CACCIATORE DI TESTE

Regia di: Constantin Costa-Gavras
Attori: José Garcia, Karin Viard, Geordy Monfils, Christa Theret, Ulrich Tukur, Yvon Back e Olivier Gourmet
Soggetto: dal romanzo The Ax di Donald Westlake del 1977
Sceneggiatura: Jean-Claude Blossier
Titolo originale: Le couperet
Origine: Francia, Belgio e Spagna 2006
Distributore: Fandango
Link: www.fandango.it
Durata: 122’
Programmato dal 10 febbraio 2006

Dopo essere stato licenziato dopo quindici anni dall'Arcadia Corporation, un'azienda cartaria dov'era dirigente, Bruno Davert è inizialmente ottimista sul fatto di trovare un nuovo posto di lavoro che possa consentirgli di mantenere il suo livello di benessere. Sfoltimento aziendale è la formula che hanno usato quando l'hanno licenziato. Dopo due anni è ancora sul mercato a cercare un lavoro, è ancora disoccupato e comincia ad andare in depressione e pensare che bisogna passare alle misure drastiche, se vuole garantire un futuro ai suoi figli e conservarsi sua moglie. Non capisce come mai quasi tutti quelli che hanno in lavoro siano meno capaci di lui. Ci sono quattro tizi nel settore fabbrica di carta che lo potrebbero ostacolare nel trovare un lavoro, e lui semplicemente li vuole eliminare. Si convince che l'unico modo per trovare lavoro in quel settore è far fuori quei pochi che sono più bravi di lui e quindi si trasforma in un assassino. Vediamo un concorrente che prima voleva obliterarlo con la pistola, ma poi lo fa secco stirandolo sotto l'automobile. I reclutatori di forza lavoro hanno i loro trucchetti per selezionare il personale e lui deve mantenere un certo tenore di vita, compreso bella villa e bella macchina. Quindi il chimico cartario prosegue nella decimazione, e poco importa se ogni volta che fa fuoco per il contraccolpo si fa male al braccio, tutte le volte che spara o che gli parte un colpo. Il suo è un lavoro così specialistico che per eliminarli deve persino trasferirsi all'estero. Poi arriva la crisi matrimoniale, ma quello è più preoccupato del lavoro che gli manca piuttosto che la moglie sia fedifraga. Ma il consulente matrimoniale gli spiega che lui non deve identificarsi con il suo lavoro, e che il lavoro non è tutto. Costa-Gavras ha firmato Zeta l’orgia del potere, Missing e Music-box. Qui arriva a una storia atroce e grottesca, dove c'è sempre una certa tensione in salsa thriller, dovuta al fatto che il protagonista comunque è un pasticcione e potrebbe essere scoperto in qualsiasi momento. Il racconto è lieve, alternando la tensione con momenti più faceti. E' un film che fa male al cuore, quasi una metafora del vivere contemporaneo. Pur rimanendo un maestro, Costa Gavras si adegua ai tempi. Il suo graffio colpisce un aspetto della civiltà dei consumi nella sua immagine più spaventevole, quello della perdita del lavoro, quando dietro c'è una famiglia da mantenere, con gli azionisti che hanno guadagnato sulle disgrazie altrui, e se ti senti obsoleto, sei fregato. E' un film pieno, che prima ti riempie e poi ti svuota, lasciandoti senza energie.

Maurizio Ferrari

Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell'archivio.

 

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