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Mifed 2003

9 – 13 novembre

La settantesima edizione del MIFED, il Mercato internazionale del cinema e dell’audiovisivo, è rimasta in programma dal 9 al 13 novembre 2003, mantenendo dunque la consueta durata di 5 giorni e con un giorno prima di Saturday PreScreenings (sabato 8 novembre, che ha avuto un incremento del 50% rispetto al 2002). L’organizzazione è stata affidata, e per i successivi 15 anni, e gestita da FMI - Fiera Milano International, joint venture tra Fiera Milano Exhibitions e la multinazionale inglese Reed Exhibitions. Tra gli obiettivi più importanti di FMI – Fiera Milano International vi è il rafforzamento della manifestazione con l’allargamento dei mercati cinematografici coinvolti e l’esplorazione di nuovi territori, il "fare sistema" con altre realtà italiane di riferimento per gli autori (Mostra del cinema di Venezia) e la produzione (Cinecittà Holding). Alcuni film arrivano dai festival, come Matrubhooni di Manish Jia, Elephant di Gus Van Sant, A Good Lawyer's Wife di Sangsoo Im, Twenty-nine Palms di Bruno Dumont, Il ritorno di Andrey Zvyagintsev, Buongiorno, notte di Marco Bellocchio, Anything Else di Woody Allen, Code 46 di Michael Winterbottom, American Splendor di Robert Pulcini e Shari Springer Berman, Bright Young Things di Stephen Fry, Lili di Claude Miller, Immagini di Christopher Hampton, The Tesseract Winter And Spring di Kim Ki Duk, The Boys from County Clare di John Irvine, Rosenstrasse di Margarethe Von Trotta e Un film parlato di Manoel de Oliveira. Altri sono anteprime di mercato, con anche la presenza di molti tra i film più attesi della prossima stagione cinematografica: The Company di Robert Altman, Kill Bill volume 1 di Quentin Tarantino, Open Range di Kevin Costner, And Starring Pancho Villa as Himself di Bruce Bereford, The Station Agent di Tom McCathy, Infernal Affairs 2 di Andrew Lau e Alan Mak, The Note Book di Nick Cassavettes, Je Reste di Diane Kurys. Naturalmente sono tutti film proposti per acquirenti da tutto il mondo e quindi il discorso da fare non è se un film è già uscito in Italia, ma se può esistere una compagnia di distribuzione interessata per la sua nazione. A margine sono state organizzate alcune conferenze, perché un’importante attenzione è dedicata alle principali propensioni del mercato cinematografico per quanto riguarda nuovi generi, formati, effetti speciali, nuove opportunità di finanziamento. E quindi ecco LE OPERE AUDIOVISIVE ON LINE SECONDO LA NUOVA NORMATIVA, oppure HOME VIDEO: NUOVE IPOTESI PER LO SFRUTTAMENTO DEI DIRITTI, e anche CINEMA DIGITALE: DAL LABORATORIO AL MERCATO, per fornire una panoramica dello stato dell'arte rispetto alla pellicola con i sistemi antipirateria approvati dagli studios di Hollywood, senza dimenticare il convegno LE DIMENSIONI CONTANO – ALLEANZE E PARTNERSHIP SU SCALA NAZIONALE E INTERNAZIONALE: PROSPETTIVE E RISCHI organizzato dal quindicinale edito da Editoriale Duesse, dove si è parlato anche del ruolo dei multiplex in rapporto al cinema italiano e dell’impatto che sul mercato ha avuto l’avvento di Sky in Italia. Gli italiani sono contenti: Adriana Chiesa con l’Adriana Chiesa Enterprises è tra i principali distributori di cinema italiano all'estero: Il cartaio di Dario Argento è stato venduto in Giappone, Germania, Francia, Benelux, Grecia, Russia, Tailandia, Israele e Turchia. OK anche le vendite del nuovo film di Silvio Soldini Agata e la tempesta, pre-venduto in Germania, Scandinavia, Brasile, Israele, Grecia e Turchia. Medusa ha invece chiuso le trattative per il pre-acquisto di Oliver Twist di Roman Polanski. Altre pellicole molto trattate sono state Millions di Danny Boyle, l'attesissimo Sylvia di Christine Jeffs con Gwyneth Paltrow nei panni della poetessa Sylvia Plath e della sua relazione con Ted Hughes, Wonderland di James Cox, con Val Kilmer nella parte del divo del porno John Holmes, che ricostruisce un omicidio che lo vide coinvolto nella Los Angeles degli anni '70, La ragazza con l’orecchino di perla di Peter Webber, dal best seller internazionale omonimo. Da tener d’occhio anche l’europeo The miracle of Bern di Sönke Wortman, campione di incassi in Germania. I numeri: 5163 partecipanti provenienti da 71 Paesi, con un incremento del 15,8% rispetto ai 4457 dello scorso anno. Si segnala un + 12% di visitatori provenienti dall'Est Europeo e un + 10% dai paesi asiatici. 244 espositori, tra diretti e indiretti, provenienti da 25 paesi che hanno occupato una superficie espositiva di 8541 metri quadrati. In aumento il numero complessivo delle compagnie presenti al Mercato: 1760 (+6,2%). Incremento anche dei buyers, balzati a 1936 con un +19.9% rispetto ai 1614 registrati nella trascorsa edizione. 495 titoli presentati contro i 487 del 2002, per un totale di 810 proiezioni (+8.4%). Aumentano dell'11% le anteprime di mercato.

