Luca Bandirali e Enrico Terrone IL SISTEMA SCENEGGIATURA. SCRIVERE E DESCRIVERE I FILM (Lindau, Torino, 236 pagg., € 22,00) - Settembre 2009

Negli ultimi trent’anni la teoria del cinema si è occupata soprattutto del contesto del film, delle poetiche degli autori e degli atteggiamenti degli spettatori, lasciando che l’analisi delle strutture narrative divenisse appannaggio dei manuali di sceneggiatura. Il tentativo di rispondere alla domanda teorica "che cos’è una storia per il cinema?" […] si è trovato sempre più spesso a passare attraverso le risposte alla domanda pratica "come funziona una sceneggiatura?", e quindi attraverso le riflessioni delle persone che le sceneggiature le scrivevano e le leggevano per mestiere. Così ai formalisti russi (Propp, Jakobson) e ai narratologi francesi (Greimas, Genette), peraltro tutti teorici della letteratura più che del cinema, si sono progressivamente sostituiti i nomi degli story analyst e degli script consultant americani, i cosiddetti "neoaristotelici" […]. Questa mutazione del sistema di riferimento ha due conseguenze principali, una virtuosa e una viziosa. L’aspetto virtuoso consegue dall’impostazione empirica e pragmatica degli story analyst, che non sono professori rinchiusi nella turris eburnea a vedere sempre gli stessi dieci film, ma professionisti che lavorano a stretto contatto con le grandi produzioni hollywoodiane, le quali offrono loro uno sterminato repertorio di "case studies" e soprattutto un sostanzioso banco di prova per la verificabilità delle ipotesi e dei modelli. Ma da questa supremazia della prassi deriva anche l’aspetto vizioso della narratologia degli story analyst, ovvero la sua mancanza di rigore, di universalità e di sistematicità, e quindi la sua tendenza a ridursi a un bagaglio di trucchi e formule per imparare a scrivere "una grande sceneggiatura", dove l’enfasi è posta sul prescrivere come deve funzionare la trama del film da farsi, assai più che sullo spiegare come funzionano le trame dei film che già esistono. Il sistema sceneggiatura si propone invece l’obiettivo di restituire lo studio delle strutture narrative alla teoria del cinema, facendo tesoro delle acquisizioni della manualistica degli story analyst, riformulate però all’interno di un discorso rigoroso e sistematico. Il sistema sceneggiatura è animato dunque dalla volontà di trasformare gli strumenti pratici dei neoaristotelici in una macchina ideale, perfetta, paradigmatica, capace di spiegare "come funziona una sceneggiatura, che cos’è una storia per il cinema" in generale, nei termini concettuali di una teoria. Di questa "macchina per scrivere e descrivere i film" le parti del libro analizzano le differenti componenti.

 

 

Nei capitoli iniziali ci si sofferma sul "telaio" della narrazione cinematografica, che consiste nelle definizioni basilari (storia e sceneggiatura, cap. 1), nei principi generativi (story concept e tema, cap. 2), e negli elementi costitutivi (personaggio e mondo, cap. 3). Da qui, si passa alla "dinamica", cioè al "motore" in grado di mettere in movimento la storia: questo "motore narrativo" è formato da uno schema basilare (il plot, cap. 4) e dalla sua attuazione (struttura in tre atti, cap. 5), il cui studio approfondito contempla la possibilità di varianti (le strutture alternative, cap. 6) e di versioni (il viaggio dell’eroe, cap. 7). Quindi è la volta della "carrozzeria" della storia, che consiste nella costruzione dei singoli segmenti (la scena, cap. 8) che sostanziano gli schemi narrativi traducendone le fasi e gli snodi in azioni concrete. Infine si tratta di capire come avviene la "guida" della macchina, cioè con quali operazioni il discorso narrativo tiene le redini della storia (plot D, cap. 9); al che, si potrà tracciare una mappa delle principali "strade" che la macchina narrativa è solita percorrere (i generi, cap. 10). Resta da stabilire a chi sia destinata questa "macchina per scrivere e descrivere i film". La risposta è implicita nella formulazione stessa: il Sistema riguarda chi i film li vuole scrivere – sceneggiatori e aspiranti tali – perché capire come funziona un film è il modo migliore per imparare a progettarne uno; ma il libro riguarda ancor più chi i film vuole imparare a descriverli: a riconoscere come sono fatti, a capire come funzionano o come non funzionano, ad acquisire gli strumenti utili per analizzare, valutare, interpretare un’opera cinematografica con cognizione di causa. Dunque Il sistema sceneggiatura non si rivolge solo agli sceneggiatori, ma anche agli script consultant, ai critici cinematografici, agli studiosi e agli studenti. Soprattutto si rivolge allo spettatore appassionato di cinema – qualunque sia il modo in cui questa passione si manifesta, fosse anche semplicemente guardando dei film – nella convinzione che la conoscenza di strutture e principi offra la possibilità di trasformare l’oggetto della propria passione in una disciplina che sarà fonte di piacere e conoscenza.

Luca Bandirali è docente di Storia e Tecnica della Sceneggiatura presso l’Università del Salento e ha scritto insieme a Sabina Guzzanti la sceneggiatura del film Le ragioni dell’aragosta (2007). Enrico Terrone insegna Storia e critica del cinema presso l’Università del Piemonte Orientale e collabora con il Labont (Laboratorio di Ontologia) dell’Università di Torino. Sono entrambi redattori di "Segnocinema". Per Lindau hanno scritto: Nell’occhio, nel cielo. Teoria e storia del cinema di fantascienza (2008).

Link: www.lindau.it

 

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