane, altro pioniere del cinema africano, insieme ai lavori più recenti di giovani e giovanissimi autori che negli anni più recenti si sono dedicati, con pochi mezzi e tecnologie spesso essenziali, alla promozione di un genere la cui portata artistica e educativa andrebbe rivalutata, in particolare in un contesto culturale qual è quello africano.

Sezione "Finestre sul mondo"

Nell’ottica di promuovere le culture cinematografiche meno conosciute, quattro anni fa è nata questa sezione che porta il festival oltre i confini dell’Africa e della cultura black verso la dimensione di un cinema meticcio dove i limiti culturali e razziali si fanno sempre più labili. La sezione Finestre sul mondo è aperta a tutte le cinematografie appartenenti ad aree scarsamente presenti sui nostri schermi: film dai Caraibi, dal Pacifico, dall’area mediorientale, dall’Asia, dal Sudamerica senza dimenticare quei film dalle connotazioni geografiche sempre più confuse che riflettono le tendenze "nomadi" dell’attuale produzione indipendente.

Sezione fuoriconcorso

Omaggi a registi africani affermati, film e documentari sull’Africa di registi non africani. In questa sezione informativa sono mostrati quei film che non corrispondono ai criteri del concorso, ma che contribuiscono a veicolare un’immagine diversa dell’Africa per una conoscenza più approfondita della realtà sociale e culturale dei paesi africani.

Cataloghi

Il Festival pubblica ogni anno un catalogo dettagliato dei film selezionati nelle differenti sezioni e accompagnandoli con schede e testi di approfondimento. Oltre a questo catalogo generale, il festival pubblica un catalogo monografico dedicato alla sezione tematica che costituisce un prezioso strumento di approfondimento e di conoscenza del cinema africano. Quest’anno il catalogo monografico sarà dedicato al cinema d’animazione in Africa ed ospiterà, oltre ai materiali tecnici e informativi relativi alle opere presenti in programma, anche un ricco repertorio di materiali illustrativi e critici – saggi e interviste – di approfondimento di questo particolare genere cinematografico, dei diversi stili che in Africa hanno preso forma, nonché dell’opera degli autori più illustri e innovativi.

Conferenze stampa

Le proiezioni dei film sono seguite da una conferenza stampa con i giornalisti e gli ospiti del festival. I festival da sempre ha posto un’attenzione particolare al rapporto con i media italiani e internazionali.

Concerti

Il festival del cinema africano non trascura uno degli aspetti più creativi della cultura africana ossia quello musicale, organizzando ogni anno in apertura e in chiusura del festival un happening musicale di rilievo.

Per la prossima edizione del festival contiamo di organizzare degli incontri musicali con le dive della retrospettiva sudafricana: Miriam Makeba, Dolly Rathebe e Dorothy Masuku.

Incontri in libreria

Gli appuntamenti culturali del festival contemplano anche uno spazio dedicato alla letteratura e alle pubblicazioni dedicate al continente africano. Cinema arte, musica e testimonianze per scoprire ed approfondire i vari aspetti delle culture africane.

Proiezioni speciali per gli studenti dei film del festival seguite dall’incontro con i registi.

Giuria degli Studenti. Le consulte studentesche delle scuole superiori di Milano delegano i loro rappresentanti per la creazione di una giuria di 10 membri chiamata ad assegnare un premio al miglior cortometraggio in concorso.

Dopofestival in giro per l’Italia

Nell’ottica di dare al festival una dimensione nazionale che vada oltre i confini della città che lo accoglie, la Direzione del Festival ha deciso di portare l’evento-festival in altre città italiane, stimolando e incentivando una già solida consuetudine.

Sono previste rassegne chiamate "Dopofestival" in altre 3-4 città italiane, tra cui Roma e altre ancora da definire, organizzate in collaborazione con circoli e associazioni locali.

Particolarmente significativa la tappa romana, organizzata dallo SCI (Servizio Civile Internazionale) in collaborazione con il COE.

PER INFORMAZIONI:

Segreteria del festival - tel: 02 6696258

e-mail:coe@iol.it

www.festivalcinemaafricano.org

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