Questo è il quadro generale che caratterizzava a tutt’oggi uno dei tre maggiori Mercati cinematografici del mondo, assieme al Marché di Cannes e l'American Film Market di Santa Monica, ed inoltre considerato al primo posto per quanto concerne l'audiovisivo. Chiave vincente è stato anche il concentrare in un unico complesso molti spazi espositivi e 27 sale di proiezione, tutte dotate di impianti Dolby stereo. Questa divisione in tre dei tempi di compra-vendita durante l’anno sembra però destinata a diventare solo un bel ricordo. Se a precedere l’estate rimane infatti Cannes, che a maggio è festival e anche mercato, per il periodo successivo l’AFM ha annunciato di volersi organizzare, dalla prossima edizione, nello stesso periodo del Mifed. Assistiamo quindi a una fase in cui lo scenario internazionale si caratterizza per una competizione sempre più aggressiva, potremmo quasi dire di guerra aperta o comunque di braccio di ferro. Gli americani giocano in casa con tanti acquirenti e venditori del proprio paese, ma con sale di proiezione separate da molti chilometri le une dalle altre (e quindi vai di taxi), tutto più costoso e col 65% degli affari conclusi in Europa. Alla manifestazione potrebbe poi aggiungersi un festival di supporto, come l’American Film Institute Festival. Gli italiani propongono gli enormi vantaggi dell’unica e più confortevole superficie, prodotti europei più facilmente collocabili a livello mondiale, più compagnie rappresentate e provenienti da ogni dove, ma da una posizione apparentemente più debole. Peraltro allo studio ci sono congetture su un 30% di sconto sullo spazio degli stand o camere d’albergo per le prime cento compagnie che si iscrivono, ma tutti gli incentivi sono soluzioni potenziali e solo a livello di studio. La posta in gioco è alta e la soluzione dell’enigma non è pronosticabile: un’ipotesi (con le dovute eccezioni) potrebbe essere che gli americani opteranno per l’AFM e gli europei e gli asiatici per il MIFED. Oppure potrebbe accadere che tutti seguano le mini-majors più importanti, come la New Line o la Miramax (le majors non si presentano, avendo già un proprio canale distributivo e agenzie in tutto il mondo). Oppure che tutti seguiranno entrambe le manifestazioni. Comunque l’appuntamento per l’edizione numero settantuno, inizialmente pensato dal 31 ottobre al 4 novembre 2004, è stato spostato dal 12 al 16 ottobre, riuscendo quindi a sganciarsi in qualche modo dal conflitto diretto con l'AMF e riuscendo a proporsi ancora come uno dei maggiori mercati.

Maurizio Ferrari

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