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APRILE

Regia di: Nanni Moretti
Attori: Nanni Moretti, Silvia Nono, Corrado Stajano, Angelo Barbagallo, Silvio Orlando e Daniele Luchetti
Origine: Italia e Francia 1998
Durata: 78’
Colonna sonora: Aprile – Virgin

Il film di Nanni Moretti APRILE, in concorso al Festival del Cinema di Cannes, ha un commento musicale composto di brani bellissimi provenienti da ogni tempo e ogni luogo. Le note al piano di Campanitas de cristal eseguita da Noro Morales e la sua Orchestra, è la presentazione per i titoli (di testa e di coda). Ma il tocco rilevante sono le note di Ludovico Einaudi e i mambo di Yma Sumac e Perez Prado. Nel disco ben tre composizioni di Einaudi: Canzone popolare (57 secondi sparsi qua e là per separare alcune scene) Ombre e il famoso Le onde (dal CD omonimo). Quest’ultimo commenta la sua passeggiata solitaria lungo il Tevere subito dopo la nascita del figlio Pietro, uno dei momenti più importanti della sua vita (nel film finzione e realtà sono completamente fuse, con prevalenza dell’ultima). Ma anche mentre interroga la madre su come faceva a dargli il latte se contemporaneamente lavorava? Unisce così la sua nascita con quella del figlio. Yma Sumac è presente con due brani, Bo Mambo e Gopher Mambo: una voce potente e infinita che riesce a rendere drammatico anche un ameno mambo. I suoi virtuosismi canori sono presenze che non passano inosservate mentre Moretti si inonda di ritagli di giornali, quando nel parco di Londra inneggia come un pazzo agli asili dell’Emilia Romagna (i migliori del mondo) e nella scena in cui sul Po vanno contro ("Incontro…") alla flotta padana e Yma Sumac va cantando "…lamento negro". Languido e tenero il tema di Hata (presa da un pregevole disco uscito tempo fa dal Manifesto, Trasmigrazioni) "Da dove vengo io non c’è rimasto più nessuno" con la voce di Martin Congo che accompagna Moretti con il figlio neonato in una intima passeggiata sulla spiaggia. Ed ecco anche la voce indimenticabile di Nusrat Fateh Ali Khan con Jaad e nabi gulsham che arriva a sconvolgerci l’anima mentre un amico misura su un metro l’aspettativa di vita di Nanni. Se prima dichiara " C’era una radio in sala parto. Ora voglio vedere quando nasce Pietro che musica trasmettono. Niente, non ricordo niente." Trovandosi spiazzato, senza colonna sonora per quel momento così fondamentale, poi passeggia per la casa con il figlio addormentato sulla spalla cantando con Jovanotti "Sono un ragazzo fortunato…" Ultima ma tutt’altro che irrilevante, la presenza di Perez Prado che si insinua indelebilmente nella mente degli spettatori con i suoi fatidici Mambo Jambo e Why Wait mentre il nostro prepara un nuovo film, un musical su un pasticcere trotzkijsta e nel finale, tra torte e pasticcini abbaglianti, i ballerini aggrovigliano le gambe in un improbabile mambo.

Mietta Albertini

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