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UN ALDO QUALUNQUE

Regia di: Dario Migliardi

Attori: Fabio De Luigi, Michele Bottini, Giuseppe Battiston, Silvana Fallisi, Manuela Ungaro, Neri Marcorè e con Omar Pedrini dei Timoria

Titolo originale: UN ALDO QUALUNQUE

Origine: ITALIA

Distributore: 01 DIST.

Link: www.01distribution.it www.unaldoqualunque.it

Programmato dal 29 novembre 2002

IL PRETE DEL ROCK AND ROLL

Omar Pedrini dei Timoria è Don Luigi in "Un Aldo qualunque", di Dario Migliardi

di Marcello Moriondo

"Un Aldo qualunque" è il primo lungometraggio di finzione di Dario Migliardi, regista specializzato in documentari. Per esordire nella fiction ha scelto un cast da commedia: Fabio De Luigi, Neri Marcorè e un musicista, Omar Pedrini dei Timoria. L’ambientazione è negli Anni 70 e la musica si comporta di conseguenza. Oltre ai pezzi dei Timoria, ci sono brani tipo "Datemi una lacrima per piangere" dei Corvi, "Sereno è" di Drupi, "Gelato metropolitano" di Alberto Camerini, "I Will Survive" di Gloria Gaynor.

Omar Pedrini dei Timoria nel film è don Luigi, un prete molto legato alla musica rock.

Voi che siete una band degli anni 2000, come vi siete calati nel 1978?

Noi abbiamo questo respiro molto forte, da sempre legato agli Anni '70. Quindi, quando il regista Dario Migliardi ci ha contattato per questo film, ci siamo subito entusiasmati. Ed è uscito allo scoperto quello che magari a volte può sembrare un nostro limite e cioè il non identificarsi con la musica di oggi, molto superficiale, secondo me, e scavare nel passato invece di guardare al futuro. Nel caso di que3sta pellicola è diventata una coincidenza fortunata e ci ha permesso di calarci in questa parte perfettamente a nostro agio.

I nostri dischi sono curati da personaggi che orbitavano intorno al mondo musicale dell’epoca, le copertine ce le disegna Matteo Guarnaccia, il papà della psichedelica italiana. Siamo dei nostalgici un po’ rock.

In "Un Aldo qualunque" sei anche attore, oltre che musicista. Come ti sei trovato nei panni dell’attore?

Mi sono trovato molto bene. Io devo dire una cosa molto particolare, che come spesso succede nell’arte, e credo che la parola arte per questo lavoro non sia assolutamente abusata, è nato un amore per questo film, realizzato veramente con tanto amore. Un film piccolo, che difficilmente la gente riuscirà a trovare nelle sale. Credo che abbiamo bisogno del vostro aiuto per comunicare questo amore, nato in questi mesi durante la lavorazione di questa pellicola, rappresentato dall’amicizia, dai nostri sguardi, dalla complicità che è nata fra di noi. Questi ragazzi sono, anzi siamo, diventati veramente amici, e amicizia oggi è una parola davvero grande. Quindi, grazie all’amore che Dario ha iniettato un po’ in tutti noi, sono riuscito a trovarmi a mio agio in questa parte, anche aiutato dall’esperienza che ho accumulato in dieci anni di video clip. Il clip musicale è un piccolo film realizzato proprio come si fa al cinema e Dario già mi aveva scelto proponendomi un clip dei Timoria, "Sole spento", ispirato al mondo carcerario e ambientato non a caso negli Anni '70. Io come prete confessavo Fabio De Luigi nel film e Fabio mi confessava in roulotte quando avevo le crisi di panico, aiutandomi a superarle.

Nel film ci sono dei pezzi musicali interessanti:. Hai collaborato anche nella scelta delle musiche di repertorio?

Essendo musicista, ho collaborato soprattutto per quanto riguarda i diritti d’autore e l’Universal ha convinto gli americani a darci dei pezzi. È stato tagliato un brano dei Bee Gees proprio perché non avevamo i soldi necessari.

Mentre confessi Fabio, tieni nelle mani un lp di Neil Young.

Quella è una citazione. Questo don Luigi doveva avere in mano dei dischi, allora ho scelto "Zuma" di Neil Young perché è uno dei miei dischi preferiti. Poi nel tenere in mano il padellone, il 33 giri, c’è ancora l’amore per il vinile.

Quindi i gruppi che citi nel film, i Rolling Stones, Beatles, Temptations…

Sono un po’ la mia formazione musicale.

Marcello Moriondo

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