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Festival Internazionale di Cannes 1995 – Il cinema olandese

Una nicchia poco conosciuta nel panorama europeo ma molto interessante per le idee e per le novità espresse è il cinema di cultura olandese, che durante l'ultimo festival di Cannes si è presentato con diverse pellicole parecchio attraenti.

Anzitutto il film belga, parlato in fiammingo e quindi ancora olandese, MANNEKEN PIS di Frank Van Passel alla sua prima prova nel lungometraggio che ha vinto il Prix de la jeunesse per il miglior film straniero per la sezione "Semaine Internationale de la Critique". Girato a Brussel, è la storia di un giovane rimasto orfano dopo un tragico incidente a cui il titolo rimanda: fa il lavapiatti e incontra una gentile conducente di tram. La frequentazione tra i due propone un gioco di attrazione e repulsione che si risolve solo grazie all'iniziativa di lei. Presto comparirà anche sugli schermi italiani.

Passando all'Olanda in senso stretto ricompare, e dovrebbe comparire anche in Italia, la regista Marleen Gorris in una grossa produzione dal titolo ANTONIA'S LINE. si tratta della storia di una famiglia vista tutta al femminile con la protagonista del titolo che arrivata in vecchiaia traccia un bilancio della sua vita ripercorrendo, dall'immediato dopoguerra fino all'oggi, le vicende sue, della figlia e della nipote.

L'invasione nazista dell'Olanda viene ricordata da Franz Weisz in LAST CALL di Franz Weisz. Qui siamo veramente al teatro dichiarato con un attore oramai vecchio e con un passato da collaborazionista da nascondere, che viene rilanciato sul palco ma è incapace di ribellarsi al regista di teatro d'avanguardia.

Theo van Gogh, nipote del pittore, porta sullo schermo un successo teatrale di cui però riesce bene a mascherare la provenienza grazie al continuo movimento della cinepresa e al montaggio serrato. Si tratta di 06, che è il prefisso telefonico, spesso gratuito, per alcuni servizi e che ricorda le linee erotiche di cui è impregnato tutto il film. Due personaggi, lui e lui, iniziano a conoscersi telefonicamente iniziando da un approccio sessuale e relative fantasie per trasformare poi lo scherzo e gareggiare sul filo della falsità e della rivincita.

La commistione di culture, sempre presente in territorio olandese, esplode in KRIMA - KERIME / L'ARCA DI NOE', ultimo prodotto di Herbert Curiel che tratta della storia d'amore di due giovani, ma lei è turca, e della resistenza dei genitori.

Infine AfFAIR PLAY è stato proposto con un lancio promozionale notevole e ne valeva la pena per le sue notevoli qualità di intrigo. Roeland Kerbosch scava nei pensieri più attorcigliati di un mercante di diamanti (in fondo siamo ad Amsterdam). L'arte erotica è la sua passione collezionistica e segue parallelamente un trauma giovanile che crede di annullare sposandosi, ma l'innata gelosia gli sconvolge la vita e solo il grande amore della moglie riesce a risolvere il tutto per il meglio, ovviamente con grande catarsi finale.

Maurizio Ferrari

Link: www.festival-cannes.org

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